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Muhammad Yunus con il progetto della
Grameen Bank realizzerà qualcosa che
avrebbe fatto raccapricciare la pelle ai
banchieri di ieri e di oggi.
Di Luigino Bruni
L
a vicenda umana culturale e profes-
sionale di
Muhammad Yunus
è tra
le storie più appassionanti di questi
decenni a cavallo fra il XX ed il XXI
secolo. Quando era un giovane professore di
Economia nell’Università di Dacca, capitale
del Bangladesh, si racconta che un giorno
guardando la sua città dalla grande finestra
del suo ufficio, sentì un’emozione o una
“voce” che potremmo così tradurre: “come
posso continuare a insegnare economia se la
maggior parte della gente della mia città vive
nella fame e nella povertà?”. Da questa espe-
rienza che potremmo chiamare “spirituale”
qual giovane docente diede vita alla
Grameen
Bank,
una delle realtà economiche e sociali
più importanti del nostro tempo.
Una “banca per i poveri”, qualcosa che
avrebbe fatto raccapricciare la pelle ai ban-
chieri di ieri e di oggi, che invece era uno
sviluppo di una antica tradizione di finanza
diversa da quella capitalistica, che affonda
le sue radici almeno nel medioevo quando i
francescani fecero nascere i cosiddetti Monti
di Pietà grazie anche all’azione di un grande
marchigiano,
Giacomo Della Marca
.
Yunus quando fece
nascere la Grameen
Bank non sapeva di avere
lontani cugini
francescani.
Oggi lo sa perché glielo abbiamo detto più
volte, e ci è sembrato felice di scoprire que-
sta lontana parentela ideale. Yunus nel 2006
ha vinto il Nobel per la Pace, per le centinaia
di migliaia di donne povere che la sua banca
ha liberato in questi decenni a partire dagli
anni ’70, prima in Bangladesh, poi in tutto il
mondo. Il suo metodo è ad un tempo innova-
tivo e semplice. Prestare il denaro a chi non
ha garanzie può funzionare se non si presta
tanto al singolo individuo, ma a un gruppo,
in particolare un gruppo di donne che diver-
samente dai mariti hanno una maggiore af-
fidabilità perché hanno a cuore il bene della
famiglia prima di tutto. E così questa banca
strana ha avuto un tasso di restituzione dei
prestiti molto più elevato delle banche tra-
dizionali, e continua ad essere così in varie
parti del mondo, dove il modello Grameen
ha avuto molte gemmazioni. L’elemento un
po’ triste per chi si occupa di economia è
che Yunus pur essendo un’economista non
ha vinto il Nobel per l’Economia, ma per la
Pace. Ci vorrebbe una scienza economica
molto diversa da quella che oggi domina il
mondo per poter premiare le innovazioni di
Yunus. Ma possiamo continuare a sperare e
a lavorare perché un domani l’economia che
aiuta i poveri possa ricevere finalmente il suo
Nobel o qualcosa di simile.
vite straordinarie
Il giovane che diede vita alla banca dei poveri
Photo by CBFM-Fem Com Bangladesh, 2006
Muhammad Yunus - Economista e banchiere bengalese
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