Spazio al Lavoro n. 3 del 2013

| 15 spazi o lavoro a l fisac-cgil spazi o lav r a l Diritti e Pari Opportunità Lavoro e pari opportunità. Istruzione, formazione e politiche di genere di K atya F oletto L a politica italiana mette al centro ( almeno nei programmi) i temi dell’istruzione e della formazione nell’ottica di modifica- re il sistema economico e sociale per adeguarlo ai cambiamenti e incidere sulla scarsa competitività del Paese. La quasi completa assenza di chi dovrebbe rivendicare un cambio di marcia e una ra- zionalizzazione delle risorse in quest’ottica comporta necessaria- mente la riflessione sui percorsi formativi per includere le donne nel mercato del lavoro che andrebbero profondamente innovati. I processi di riforma presenti nella strategia EUROPA 2020- Pro- gramma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del la- voro, prevede tra le 5 azioni concrete a livello europeo e nazionale, quello dell’istruzione. Tali azioni hanno contemplato la nascita nell’ambito del lavoro pubblico di “Comitati unici di garanzia” per sviluppare meccani- smi di valutazione delle performance in dimensione di genere e nel settore privato dell’“Osservatorio sulla contrattazione decentrata e sulle prassi di conciliazione”, entrambi gestiti dall’Ufficio della Consigliera di parità nazionale. Il 7 marzo 2011 le parti sociali hanno sottoscritto un avviso comune in materia di politiche attive per la conciliazione famiglia/lavoro. Per politiche attive si intende in particolare il processo di razionalizzazione delle risorse per in- cidere maggiormente sulle scelte concrete in termini di istruzione e formazione professionale volte ad inserire e mantenere le donne nel mercato del lavoro. Riteniamo che il giro di boa debba avvenire innanzitutto nel rapporto con le Regioni che sono coinvolte nella gestione del fondo sociale Europeo, oggi utilizzato per la gestione dell’emergenza Cassa integrazione guadagni. Infatti gli accordi territoriali che prevedono quali siano i destinatari dei trattamenti, i requisiti e la durata dei benefici, vincolano l’accesso ai benefici alla disponibilità e all’impegno nella ricerca attiva del lavoro e/o in attività formative,talvolta non sufficientemente pensate in un ottica di genere. I dati recenti sull’occupazione femminile in Valle d’Aosta ( Ricerca su Cambiamenti e continuità nella società e nell’economia regiona- le) denotano, seppur positivi in quanto essa è in aumento rispetto a quella maschile, come abbia luogo prevalentemente nel terziario ma altrettanto risultano in aumento il tasso di mobilità nel mondo del lavoro e i contratti a tempo determinato. Indagare a fondo tali fenomeni è fondamentale per comprendere i cambiamenti in atto non solo nei livelli di occupazione ma nella società piu’ in gene- rale. Cambiamenti che necessitano di politiche capaci e volte a dare spazio ad attività lavorative qualificate e riconosciute anche a livello contrattuale. Il ruolo dell’istruzione e della formazione non può pertanto che essere considerato di primaria importanza così come si rivela fondamentale rafforzare la concertazione e la collaborazione tra Istituzioni e Parti sociali. A tal proposito risulta perlomeno sconcertante la lettera di dimis- sioni inviata dalla Consigliera di Parità regionale Nadia Savoini, l’8 marzo nella quale le motivazioni risultano essere legate alla mancanza di risorse finanziarie e di personale per il funzionamen- to del suo ufficio. Da tali dichiarazioni risulta evidente come nei processi di razionalizzazione delle risorse non siano state tenute nella dovuta considerazione le politiche di genere, al contrario di quanto prevedono sia l’Unione europea che lo stato Italiano. Mi auguro vivamente che l’inversione di tendenza sia ormai dietro l’angolo e che si faccia al più presto anche nel nostro territorio un quadro chiaro su come promuovere le Pari opportunità a 360 gra- di. La nostra organizzazione sarà come sempre disponibile a dare il proprio contributo in merito e a sostenere ogni iniziativa legata alla promozione delle tematiche femminili. M arina A. M ilanesio Q uesta sera, tornando a casa sognante dopo un bel film alla Saison, ho attraversato piazza Chanoux e sono passata di fianco alla filiale dove lavoro. Sono le 19,30. Le luci sono ancora accese, i miei colleghi sono chini sulle loro scrivanie, completamente soli. Torno bruscamente alla realtà. È partito il progetto ‘banca estesa’ di Intesa San Paolo. La filiale prin- cipale della valle è aperta dalle 8 del mattino alle 8 di sera, oltre al sabato mattina dalle 9 alle 13. Siamo rimbalzati su tutte le tele- visioni e radio, con un divertente spot. Una collega, che continua a ridacchiare, si fa prendere in giro dalla Gialappas Band. Ci è stato spiegato che, data la porta- ta dell’evento mediatico, il nostro capoluogo di regione doveva far parte delle 500 filiali aperte dal mattino alla sera. Era una que- stione di immagine! Hanno mo- mentaneamente dimenticato che siamo sotto-organico da mesi che stanno diventando anni. E costru- L o scorso 27 marzo, il Diretti- vo regionale della FISAC-CGIL ha eletto Stefano Fassoni alla ca- rica di nuovo Segretario generale regionale della categoria. La riu- nione si è svolta alla presenza del Segretario generale Cgil Valle d’A- osta Domenico Falcomatà, del Se- gretario nazionale Fisac Giuliano Calcagni e del Segretario generale regionale Fisac Piemonte Giaco- mo Sturniolo. Alla riunione erano presenti i compagni del Direttivo Maurizio Matta, Stefano Fassoni, Gianni Chiabotto, Marina Milane- sio, Christian Perriello, Francesco Tarcsafalvi, Francesca Paesani, Alessandra Janin e Lucia Luparia, oltre ai revisori Gianmatteo Bez- zo, Tiziana Alati e Doriana Poletti. Il centro regolatore regionale, nel- la persona del Segretario regiona- le CGIL Valle d’Aosta Domenico Falcomatà, in accordo con il cen- tro regolatore nazionale, ai sensi dello Statuto CGIL ha proposto quale nuovo segretario Stefano Fassoni, già componente della Se- greteria regionale FISAC. Il Diret- ire turni su un personale già così risicato è come fare il funambolo. La percentuale dei part-time in piazza è del 25%. E loro non pos- sono essere coinvolti nelle turna- zioni. La banca poi sta ancora fa- cendo uscire degli esodati che non vengono sostituiti! La Fisac-cgil, insieme alle altre sigle sulla piazza, si batte ogni giorno per far convivere i diritti dei lavoratori e gli obiettivi dell’a- zienda. Ma la sopportazione dei colleghi sta finendo! Lo sciopero del 2 luglio 2012, con la sua alta partecipazione, ha di- mostrato quanto malcontento ci sia in banca. La distanza abissale tra i banchieri, proprietari delle banche, che decidono i destini del mondo e creano crisi finanziarie e i bancari, meri dipendenti, ai quali vengono chiesti sempre più sacrifici in nome del profitto del- la banca. La conclusione è simile a quella suggerita dai dipendenti del Carrefour molti anni fa, quan- do cominciarono ad aprire la do- menica... Gente, non cambiate le vostre abitudini! $ tivo lo ha eletto all’unanimità con voto palese. La riunione del Diret- tivo è proseguita con un dibattito sulla situazione della categoria in Valle d’Aosta e sulla situazione politico-sindacale. $ BANCA INTESA-BANCA ESTESA Il contributo di un’iscritta FISAC-CGIL su un problema di attualità Voto unanime del comitato Direttivo regionale di categoria Stefano Fassoni nuovo Segretario Fisac-Cgil VdA

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