Itaca n.1 - page 26

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mi pento di quasi niente.
Da adesso in poi però ho un desiderio che più
degli altri mi sta a cuore: guardare avanti.
Matteo
Una strada fatta
di pietre
La vita è una questione alquanto complicata,
non la chiediamo, non siamo noi a chiedere
di venire al mondo, eppure ad un certo punto
ci troviamo a gestirla. La vita direbbe il mio
professore di matematica è come la scala
di un pollaio, “corta e piena di escrementi”,
eppure secondo me, la vita è un sentiero fatto
di pietre, alcune belle e alcune brutte, alcune
rovinate e alcune no, e noi, camminando su di
esso ci imbattiamo in alcune pietre che posso-
no risultarci belle, come in altre per le ci schifi-
amo o non deputiamo degne del nostro sguar-
do. La pietre è fatta di materiale molto duro
che si scompone con difficoltà, paragonabile
al nostro “strato protettivo”, il nostro guscio da
tartaruga che attiviamo quando avvertiamo di
stare per cadere sopra ad altre pietre altrettan-
to dure e forti, che potrebbero farci male. Nei
percorsi di ogni giorno ci imbattiamo in pietre
dure e difficili da smussare eppure troviamo la
forza per andare avanti a volte con l’aiuto degli
altri. Nei sentieri di ogni giorno siamo guscio
e pietra, due cose ma una sola fuse assieme
per affrontare questa dura strada fatte di pietre
che è la vita.
A tal proposito un insegnamento lo troviamo
nella Bibbia nella Bibbia nella frase: tu sei
Pietro e su questa roccia edificherò la mia
chiesa.
Perché la roccia che in questo caso è pietra?
Perché è la fondamenta più forte per noi esseri
umani e la roccia, la pietra dobbiamo essere
noi a trovarla, quella base su cui edificare il
nostro essere, il nostro Noi ei l nostro Io. Nella
vita quotidiana tra errori e sbadataggini tro-
viamo molti insegnamenti e molti insegnanti;
dice una canzone “forse un angelo vestito
da passante”. Quando il cantante fa questo
riferimento, si riferisce a qualcuno che ci ha
dato la forza per affrontare la quotidianità così
difficile affrontare. Il vivere ognuno per se la
propria vita che a volte si intacca con quelle di
altre è molto difficile e richiede un importante
sforzo, ma non dobbiamo scordarci mai di
quei sassolini e di quelle rocce più grandi di
noi che volte sono per noi fonte di salvezza.
È proprio nei percorsi di ogni giorno, ogni
volta su porti e strade diverse che riusciremo
a comprendere meglio se amassimo di più e
riuscissimo ad essere roccia a fondare sulle
nostre fondamenta un giusto riparo da vento
caldo e freddo. Buona vita.
Francesco Carlo
Giornata in
C.T.: ai miei
compagni
Credo che per ognuno di noi ospiti trascorrere
una giornata in C.T. abbia un significato
molto personale,io vi posso raccontare uno dei
miei.
Mi chiamo Alfonso, ho quarantatre anni e già
per me questo ha un significato profondo
d’un vissuto dove non mi sono mai fatto man-
care nulla nel bene, ma soprattutto nel male.
Mi alzo la mattina e realizzo quasi subito dove
mi trovo,l a giornata che mi aspetta
e tutto il santo giorno vado alla ricerca di sti-
moli per nutrire spiritualmente ciò che mia aiuta
ad andare avanti, accettando il passato, viven-
do il presente e sognando il futuro.
L’attività lavorativa che svolgo mi aiuta, la con-
siderazione dei ragazzi, il confronto con loro,
con l’equipe, la differenza di età a volte mi sen-
to padre, a volte fratello e di qualcuno anche
figlio,
si dico figlio perché tutti i giorni ho la possibilità
di scoprire ed apprendere qualcosa di nuovo,
come un bambino disarmato alla ricerca della
sua personalità.
Infatti i nemici del dialogo e del confronto non
devono prevalere, perché sostengono che
il dialogo è un valore dei vili, di chi ha paura di
difendere la propria identità.
E…. siccome la vita ci dà mille ragioni per pian-
gere, voglio andare avanti giorno per
giorno dimostrando che ho mille ed una ra-
gione per sorridere e dopo una faticosa ed
impegnativa giornata trascorsa in C.T. riesco
ad andare a coricarmi col pensiero rivolto a
tutti quelli che mi circondano e che mi voglio-
no bene, proprio a voi voglio dire dal cuore e
dall’anima che anch’io ve ne voglio.
Alfonso
Giornata C.T.:
Gioisco
È mercoledì sera,sono in verifica a casa della
mia ragazza e mentre stiamo
Guardando Peppa-Pig su Rai Yo-Yo mi accor-
go che Pietro suo figlio si dimena
Sul divano,per trovare la posizione giusta e co-
moda per dormire…
Ma non ci riesce. Senza pensarci mi alzo,vado
nella camera da letto,prendo
Il cuscino e con dolcezza glielo metto sotto la
testa.
Lui si appoggia sul guanciale morbido,si sdraia
completamente e con tutta la
Semplicità e la tenerezza che solo un bimbo di
tre anni ha,si gira e mi dice :”Grazie,
ti voglio bene”…
volgo lo sguardo ad Alessandra la mia compa-
gna che mi manda un bacio
e mi dice:”Ti,amo”…
sarà banale,ma questo per me è vivere la vita…
vi amo siete la mia felicità.
Nicola N.
Giorno per giorno
in C.T.: Ama
Finalmente oggi c’è l’equipe e finalmente è
arrivato un altro giorno che darà la possibilità
ai nostri operatori e soprattutto al nostro presi-
dente di poter discutere delle nostre splendide
giornate in Comunità, noi abbiamo iniziato
anche questa giornata con la sveglia:
-Ore 07:15 : Anche se molti di noi sono già
svegli aspettiamo comunque lo sfigato di
turno che deve passare la sveglia camera per
camera…….
Ci credete?
-Ore 07:45 : Suntuosa e allettante colazione
offerta come tutte le mattine offerta dai forni-
tori più “IN” della zona
Ci credete?
-Ore 08:00 : Sigarette e gara ad “eliminazione”
della colazione presso gli innumerevoli bagni
della struttura…
Ci credete?
-Ore 08:30 : Inizio delle attività più interessanti,
stimolanti, impegnative, ricreative, gratificanti,
ma soprattutto terapeutiche “vedere risultati
su Bino”
Ci credete?
-Ore 10:00 : La merenda, altro momento per
deliziare i nostri palati, qui i nostri compagni
“Chef” creano spuntini di “altissimo” livello.
Ci credete?
-Ore 10:30 Riprendono le frenetiche attività
lavorative fino alle h.12
-verso le ore 11:00 puntualmente avvengono i
meticolosi controlli stanze con la solita polvere
immaginaria, l’assurdo disordine e puntual-
mente raggirati dalle idee geniali di Yassine
che impolverando o facendo disordine nel
corridoio delle camere riesce ad offuscare la
vista di Piergiorgio e Diana…..
Ci credete?
-Ora di pranzo : succulenti manicaretti cucinati
da cuochi stellati con prodotti internazionali di
prima qualità ed ovviamente biologico autoc-
toni ……..
Ci credete?
Ovviamente il pranzo si conclude con l’ottimo
caffè dall’eccellente qualità che ci invidiano da
tutto il mondo e in primis dalla città di Napoli
Ci credete?
Ore 14:30 riprendono gli stimolanti settori
lavorativi contornati da fantastici sbrocchi
di Balestra “PRENDI ME”, nel frattempo si
intravede circolare con i mezzi una delle per-
sone più affascinanti della comunità, spesso
disponibile a darci una mano e a fare anche
il nostro dovere, qualificato come operatore e
detto “il Topo”
Ci credete
-Ore 17:00 fine settori e l’ennesima spettaco-
lare merenda del pomeriggio, contornata gali
illuminanti e profondi discorsi del nostro “artis-
ta” (l’unico, il grande e insostituibile falegname
Tonino C.), ovviamente condivisi dalla sua tutor
Francesca, la Dottoressa Pavan. Immancabili
le letture nel suo animo e gli ascolti dei silenzi
del nostro Presidente Francesco.
Ci credete?
-Dopo l’immancabile, importante, significati-
va, profonda, affascinante programmazione
ci apprestiamo ad assaporare la cena con le
pietanze di verdure sempre bio ed autoctone
coltivate con esperienza dalla nostra bellissi-
ma Agronoma “Verdurina”, ovviamente tra le
più rinomate nel territorio nazionale.
Ci credete?
-Dopo cena c’è una improponibile serata ludi-
ca dove ovviamente ci sentiamo tutti coinvolti
con la speranza che non arrivi mai l’ora di
andare a dormire….
Ci credete?
-La giornata si è conclusa, sogni, incubi, gente
che russa gente che parla, gente che beve,
gente che inciucia, gente che riflette, gente
che pensa di essere guarita“???”, gente che
pesa di vivere in un’altra realtà e pure gente
che nel delirio comune dice “Se tu fallisci
potresti essere deluso, ma sarai dannato se
non provi”…..
Comunque vadano le cose tutti noi di questa
cosa ne siamo fermamente orgogliosi e piena-
mente convinti: ce la faremo…
CREDETECI!
Yassine - Bino - Alfonso
Grazie
Salve sono Frangi più comunemente chiamato
Franchy o Sbiffo, mi guardo alle spalle e mi
pare che sono passati pochi mesi dalla mia
entrata in C.T. invece di 26 mesi.
Mi trovo proiettato in una realtà di vita quotid-
iana non tanto facile premettendo che sono
una persona che deve organizzare, calcolare i
propri giorni se non mesi a livello organizzativo
lavorativo, ora lavoro 3 giorni alla settimana
grazie alla COOP. S.I.L. che mi sta dando una
ulteriore mano in questo, ma noto che la fuori
c’è una precarietà da fare paura, si! La fuori
perché vivo ancora in C.T., d’altronde dove
andrei?
Cerco di rendermi utile in questo contesto che
per me è ormai quasi familiare, ma avvolte
devo spingermi oltre per dare una svolta a
questa mia vita. Spesso mi trovo disarmato
all’esterno, mentre ogni sera quando rientro
mi sembra di tornare a casa, dai miei com-
pagni e dagli operatori con i quali in questi
anni ho condiviso gioie e dolori, Francesca,
Stella,Diana, Carla, Mario, tutte persone che
ora vedo come amici, sempre con il loro ruolo,
loro di me sanno i segreti più intimi, forse più
di un fratello o di una sorella e che comunque
cercano di indicarmi sempre la strada giusta
o la cosa migliore da fare e provano sempre a
stimolarmi con spunti di riflessone.
A tutti loro voglio dire: Grazie!, ma non un
semplice grazie, un grazie con la G maiuscola,
pieno di sentimenti caldi e sinceri.
Prima ero molto impulsivo ora rifletto molto
di più ed ho trovato una pace interna frutto di
molto lavoro ho riacquistato la patria potestà
dei miei tesori ma soprattutto sto affrontando
il quotidiano da Uomo, uomo libero sia nel
corpo che nell’anima.
Grazie a me e all’Ama
Venerdì 23
maggio duemi-
laquattordici:
sgancio
Dalla precedente lettera sono passati 20 giorni
ed oggi le mie paure e le mie incertezze si sono
concretizzate. Ora da questa grande “famiglia”
dovrò iniziare ad allontanarmi, dovrò tagliare
questo cordone che ci tiene uniti da più di 26
mesi, inizio la fase di sgancio.
Sicuramente mi mancheranno tutti i ragazzi
anche se periodicamente rientrerò in C.T., ma
è ora, si! è ora di affrontare tutte le incertezze,
rimboccarsi le maniche e far fronte a tutto ciò
che la società ti offre o ti leva.
Dopo 26/27 mesi alcuni non vedono l’ora di
andarsene, io vado ma vado con la consape-
volezza che queste persone mi hanno vera-
mente aiutato e ci lascio anche un pezzettino
di cuore perché in tutti questi mesi l’ho fatta
mia insieme a Balestra, a Nena, a Tonino, a
Goffredo (il Gattulin) e il super controller Nik
Di Scienza, tutti noi a modo nostro abbiamo
contribuito mattoncino dopo mattoncino a far
si che la Comunità e quindi anche tutti i rag-
azzi ci aiutassero e viceversa con assemblee,
con gruppi, con scazzi, con abbracci ecc, ma
dove lo trovi fuori fuori questo concentrato di
umanità?
Grazie ragazzi, grazie Operatori, grazie
Francesca e soprattutto grazie Francesco per
avermi trattato male quando sbagliavo, sei e
sarai un esempio per tutti noi.
Frangi
Serata in C.T.:
amici
Domenica sera ore 22:15 ho appena finito la
telefonata con la mia ragazza...
una telefonata pesante, sto male mi manca...
torno in sala mensa dove è appena finito il
compleanno, si avvicina Nicola e mi dice:
che hai fatto?
Niente sto male
Male fisicamente?
In quel momento arrivano Danilo e Valentino,
tutti e tre mi si stringono attorno...
avevo dietro di me il tavolo appoggiato al muro
e davanti loro che mi chiedevano a ripetizione:
che è successo Nik?
Ma niente, ho avuto la telefonata con la mia
ragazza
Avete litigato?
No! anzi il contrario, mi manca..., qui dentro
non mi passa più...
Dai su smettila, mi dice Nicola, passa in cam-
era stasera che ti faccio passare n’oretta e
subito si unisce Danilo dicendomi: se vuoi
passa pure da me e te fo passa io n’altra ora...
In me torna il sorriso e scoppiamo a ride tutti
e quattro.
Danilo con la sua brutale forza mi carica su
una spalla come un sacco, mentre gli altri mi
sculacciano, ridiamo, Danilo mi rimette giù
e mi abbraccia forte, con una stretta vera e
sincera.
Quella sera era nera e grazie a tre compagni
sono andato avanti...
Vi ringrazio tutti per il sostegno che mi date,
per l’aiuto, per l’affetto che ci diamo tra di
noi...
Grazie!, grazie Massimo, grazie Danilo, grazie
Nicola, grazie Valentino, grazie Enzo, grazie di
cuore a tutti voi.
Nicola N.
giorno per giorno
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32
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