Il Monastero - Il restauro - page 68

I più antichi documenti che attestano l'esistenza della
chiesa di San Benedetto e del relativo monastero, posti nella
contrada Valledacqua, risalgono al Catasto ascolano del
1381, dove sotto la voce
Sindacatus Vallis daqui
vengono
elencate diverse proprietà con i relativi confini con la formu-
la
rem Sancti Benedicti
,
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e alla bolla di Bonifacio IX del 1395
relativa al preposto del monastero di San Benedetto, qui
denominato di Luco, che risolve a favore di quest'ultimo la
questione sorta con il preposto precedente, divenuto poi
Vescovo, circa l'usufrutto dei beni del monastero
13
.
Tali documenti lasciano dunque supporre la rilevanza
ed il prestigio del monastero di San Benedetto nella vallata e
giustificano un ampliamento dell'originario insediamento
monastico, avvenuto con ogni probabilità dopo la seconda
metà del XIII secolo.
L'ampliamento interessò tutto il complesso architetto-
nico. Furono realizzati i muri perimetrali dell’intera chiesa e
la navata fu separata dal presbiterio da un imponente arco
trionfale. Nella facciata rivolta ad ovest si aprivano un porta-
le caratterizzato da un grosso architrave sormontato dalla
lunetta di un arco a tutto sesto, formato da conci di grande
spessore, e una sovrastante monofora strombata. Le pareti a
vista furono costruite con blocchi ben squadrati di travertino
locale, ricco di numerosi elementi fossili, presenti anche nella
soglia d’ingresso. Conci lavorati con figure a rilievo, quali un
piccolo serpente che striscia e due anelli concentrici, erano
posti in facciata vicino alla monofora; un concio con un solo
anello era posto alla stessa quota sul fianco sud.
La navata, delle dimensioni medie di metri 11,45 di
lunghezza e 6,80 di larghezza, prendeva luce anche da due
piccole finestre a cappuccina, poste sul lato sud. I paramenti
murari, realizzati in blocchi di travertino di piccole dimen-
sioni, erano a vista e il tetto della chiesa era a capriate, con
sovrastante manto di tavole e coppi.
Il presbiterio, delle dimensioni medie di metri 4,10 di
lunghezza e 6,65 di larghezza, separato dalla navata dall’arco
trionfale, era sopraelevato di un gradino e i muri poggiavano
in parte sulle fondamenta delle vecchia chiesa, che avevano
livellato il terreno di fondazione. Le due pareti laterali del
presbiterio furono realizzate fino all’imposta dell’arco trion-
fale con uno spessore maggiore, delimitato da una cornice
sagomata, ora scalpellata. La parete nord, al di sotto della
cornice, risulta solo appoggiata al muro absidale, senza alcu-
na ammorsatura. Al centro restano gli stipiti di una porta con
arco a tutto sesto in conci di travertino ben squadrati, coro-
nati all’estradosso da listelli in cotto, con sovrastante fascia
marcapiano di mattoni disposti ad angolo.
Nel lato sud un arco, innestato nella parete absidale,
metteva in comunicazione la chiesa con la torre campanaria.
Al di sopra della cornice una piccola porta, originariamente
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sotto
Sottotetto della navata, 1976
a destra
Interno della chiesa, 1976
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,...180
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