- Settembre 2013 n. 8
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Cellule staminali e donazione
del cordone ombelicale
appunti del convegno formativo:
un punto da cui ripartire nelle Marche
Le cellule staminali da cordone
ombelicale - raccolta di Qualità per
una terapia di Qualità” è il
titolo
del convegno che si è tenuto a San
Benedetto del Tronto l’11 maggio
2013
- sotto l’egida del
Dipartimento
Regionale di Medicina Trasfusionale
( DIRMT)
e della Commissione Pari
Opportunità della Provincia di Ascoli
Piceno. Un’importante occasione per
porre l’accento sulle problematiche
relative alla donazione del cordone
ombelicale.
Nella sede dell’Istituto Alberghiero di San Benedetto
del Tronto si è tenuto nei mesi scorsi un
incontro di
formazione
rivolto ai professionisti della sanità picena,
riguardante il tema delicato delle cellule staminali,
precisamente della donazione da cordone ombelicale.
Dopo l’apertura lavori, che mi è stata affidata nella
duplice veste di Responsabile regionale della Formazione
del DIRMT e di Presidente della Commissione pari
Opportunità della Provincia di Ascoli Piceno, sono stati
introdotti i temi della giornata da
Francesco Picardi
,
responsabile del Centro Regionale Sangue. Il dottor
Picardi ha illustrato le attuali criticità nella raccolta delle
cellule cordonali, che sono state lo spunto
dell’evento formativo.
È seguita poi una approfondita relazione della
professoressa
Gabriella Girelli
, professore ordinario
di Immunoematologia dell’Università La Sapienza di
Roma e massimo esperto nazionale in materia, nonché
responsabile della Banca del cordone del Lazio.
La Girelli ha dichiarato che l’Italia fa la sua parte nella
“rete internazionale” delle Banche di cordone, potendo
contare su un sistema di 19 Banche pubbliche che
gestiscono l’attività di bancaggio e rilascio delle unità di
sangue cordonale donate per uso solidaristico.
Alcuni numeri: al 30 giugno 2012 le unità raccolte sono
151.724, quelle bancate 35.325 e quelle rilasciate a scopo
di trapianto sono 1.166.
Si è passati poi al tema dell’impiego in ematologia
delle cellule staminali da cordone, argomento trattato
da
Piero Galieni
, Direttore dell’U.O. di Ematologia
dell’Area vasta 5 Marche, che ha illustrato la principale
applicazione clinica delle cellule staminali emopoietiche
del cordone che è, ad oggi, il trapianto: una terapia
salvavita consolidata e di grande successo per curare
gravi malattie del sangue, come le leucemie, linfomi
e alcuni disordini congeniti.
Tiziana Bonfini
, responsabile della Banca del cordone
della Regione Abruzzo - che secondo l’attuale
convenzione è delegata alla conservazione anche dei
cordoni raccolti nella Regione Marche -, ha approfondito
il tema della qualità, necessaria in tutte le fasi del
processo di raccolta: dalla selezione della coppia
per l’idoneità, alla raccolta del cordone, ai controlli
ematologici sulla sacca, ai trasporti, fino
al definitivo bancaggio.
Barbara Tonnarelli
, referente regionale della Raccolta
SCO (Sangue da Cordone Ombelicale), ha relazionato i
risultati acquisiti nella Regione Marche a cinque anni dal
decollo del Progetto
SCO, riscontrando che negli ultimi
anni quasi tutte le realtà
marchigiane hanno subito
una critica flessione nella raccolta.
Nella giornata è stata contemplata una tavola rotonda,
in cui il dottor
Andrea Chiari
(Direttore dell’U.O. di
Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di San Benedetto
del Tronto) e la dottoressa
Anna Chiarelli
, della stessa
U.O., insieme con le Ostetriche dell’Area vasta 3,
Stefania
Ciurlanti
di Civitanova Marche e
Miriam Alessandrini
,
referente SCO di Macerata, hanno enunciato le difficoltà
di tutti i giorni, dovute soprattutto alla scarsità del
personale e alla motivazione di natura diversa che anima
il lavoro degli operatori.
Infine, sono state chiamate in campo le associazioni che
si occupano di propaganda e informazione in materia di
donazione del cordone ombelicale: la dottoressa
Paola
di M. Antonietta Lupi
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