Itaca n.2 - page 6

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carcere e storie · ossimori
“È Natale da fine ottobre. Le lucette si
accendono sempre prima, mentre le perso-
ne sono sempre più intermittenti. Io vorrei
un dicembre a luci spente e con le persone
accese.”
Di Laura Mandozzi
Così si avvicina al Natale l’irriverente anima
bella di
Charles Bukowski
.
E così ci avviciniamo noi, anime belle affogate
nell’alcol, depredate dalle sostanze, vissute
miseramente in solitudine perché chi è solo lo
vorrebbe saltare questo giorno.
Un Natale fa.
Ero in carcere o per strada? - Il pranzo di
Natale era quello della Caritas forse?
O quello a casa, interminabile, con la nausea
e il “facciamo finta che” nostro e dei parenti?
Forse non è importante.
Ma è così: l’anno scorso le luci più brillanti e
rassicuranti erano quelle dell’unico spacciato-
re “aperto” anche in questi giorni, erano quelle
che ci hanno concesso di passare indenni le
feste, spenti come sempre.
Non è lo stesso Natale, questo passato in
comunità.
Forse quest’anno si esaudisce il desiderio del
poeta: anche noi saremo accesi.
Le luci, le nostre, saranno vibranti davvero,
fino in fondo nella visione intermittente di noi
bambini, di noi adulti-bambini.
Immagini lontane verranno illuminate di nuovo
e così ricordiamo ancora che le luci si mettono
prima delle palline sull’albero, e che dietro
alla capanna del presepe c’è il cielo stellato. I
nostri occhi non hanno dimenticato, le nostre
anime sentono la mancanza forse e quest’an-
no possiamo anche concederci questa con-
fessione.
Le nostre mani preparano la tavola, con rosso
vermiglio e candele profumate, nell’attesa di
ritrovarsi. Famiglia bizzarra e litigiosa a volte
ma famiglia, intorno alla tavola della festa.
Le facce si riflettono nelle palle color argento
e illuminano l’albero della sala grande, siamo
riusciti a discutere anche sui colori delle
decorazioni, e alla fine il nostro albero è un
gran bazar di allegra confusione e disordinata
mescolanza che fanno da specchio ai nostri
occhi annoiati che riscoprono lo stupore e la
gioia del dono da scartare.
Non avevamo davvero dimenticato il piacere
del regalo, quello fatto e quello ricevuto, la
mancanza di aspettative aveva sepolto la sem-
plicità di questo gesto.
In questi giorni la cucina è un luogo sacro:
le nostre ricette daranno forma e sapore a
un pranzo che unisce piatti di diverse regioni
e tradizioni quest’anno, Natale è l’amore in
azione.
Sono nostre le foto ricordo con in testa una
scatola di Pandoro: uomini mascherati, super
eroi della novità di un giorno di Festa!
Andasse via la corrente, non ce ne accor-
geremmo, le candele e le fiamme del cami-
no basterebbero perché noi siamo accesi.
Finalmente.
Il Natale è dentro
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