va gran parte del paramento originario e presenta in basso
uno zoccolo che ha la funzione di contrafforte, al centro una
monofora strombata con arco superiore e in alto una cornice
che delimita la copertura.
Il monastero doveva svilupparsi lungo il fianco nord
della chiesa, ma lo scavo archeologico non ha individuato
elementi utili per la ricostruzione architettonica.
La parete presbiteriale nord, che all’esterno fu in seguito
ricostruita, non conserva segni della sua funzione originaria e
la porta che si apriva sul presbiterio probabilmente collegava la
chiesa ad una sacrestia e agli altri ambienti monastici.
Un portale esterno, con caratteristiche costruttive ed
elementi architettonici simili a quello della facciata, posto sul
fianco nord della navata, forse si apriva su di un chiostro a
più piani che permetteva di raggiungere l’apertura verso la
chiesa, posta in alto, e si collegava alla struttura più antica
dell’ala nord.
Di questa parte del monastero, ampiamente trasforma-
ta, restano in basso tracce di ambienti adiacenti al chiostro e
collegati alla chiesa da una porta interna all’inizio della nava-
ta, ed emergono nella parte più a nord le mura perimetrali di
un torrione.
Le originarie mura rinforzate da successivi contrafforti
presentano sul lato nord, in basso, due monofore strombate,
sul lato ovest una monofora rettangolare con strombatura
squadrata e, in alto, un canale in travertino che doveva deli-
mitare la sommità del torrione.
Un capitello lavorato di piccole dimensioni è compar-
so, inserito in una buca pontaia dopo la documentazione
fotografica del 1976, sul fronte est, alla destra della finestra
più a nord del primo piano.
Dalla seconda metà del Quattrocento fino ai primi
decenni del Cinquecento la chiesa beneficiò di numerosi
legati, segni di una rinnovata devozione e di una fervente
attività edilizia: nel 1460 per il campanile, nel 1476 per un
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Decorazioni del lato sud del presbiterio, 1976
sotto
Rinvenimento di affreschi del ‘400, 1998
