Il Monastero - Il restauro - page 66

La ricca vegetazione, la presenza di sorgenti naturali, la
vicinanza del fosso di Luco, hanno mantenuto inalterato nel
corso dei secoli il fascino del luogo e la sua vocazione ad un
insediamento umano e religioso e testimoniano il sorgere di
un antico edificio di culto, già intorno all’anno Mille. Il
recente scavo archeologico, all’interno della chiesa, ha per-
messo di recuperare, nelle fondamenta di una chiesa più pic-
cola e sulla copertura di un ossario, diversi conci affrescati
che attestano la trasformazione di un primo nucleo religioso
nel corso dell’XI secolo
3
.
Di questa prima costruzione null’altro è stato rinvenu-
to ma le fonti storiche suggeriscono delle ipotesi. Alcuni sto-
rici
4
hanno identificato il monastero di San Benedetto in
Valledacqua con quello fondato dal vescovo Adamo tra il 990
e il 996 nel territorio ascolano di
Sumati
detto
Inter Casas et
Parasolem
e dotato di mille moggia di terreno comprese tra
Furcella Vetulum
, il fiume
Quieto
, la via per
Confinio
e il rio
Cupo
5
, ma i toponimi sembrano rimandare a quelli recenti di
Sommati e alla strada che passa per Configno, ora nel terri-
torio di Amatrice
6
.
Inoltre nelle donazioni del 1080 di Aldone e Paganello
e della loro madre del monastero di San Benedetto
in tres
casae
al monastero di Farfa
7
, i nomi dei luoghi che delimita-
no il territorio ceduto insieme al monastero richiamano quel-
li attuali. Il fiume
Andailla
, che scorre dal
Castello Cantarello
e si dirige al fiume Tronto, si può identificare con l'attuale
fiume Scandarello,
Anomisi
con il paese di Nommisci, i con-
fini
Ratina
con quelli reatini e il fiume
Matrice
con il fiume
di Amatrice. Nel paese di San Benedetto di Amatrice riman-
gono i resti di un antico edificio religioso con cornici e trac-
ce di affreschi inglobati nelle mura del cimitero, posto sul
Colle della Chiesa nei pressi del lago Scandarello.
Dall’analisi del documento di fondazione di San
Benedetto
Inter casas
, da parte del vescovo Adamo, si rileva
anche una donazione, posta in un luogo diverso da Sommati,
ad
Aqui et Ripa
, retta da Giovanni figlio di Lupo.
Si può ipotizzare che il territorio di
Aqui et Ripa
coin-
cida con quello di Valledacqua e che qui sia sorta, intorno
all’anno Mille, una prima chiesa della quale ci restano solo
pochi conci affrescati.
Il territorio di
Aqui
e
Ripa
è citato anche nelle donazio-
ni del 5 maggio 1039 di Ilperimo e di suo figlio Trasmondo
al monastero di Farfa.
Nella donazione di Trasmondo e di sua moglie Biliarda
8
di settemila moggia di terreno situato nel territorio di
Acqui
compreso tra il torrente di
Luco
e i torrenti
Laesianum
e
Rofenianum
, gli attuali Lisciano e Grufignano, e tra il fiume
Castellanum
, il torrente
Fluvionem
e il rivo
Lanosia
, identifi-
cabile con il torrente Noscia, vengono elencati anche il
castello di Fociano detto
Turris
con la chiesa
S. Luciae
,
Ariola
66
pagina precedenti
Il monastero di Valledacqua, vedute da ovest e da est, 1976
sotto
Interno della chiesa, 1976
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