Il Monastero - Il restauro - page 118

zioni della parete absidale, del fianco nord della chiesa,
della facciata principale e dei muri settecenteschi della
sacrestia.
Ad una quota più bassa sono state uniformate le fonda-
menta del corpo monastico dell’ala nord. Gli interventi di
risanamento conservativo delle murature di fondazione e le
opere di sottofondazione con l’ampliamento della base sono
state realizzate con la tecnica del cuci e scuci. Il consolidamen-
to delle murature è stato eseguito con stuccature e iniezioni di
boiacca di calce e le parti interrate sono state protette dall’u-
midità con vespai aerati.
All’interno della chiesa, la presenza degli ossari costrui-
ti a ridosso delle fondazioni e le fondamenta della chiesa absi-
data più antica, che si intersecavano con i muri perimetrali di
quella attuale, hanno comportato il risanamento di zone
murarie più ampie e articolate, interessando anche le muratu-
re degli ossari interrati e le volte che li coprivano.
Le nuove murature di sottofondazione e le parti interes-
sate dal cuci e scuci sono state evidenziate in modo da render-
le distinguibili da quelle originarie, con l’inserimento di pie-
tre datate.
I reperti dello scavo archeologico, le fondamenta e gli
ossari sono stati separati dal massetto di fondazione del
vespaio soprastante con teli di protezione riempiti di ghiaia
per livellare il piano di posa.
I pavimenti a diretto contatto con il terreno sono stati
isolati dall’umidità da un vespaio aerato costituito da muretti
di mattoni con soprastante guaina bituminosa, tavellonato e
soletta in calcestruzzo armato.
Al di sopra dei vespai, delle volte e dei solai, sono stati
posti i pannelli radianti dell’impianto di riscaldamento e sul
massetto soprastante sono state poi realizzate le nuove pavi-
mentazioni in cotto, mantenendo le mattonelle originarie nel-
l’area sacra e utilizzando materiali analoghi nelle restanti parti,
seguendo per la posa i disegni di rilievo.
Le pareti antiche del complesso monastico che presen-
tavano ancora una buona tessitura dei conci in travertino
sono state lasciate a vista, mentre quelle compromesse dalle
successive trasformazioni, come quelle della sacrestia e di alcu-
ne parti dell’ala nord, sono state intonacate con malta di calce,
seguendo l’originaria morfologia delle murature.
Gli infissi fatiscenti sono stati completamente sostituiti
con degli elementi analoghi nei materiali e nelle tipologie.
Solo i due portoni principali di accesso alla chiesa e all’ala
nord del monastero sono stati recuperati con un accurato
intervento di restauro ligneo.
La chiesa e il monastero sono stati dotati di nuovi
impianti tecnologici per il riscaldamento con pannelli
radianti a pavimento, per l’illuminazione dei vari ambienti e
per la nuova rete idrica e sanitaria, realizzati nel rispetto della
particolare conformazione architettonica dell’edificio, collo-
cando le centrali tecnologiche nei locali realizzati della nuova
foresteria.
Il lavoro di restauro del complesso monastico, scaturito
da un’accurata analisi morfologica, si è concretizzato con un
rispettoso recupero funzionale che ha rinnovato la sua origi-
naria vocazione e ha permesso la presenza di una comunità
monastica che tra le antiche pietre mantiene vivo il quotidia-
no cammino di lavoro e preghiera. Il restauro ha ridato così
vita ad un organismo articolato e omogeneo in cui le trasfor-
mazioni edilizie segnano, come rughe profonde, il passaggio
del tempo e della storia e trasmettono, col fascino del passato,
il tacito patto del padre che tramanda ai figli il suo sapere.
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a destra
Il complesso del monastero visto da nord-est
a lavori di restauro ultimati
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