Spazio al Lavoro n. 3 del 2013

| 14 spazi o lavoro a l fiom-cgil - filt-cgil spazi o lav r a l LA MALEDIZIONE DEGLI ACCORDI SEPARATI Dalle deroghe ‘potenziali’ del contratto separato 2009 a quelle presenti e molto pesanti di oggi E nrico M onti N el primo numero di SPAZIO AL LAVORO sono state spie- gate le negatività del contratto dei metalmeccanici firmato da Fim Cisl, Uilm e condiviso, acritica- mente, in Valle d’Aosta dal SAVT MET. La Fiom Cgil, peraltro esclusa dal tavolo delle trattative fin dalla scorsa estate perché non firma- taria del precedente accordo se- parato del 2009, nonostante gli ambigui inviti di Federmeccanica e degli altri sindacati del 6 dicem- bre, cioè al momento della firma del contratto, ha deciso di non aderire perché le modifiche intro- dotte sono tali e tante da stravol- gere, peggiorandole, le condizioni economiche e normative dei lavo- ratori metalmeccanici. Mentre nel contratto separato del 2009 le deroghe erano potenzia- li, cioè contenute in un articolo che fortunatamente non ha mai avuto pratica attuazione, adesso le deroghe sono presenti e molto pesanti. Facciamo solo alcuni esempi, per non stancare il lettore. Gli aumenti salariali triennali possono diventare quinquennali se un’azienda è in difficoltà eco- nomiche oppure deve fare degli investimenti. Quindi, con una ca- sistica molto ampia l’azienda può decidere che gli aumenti previsti per il gennaio 2014 possono sci- volare al gennaio 2015, così quelli del 2015 al gennaio 2016, senza che al lavoratore sia riconosciuto alcun recupero. In questo modo sono rimesse in discussione le finalità stesse di ogni contratto nazionale: distri- buire gli aumenti salariali a tutti i lavoratori e con le stesse modalità per difendere il potere d’acquisto dei loro salari, sempre più erosi dall’inflazione. Altro esempio. Il concetto di utiliz- zo dello straordinario è stato lette- ralmente stravolto: nei precedenti contratti aveva “carattere ecce- zionale” ora, invece, “il ricorso a prestazioni di lavoro straordina- rio deve essere contenuto”. Infatti, coerentemente Fim Cisl e Uilm, con l’ accettazione del Savt Met, hanno raddoppiato le ore di straordinario annue, obbligatorie per ogni singolo lavoratore! Ma in una crisi economica senza precedenti come possono alcuni sindacati accettare una cosa simi- le. Nelle ultime piattaforme unita- rie dei metalmeccanici si parlava di ridurre gli orari di lavoro per favorire l’occupazione. Perché gli altri sindacati hanno buttato a mare questa battaglia, lasciando sola la Fiom nel contra- stare il rischio di un uso smodato degli straordinari? Sempre in tema di gestione degli orari di lavoro, quindi anche dei tempi di vita di ogni lavoratore, la fruizione della pausa mensa può essere spostata dall’azienda all’ultima ora, esattamente come ha fatto Marchionne in Fiat, men- tre da quest’anno tre Permessi Annui Retribuiti (PAR) sono pa- gati, prima solo 8 ore potevano essere messe in pagamento ora, grazie agli altri Sindacati, ben 24 ore! Questo, concretamente vuol dire che un lavoratore ha meno tempo libero per il necessario recupero psicofisico rispetto a lavori, so- vente, molto gravosi. Potrei continuare su molti altri aspetti, mi limito a evidenziarne uno in particolare, riguardante gli spazi di contrattazione per le RSU aziendali. In questo caso è stato fatto un vistoso passo indietro a causa dell’introduzione della regola dei 10 giorni. Per la prima volta nelle relazioni sindacali dei metalmeccanici è stata introdotta la durata tempo- rale della contrattazione azienda- le: se dopo giorni di confronto non si raggiunge un accordo, l’azienda può decidere come crede! Se prima l’obiettivo era cercare di raggiungere un accordo con la controparte, prendendo il tempo necessario, ora l’azione delle RSU rischia di essere imbrigliata e li- mitata da una clausola che dove è già operante ha dato solo risultati negativi. Quindi, se la Fiom critica il con- tratto separato è per ragioni ben precise e motivate, non per di- fendere la propria immagine con azioni pretestuose, come detto da- gli altri sindacati. Dall’inizio dell’anno la Fiom Cgil ha svolto assemblee in 3.400 aziende metalmeccaniche per spiegare le negatività del contratto separato e per chiedere ai lavora- tori l’adesione alla sua Carta Ri- vendicativa, il cui fine è contrasta- re i peggioramenti voluti da Fim Cisl, Uilm e Federmeccanica. Si sono espressi col loro voto, a stragrande maggioranza favore- vole, 356.000 metalmeccanici ed in Valle d’Aosta, come Fiom siamo a buon punto in questa importan- te verifica, le cui prime risultanze sono molto positive. $ Conquistare il rinnovo contrattuale La vertenza nazionale contrattuale dei lavoratori del trasporto pubblico locale A ntonio F uggetta G li addetti sono circa 110.000. Nel settore operano attual- mente quasi 1.200 aziende. Poco meno di 200 sono pubbliche (rappresentate da Asstra, aderen- te a Confservizi), per lo più di pro- prietà o controllate da Enti Locali, ed occupano circa l’85% degli ad- detti del settore. Il resto delle aziende, quasi 1.000, sono private (rappresentate pre- valentemente da Anav, aderente a Confindustria), occupano com- plessivamente il 15% circa degli addetti del settore e sono in buona parte (60%) imprese artigiane, fa- miliari o cooperative. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è scaduto il 31 dicembre 2007. Per effetto di un Protocollo d’intesa sottoscritto presso il Ministero di Infrastrutture e Trasporti nell’a- prile 2009, la parte economica ri- ferita all’anno 2008 è stata allora regolata con un aumento medio mensile dei minimi tabellari di 60 euro, che rappresenta l’ultimo adeguamento salariale finora ero- gato alla categoria. La proposta sindacale e il Pro- tocollo d’intesa citato collocano il rinnovo contrattuale degli au- toferrotranvieri-internavigatori nell’ambito del nuovo CCNL del- la Mobilità, con il quale si pre- vede un progressivo processo di convergenza ed armonizzazione contrattuale di questo settore con quello delle Attività Ferroviarie. Nel corso della vertenza contrat- tuale si sono finora svolti 9 scio- peri nazionali. Oltre che il naturale strumento di tutela del lavoro, il sindacato considera questo rinnovo contrat- tuale, nell’ambito del nuovo CCNL della Mobilità, uno strumento in- dispensabile per il necessario ri- assetto produttivo ed industriale del settore. In assenza di questo strumento e per effetto della con- trazione delle risorse finanziarie da destinare al settore, diventa inevitabile il rischio di aumenti di tariffe, tagli ai servizi e paral- lelamente crescenti difficoltà sul- la tenuta dei livelli occupazionali, appesantimento di turni ed orari del personale, alimentando con ciò le tensioni sociali. Al momento si stima che oltre 2.500 autofer- rotranvieri siano attualmente de- stinatari di una qualche forma di ammortizzatori sociali in deroga (CIG e contratti di solidarietà), le cui risorse , peraltro, sono attual- mente programmate e disponibili ancora per poche settimane. Per tutte queste ragioni, il 13 Maggio 2013 è stata indetta una mobilita- zione nazionale dei lavoratori per consolidare il trasporto collettivo, rinnovare il contratto, tutelare il lavoro. $

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