Doc'S n. 8 - Edizone di Ascoli Piceno - page 11

mentre in ambito civile ora esiste un fortissimo sbilanciamento tra ricorrente e soccombente, non venendo riconosciuta la
specificità della responsabilità medica.
Altro intervento nell’ambito della responsabilità professionale è la
quantificazione del danno
.
La mancata e integrale applicazione delle tabelle degli indici di danno, come avviene per esempio nell’ambito
dell’infortunistica stradale, rende ingestibile il mercato assicurativo delle professioni per mancata previsione degli indennizzi
erogati, in balia di evidente difformità nell’individuare il tipo e la quantificazione del danno.
A tal fine, potrebbe essere previsto che tale identificazione e quantificazione del danno non sia più affidata unicamente a
medici legali, ma ad un Collegio di periti in cui sia presente una forte e autorevole componente specialistica relativa alla
materia in oggetto.
Parallelamente è importante costituire un
fondo per danni da alea terapeutica
, relativi a danni estranei a responsabilità
medica (come quelli da trasfusioni, emoderivati, reazioni avverse da farmaci, etc).
Per quanto riguarda l’Assicurazione professionale, il Presidente Bianco ravvede come soluzione l’organizzazione della
domanda, a carico gestionale della FNOMCeO, secondo le regole del mercato, con una polizza collettiva per tutti i 360.000
medici e odontoiatri italiani che funzioni da polizza per colpa grave e responsabilità verso terzi nel caso dei dipendenti del SSN
e che abbatta il primo livello di polizza per tutti i professionisti fortemente esposti al rischio.
Settembre 2013 n. 8 -
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