Il Monastero - Il restauro - page 82

del muro esterno occidentale e la sommità del muro esterno
meridionale.
Questa parte del monastero richiedeva il risanamento
delle fondazioni, il consolidamento delle murature esistenti
ancora in piedi, la ricostruzione delle murature crollate, il
ripristino delle strutture orizzontali lignee del primo piano e
il rifacimento della struttura lignea del tetto e del manto di
copertura.
Il 23 gennaio 1998 veniva compilata la scheda per il
rilievo dei danni sismici N.O.P.S.A./S.B.A.S. con numero
1374 e la chiesa veniva dichiarata inagibile.
Su richiesta della Curia vescovile veniva redatto, in
data 6 aprile 1998, dall’arch. Guidotti Alfredo il progetto
preliminare per il restauro della chiesa di San Benedetto,
inserito nel piano finanziario di recupero della Regione
Marche al n. 1140 nel febbraio 1999.
Nel frattempo l’Istituto Diocesano per il
Sostentamento del Clero di Ascoli Piceno deliberava un
piano di recupero dell’intero complesso monastico di
Valledacqua per la realizzazione di un nuovo polo religio-
so. Con contratto del 31 agosto 1999 affidava la progetta-
zione e la direzione dei lavori all’arch. Guidotti Alfredo. Il
progetto prevedeva il restauro dell’antico monastero, la
sistemazione esterna dell’intera area e la trasformazione
della nuova casa colonica in una foresteria con sala confe-
renze e servizi.
Il vescovo Silvano Montevecchi, con decreto del 15
settembre 1999, prot. 44/99 posiz. 81, ricomponeva l’unità
amministrativa dell’intera area autorizzando la donazione
dell’antico complesso monastico, da parte della Parrocchia
San Lorenzo in Paggese, all’Istituto Diocesano per il
Sostentamento del Clero di Ascoli Piceno.
Nell’ottobre 1999 veniva redatto il progetto generale e
sottoposto alle autorizzazioni di legge. La Soprintendenza per
i Beni Ambientali e Architettonici per le Marche di Ancona
con lettera del 21 gennaio 2000 autorizzava l’esecuzione dei
lavori e il Comune di Acquasanta Terme rilasciava il 31 gen-
naio 2000 la concessione edilizia n. 3/2000.
I lavori di ricostruzione e miglioramento sismico della
chiesa di San Benedetto beneficiavano dei contributi della
legge n. 61/98,
interventi urgenti in favore delle zone terremo-
tate
, e veniva inserita al n. 1140 del Piano Beni Culturali. Il
progetto veniva adeguato alle prescrizioni della Conferenza
di servizi con concessione edilizia n. 66/2000 del
23/11/2000.
L’adeguamento alle nuove esigenze tecnologiche per
una migliore fruibilità del monastero, usufruiva dei contribu-
ti della legge regionale n. 43/98,
valorizzazione del patrimo-
nio storico culturale della regione iniziativa III Millennio
. Il
progetto inserito con scheda n. 006A, veniva aggiornato alle
risultanze della Conferenza di servizi con concessione edilizia
n. 43 del 10/08/2001.
I lavori di restauro affidati all’Impresa Gaspari
Gabriele s.n.c di Ascoli Piceno iniziavano il 4 dicembre
2000 e, dopo un intenso e accurato lavoro, il 9 giugno 2002
il vescovo Silvano Montevecchi poteva riaprire al culto l’an-
tico complesso monastico e, con una solenne cerimonia, il
19 giugno 2002, festa di San Romualdo, lo consegnava alla
comunità monastica femminile camaldolese, dipendente dal
Monastero di Sant’Antonio in Roma.
L’antico monastero, dal medioevo centro religioso, cultu-
rale ed economico, con la trasformazione nel Cinquecento a
sede parrocchiale, aveva perso nel tempo la sua configurazione
originaria, alternando periodi di splendore a stati d’abbandono
per le sue precarie condizioni statiche.
Solo un accurato intervento di restauro e un rinnovato
impegno religioso potevano risvegliare la voce della valle e
restituire una nuova vita spirituale alle antiche mura che tra-
sudano lavoro e preghiera e si ergono come pietre vive di quel
luogo dell’anima che appartiene ad ognuno di noi.
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