Il Monastero - Il restauro - page 13

C
ompresa tra il versante sudorientale del Monte
Teglia e il fiume Tronto e attraversata dal Fosso di
Luco
1
, la pittoresca Valledacqua è un dolce sussul-
tare di colline e pieghe vallive, ricche di prati, di alberi, di sor-
genti e di ridenti paesetti: Arola, Cagnano, Luco, Paggese,
Santa Maria, Torre Santa Lucia e Villa Valle d’Acqua.
La frequentazione del luogo in epoca assai remota è
testimoniata dal rinvenimento di materiale assegnato all’età
del ferro
2
.
Dopo la conquista romana del Piceno (269-268 a. C.), la
Tavola Peutingeriana
3
colloca nell’odierno paese di Santa Maria
la statio Ad Aquas
, posta lungo l’antica via consolare Salaria
4
, e,
più tardi, sede della
plebs Sanctae Mariae de Aquis
o, semplice-
mente,
plebs de Aquis
, l’
ecclesia antiqua
della Valle
5
.
Dopo il disfacimento dell’impero romano, anche
l’Aquasantano passò sotto il dominio degli Ostrogoti di
Odoacre e Teodorico (476 d. C.) e si trovò coinvolto nella
guerra greco-gotica (535-553) prima di essere occupato dai
Longobardi e annesso al ducato di Spoleto (572 c. - 776)
6
.
Con la vittoria dei Franchi sui Longobardi (776) e l’in-
debolimento politico-militare del duca di Spoleto,
Valledacqua fu sottoposta alla giurisdizione dei conti ‘de
Comitatu Asculano et Aprutiensi’
7
, dei Normanni
8
, del
vescovo-principe di Ascoli e, più tardi, del comune della stes-
sa città
9
.
In questo periodo, una pluralità di famiglie aristocrati-
che consolidò la sua presenza e il suo ruolo nella valle, instau-
rando un rapporto di autorità, ma anche di solidarietà con i
gruppi subalterni del territorio. Questa nobiltà ricca, intrepi-
da, rispettosa dei valori cristiani
10
, la quale viveva principal-
mente di rendite fondiarie, tra i secc. XIII-XIV entrò in con-
flitto con il comune di Ascoli, il quale le impose
munera per-
sonalia et patrimonialia
e, dopo aver distrutto i loro castelli,
il comune di Ascoli li ‘redussit ad civitatem et [...] fecit villas
[per accogliere le popolazioni dei
castra destructa
] et posuit
territorium” nel suo comitato. Nacquero così le
ville
di
Cagnano, Arola, San Lorenzo (poi Paggese), Valle d’Acqua,
ecc.
11
.
Una abbondante documentazione notarile ci fa cono-
scere l’organizzazione politica e amministrativa della Valle dal
primo Quattrocento alla fine del Settecento. Le sette ville o
sindacati costituivano il
districtus
o
vicariatus Vallis Aque
o
Aquarum
12
, con centro principale prima Luco, poi Paggese e,
solo a partire dal Cinquecento, Acquasanta
13
. Gli organi del
governo del distretto erano il
parlamento
, formato da tutti i
capifamiglia possidenti o lavoratori autonomi della Valle, e il
L
A STORIA
Giannino Gagliardi
e
Emidio Santoni
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