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“Il futuro al tempo del terremoto”
urante questi anni seguiti al
terremoto 2016 ci siamo trovati a vivere, insie-
me ai ragazzi, una situazione complessa e deli-
cata che, quotidianamente, ci ha posto di fronte
a situazioni emergenziali e critiche. La nostra
comunità è stata provata molto duramente da
questi eventi, che hanno lasciato segni profondi
a livello culturale, sociale, individuale.
Questo cammino di resilienza ha preso in con-
siderazione tre momenti principali, sui quali i
ragazzi hanno sentito fortemente la necessità di
riflettere e dialogare: l’appartenenza ed il radica-
mento profondo alla propria terra, la realtà cam-
biata, difficile da accettare, il futuro da immaginare.
“Ho 12 anni ma il tempo passa. Immaginare il
futuro al tempo del terremoto”.
Il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 i comuni di
Arquata del Tronto, Accumuli ed Amatrice sono
stati gravemente colpiti dal terremoto e hanno ri-
portato gravi danni, sia strutturali che morali. A noi
ragazzi viene chiesto di immaginare il futuro anche
in questa situazione così difficile e di continuare a
sperare che un giorno torneremo nelle nostre case
e che tutto potrà essere quello di prima. Alle
3:36 del 24 agosto 2016 la terra decide di farsi
sentire, provocando distruzione e disperazione:
macerie e detriti dappertutto e con esse, pur-
troppo, tante vittime. In pochi secondi abbiamo
perso tutto […].
I giorni seguenti ogni minimo rumore ci scatena-
va una serie di ricordi nella testa che, per fortu-
na, col passare del tempo iniziavano a diventa-
re meno persistenti, ma ecco che quando tutto
sembrava essere tornato alla normalità la terra
si fa sentire di nuovo, stavolta però più forte, di-
struggendo definitivamente quello che era rima-
sto in piedi: era la mattina del 30 ottobre 2016.
Sofia D.V.
Subito mi si è presentata davanti una situazione
catastrofica e sono rimasta a guardare con gli oc-
chi spalancati: ho visto la polvere dei massi che si
erano staccati dalla montagna ed in quel momento
ho pensato che fossero finiti sulle case e avesse-
ro ucciso tutti quanti poco dopo, fortunatamente,
ho cominciato a scorgere i miei compaesani che
si dirigevano nella parte più sicura del paese, dove
anche noi eravamo andati.
Ketrin L.
Io quella notte non c’ero.
Stavo a Roma a casa di mia zia. Mi ricordo che la
mattina ci siamo svegliati tutti felici perché era
il compleanno di mio cugino, ed invece, appena
Il dolore, che comprende
appieno solo chi lo
prova, ha scavato
un solco profondo
nel quale noi abbiamo
cercato di far crescere
nuove speranze
e necessarie certezze.
Un gruppo di insegnanti di Arquata del Tronto ed i loro ragazzi: come nasce un cammino di resilienza.
A T T U A L I T À - I L M O N D O P I C C O L O
D
Di Ermanno Cellini
e Classi della Scuola
primaria e secondaria
di Arquata del Tronto
Componimenti originali Anno Scolastico 2016 / 2017
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