Itaca n. 6 - page 22

l’erbario
Senatore Cappelli
Raffaelle Cappelli e Nazzareno Strampelli
Il Senatore Cappelli sostituì molti grani
duri autoctoni sino a raggiungere, nei de-
cenni successivi, un’estensione pari al 60
per cento della superficie italiana coltivata
a grano duro.
Di Antonio Vallesi
S
enatore Cappelli
è sicuramente un
nome curioso da leggere su un pacco
di pasta o di farina, ma in quel mo-
mento starete semplicemente leg-
gendo il nome del
risultato
del
lavoro
di uno
dei più grandi
genetisti
agrari italiani,
Naza-
reno Strampelli
.
Strampelli
applicava la tecnica dell’ibridismo
realizzando numerosi incroci con semi prove-
nienti da ogni parte del mondo.
Uno dei primi grandi
successi
di Strampel-
li fu il
grano Ardito
, ottenuto incrociando il
Rieti Originario
, che resisteva alla ruggine
nera, con il
Wilhelmina Tarwe
, varietà olan-
dese ad alta produttività, e successivamente
incrociando il risultato con
l’Akakomugi
, un
frumento giapponese di scarsa importanza
agronomica, ma caratterizzato dalla taglia
bassa e maturazione precoce.
Fu grazie all’
Ardito
e alle scoperte di
Stram-
pelli
che l’
Italia
vinse la così detta “
battaglia
del grano
”, riuscendo, senza ampliare la su-
perficie coltivata, ad
aumentare la produ-
zione di frumento
dai soli
44
milioni di quin-
tali prodotti in Italia nel 1922 agli
80 milioni
di
quintali del 1933.
Una conseguenza inaspettata dell’introdu-
zione dei grani di Strampelli fu la
riduzione
del rischio
, per i contadini, di
contrarre la
malaria
, visto che in precedenza nelle zone
paludose il grano giungeva a maturazione
nel periodo di picco delle zanzare. Grazie
all
’anticipo della raccolta
i contadini pote-
vano evitare le zanzare e di conseguenza la
malaria.
Nel 1907 il
deputato del Regno Raffaele
Cappelli
permise a Strampelli di effettuare
delle
semine sperimentali
su dei campi di
sua proprietà vicino a Foggia.
Come già aveva fatto per il grano tenero,
Strampelli selezionò e incrociò sia grani duri
autoctoni del sud d’Italia e delle isole sia pro-
venienti da altri Paesi del mediterraneo.
Nel
1915
selezionò una varietà autunnale con
buone qualità di adattabilità e adatta alla pa-
stificazione, ottenuta dalla varietà locale tuni-
sina
Jeanh Rhetifah
. È il grano che nel
1923
sarà rilasciato
omaggiando
con il nome
Raf-
faele Cappelli
, nel frattempo divenuto Sena-
tore. Il Senatore Cappelli diventa un succes-
so tra gli agricoltori italiani, nonostante fosse
alto e suscettibile all’allettamento era infatti
molto più produttivo dei grani duri utilizzati in
precedenza. Le rese passarono dalle
0,9
ton-
nellate per ettaro del 1920 a
1,2
della fine degli
anni ’30. Il Senatore Cappelli sostituì molti gra-
ni duri autoctoni sino a raggiungere, nei de-
cenni successivi, un’estensione pari al
60
per
cento della superficie italiana coltivata a grano
duro
.
Andata in disuso a causa della scar-
sa produttività e del rischio di allettamento,
questa antica varietà di grano duro è stata
riscoperta e rivalutata per le sue eccellenti
qualità proteiche ed organolettiche.
Pregi:
- molto duro, per cui la pasta rimane sempre
“al dente”, non scuoce mai;
- contiene percentuali più elevate di lipidi,
amminoacidi, vitamine e minerali;
- elevata digeribilità, adatto contro le intolle-
ranze al glutine ed allergie;
- non ha mai subito le alterazioni delle tecni-
che di manipolazione genetica dell’agricoltu-
ra industriale;
- si adatta alla filosofia dell’agricoltura bio,
conserva e mantiene la biodiversità.
Riconoscere, apprezzare, coltivare ed utilizzare le principali piante officinali ed aromatiche. Conoscerne le proprietà, le tradizioni, l’uso locale, il
periodo balsamico ed il periodo di raccolta, l’utilizzo delle diverse parti, le tecniche di coltivazione. 
Una guida per assaporare questa ricchezza
della terapia popolare e della cucina.
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