Il Monastero - Il restauro - page 81

strutture orizzontali dei vari piani dell'edificio: il solaio e le
volte del piano sottostrada e i solai del piano terra, del primo
e del secondo piano, con la relativa scala.
La chiesa, in seguito al sisma, mostrava la cattiva qua-
lità della sua muratura a sacco con spanciamenti dei para-
menti murari in travertino sui due lati. La presenza di una
nuova copertura con cordoli in cemento armato in sommità
dei muri perimetrali aveva contenuto i dissesti, ma la scaden-
te ammorsatura aveva provocato il distacco della facciata
dalle pareti laterali della navata.
L'abside semicircolare aveva risentito gravemente del-
l'onda sismica con il crollo di parte del paramento murario
esterno compreso tra la cornice di sommità e l’arco della
monofora. Internamente la struttura muraria risultava com-
promessa per la presenza di lesioni nel catino e sui muri ver-
ticali in corrispondenza della monofora.
Il campanile a vela, di limitato spessore e con connes-
sioni murarie degradate, minacciava il crollo e presentava
lesioni sull'arco e una rotazione con scorrimento dei piedritti.
Per il recupero dell’aula sacra era necessario eliminare
le sconnessioni strutturali tra le pareti, risanare le fondazioni,
consolidare le murature in elevazione, eliminare le spinte
orizzontali della volta del catino absidale, ripristinare i para-
menti murari esterni dell'abside, verificare gli appoggi delle
capriate, ripristinare le connessioni dei cordoli perimetrali
longitudinali con le pareti trasversali, in modo da inserire
opportuni controventamenti e tiranti.
Il sisma aveva danneggiato ulteriormente, con fessura-
zioni orizzontali e verticali, sia l’affresco della Vergine in
trono col Bambino che quello raffigurante Sant’Antonio. In
particolare tutti gli affreschi della zona absidale avevano subi-
to distacchi, fessurazioni e perdite del supporto pittorico.
La presenza inoltre di una pietra tombale e di un fonte
battesimale, già rimossi dalle sedi originarie, richiedeva la
conservazione e protezione in un luogo sicuro in attesa della
definitiva ricollocazione.
Nell’ala sud dell'antico complesso monastico, il rifaci-
mento della copertura con cordoli in cemento armato e l’in-
tervento di consolidamento della volta a botte della sacrestia
avevano evitato il crollo di questa antica parte della costru-
zione, ma la mancanza di opportuni tiranti ai vari livelli
aveva provocato spanciamenti nelle murature perimetrali,
evidenziati negli spigoli verticali esterni e nel distacco inter-
no della volta dalle pareti.
La mancata manutenzione della restante parte, già
interessata da precedenti crolli, aveva provocato cedimenti
nelle strutture murarie verticali. In seguito al terremoto la
copertura lignea di questa parte del monastero era crollata
completamente insieme alle strutture lignee del primo piano;
i muri portanti interni avevano ceduto, come pure gran parte
a sinistra
Veduta da est della zona absidale prima del restauro, 1999
sotto
Il complesso monastico nel contesto ambientale, 1998
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