Spazio al Lavoro n. 1 del 2017

| 3 spazi o lavoro a l analisi ires L’analisi dell’Ires Morosini Dai dati generali all’evasione N el bilancio triennale 2015- 2017 approvato lo scorso di- cembre, le spese totali (correnti + investimento) previste per il 2015 ammontavano a poco più di 974 milioni mentre il bilan- cio 2016 stanzia 941 milioni 591 mila euro. Il nuovo documento programmatico ha rivisto anche le proiezioni per il 2017, ridi- mensionando il budget dai 957,7 milioni previsti dodici mesi fa alla quota di 918,9 milioni (la più bassa in assoluto negli ultimi anni). Gli esiti dell’Accordo Stato - Valle d’Aosta e la non oculata programmazione regionale hanno determinato una netta riduzione della spesa totale: le previsioni inziali del 2016 sono più basse di circa 136 milioni rispetto al 2014 (1.077 milioni). Nell’ultimo decennio il bilancio regionale contiene quote cospi- cue di avanzo di amministrazio- ne , che passa dal 14,6% del totale delle entrate nel 2005 (226,3 mi- lioni di euro) al 21,4% nel 2008 (411 milioni di euro), si attesta poi al 15,3% nel 2010 (272,5 milioni di euro) e a 148 milioni nel 2014. Tale fenomeno è imputabile all’effetto della crescita delle entrate primarie a fronte di una minore crescita delle spese de- terminata dai vincoli imposti dai patti di stabilità interni all’impe- gno delle risorse disponibili. Questi risultati hanno probabil- mente penalizzato la Regione nella gestione degli Accordi con lo Stato (contributo al riequilibrio della finanza nazionale). Negli ul- timi anni assistiamo inoltre alla drastica contrazione dei proventi derivanti dalle attività della casa da gioco di Saint-Vincent che co- stituivano agli inizi degli anni no- vanta circa il 10% del bilancio re- gionale. La Regione non è riuscita ad attivare contromisure valide al declino della casa da gioco. Le criticità dipendono non solo dai vincoli del patto di stabilità I dati a consuntivo evidenziano, per il periodo 2010/2014: • una forte contrazione (circa il 69%) degli stanziamenti finali di competenza (da euro 627.761.882 nel 2010 a euro 194.708.838 nel 2014); • un rilevante divario fra quanto stanziato e quanto pagato, visto che i pagamenti in competenza si sono mantenuti sempre bassi (da euro 230.502.823 nel 2010 a euro 54.037.771 nel 2014) e risultano pari a circa il 24% degli stanzia- menti nel 2014. In sostanza, la programmazione socio-economica messa in can- tiere dalla Regione non risulta realizzata come previsto. La Finanza Locale: i tagli Nominalmente aumentano i fondi per i trasporti, ma occorre consi- derare che da quest’anno in que- sta voce ricade il Trasporto pub- blico locale (circa 20 milioni di euro conteggiati fino al 2015 nella Finanza locale). Si riducono di circa il 25% le risorse il traspor- to ferroviario (dai 23 milioni 245 mila euro del 2015 a 17 milioni 256 mila nel 2016 con la sospen- sione per l‘Aosta-Pré-Saint-Didier. Le risorse destinate agli inter- venti di Finanza locale saranno pari a 181,3 milioni di euro, ri- spetto ai 224 milioni del 2015 e ai 234,58 milioni del 2014. Penalizzate anche le politiche sociali che nel 2016 dovrebbero ricevere 53,7 milioni, a fronte dei 72,1 del 2015 e dei 78,9 del 2014. Le riduzioni di spesa più consi- stenti riguardano gli oneri per le spese di gestione dei servizi sociali a favore delle persone an- ziane e dovrebbero essere com- pensate dall’autorizzazione agli enti locali ad utilizzare l’avanzo di amministrazione risultante dal rendiconto 2015 per le spese in ambito socio-assistenziale. Tale compensazione probabilmente non sarà sufficiente a garantire la copertura della mancata spe- sa regionale. Occorrerà inoltre monitorare l’avanzo di ammi- nistrazione per il 2015, tenuto conto che le operazioni di riaccer- tamento straordinario dei residui (contabilità armonizzata) potran- no vincolare una quota importante di tale somma alla copertura dei crediti non esigibili. Per il 2014, i comuni valdostani più grandi hanno dichiarato un avanzo di amministrazione pari a circa 36 milioni di euro, di cui però circa la metà è vincolata per il riequi- librio dei conti (crediti di dubbia esigibilità, ecc.) e per le spese in conto capitale. La sanità: i tagli Gli stanziamenti per la sanità diminuiscono nel 2015/2016 da 244 a 233 milioni di euro (rischio ticket sui farmaci). La Legge Fi- nanziaria introduce “a carico de- gli assistiti non esenti una quota fissa pari a 2 euro a confezione fino a un massimo di 4 euro a ri- cetta per l’assistenza farmaceu- tica convenzionata e la distribu- zione per conto”. Il ticket scatta dunque per i primi due farmaci. Prevista anche “una quota fissa pari a 2 euro a ricetta di assi- stenza integrativa” . Il ticket var- rà per i medicinali di fascia A, cioè i farmaci essenziali e per le malattie croniche. Spending Review e sprechi Gli indicatori sensibili sono: le so- cietà partecipate, le spese di ge- stione e per l’amministrazione generale delle p.a., i costi della politica. Per quanto riguarda le società partecipate occorrerà va- lutare i reali effetti del Piano opera- tivo di razionalizzazione delle par- tecipazioni (varato nel 2015), che prevede la dismissione e/o liquida- zione di quote societarie di scarso rilievo. Infatti, il recupero del va- lore nominale complessivo di tali quote ammonta a euro 71.696,24 (Corte dei Conti, novembre 2015). Anno 2014 Casinò de la Vallée s.p.a.: - 19.139.190 euro Autoporto Valle d’Aosta s.p.a.: - 125.791 euro Struttura Valle d’Aosta s.r.l.: - 2.418.535 euro Risorse estinte? Una falsità Ad oggi, la Regione e i comuni valdostani possono contare su un livello di risorse pro capite anco- ra molto elevato rispetto ai terri- tori italiani con governo ordinario e a numerose regioni europee. Nel 2014 la spesa corrente impegna- ta dal Comune di Aosta era pari a 1.834,5 euro, a Bologna 1.180,6 euro, a Trento 1.564,3 euro. L’inci- denza della spesa per il personale ad Aosta era circa 11 punti per- centuali più bassa rispetto a Bolo- gna e Trento. Gli utili da aziende partecipate erano pari a 0 euro nel bilancio di Aosta, 14,5 milioni a Bologna, 10,3 milioni a Trento. L’evasione fiscale e il sommerso Dei circa 201 miliardi evasi a li- vello italiano, 4,9 sono da im- putare al settore agricolo, 13,6 all’industria, 15,8 al settore delle costruzioni e quasi 167 miliardi di euro al settore dei servizi. Per quanto riguarda l’evasione fiscale, la Valle d’Aosta si col- loca subito dopo le regioni del Sud per l’alto rischio rilevato. La Sicilia, la Calabria, la Campania, la Basilicata e la Puglia presenta- no le maggiori criticità. Al Nord , criticità molto forti sono rilevabili in Liguria (Imperia e Savona), nel- la Lombardia Orientale (Sondrio), in Veneto (Rovigo). Al centro la situazione appare positiva per Roma, Firenze, Terni, mentre pre- senta notevoli criticità per Gros- seto, Ascoli Piceno e, in misura minore, Viterbo, Latina, L’Aquila, Frosinone, Teramo, Pescara, Chie- ti, Pesaro e Urbino, Macerata. Nel complesso, le 25 maggiori provin- ce italiane mostrano valori positivi in termini di rischio di evasione. Ben 16 province su 25 ottengono un collocamento in classe di ri- schio basso o bassissimo, mentre 9 province su 25 mantengono va- lori dell’indice di rischio di evasio- ne molto elevati. $ I sommerso economico a livello regionale i settori economici a rischio Stima del valore dell'economia sommersa (milioni di euro) Valori assoluti Valore del sommerso in percentuale sul PIL Agricoltura Industria Costruzioni Servizi Totale Agricoltura Industria Construzioni Servizi Totale Piemonte 362,4 1046,8 1342,2 12852,2 15603,5 17,7% 4,2% 20,9% 16,0% 13,7% Valle d'Aosta 9,7 23,8 52,7 365,4 451,6 16,5% 4,2% 14,6% 11,7% 11,0% Liguria 69,0 279,7 561,7 4773,0 5683,4 14,4% 4,8% 27,5% 13,7% 13,1% Lombardia 312,0 2668,4 2828,0 28213,3 34021,7 8,9% 3,8% 16,5% 12,1% 10,5% Trentino Alto-Adige 187,1 229,8 283,8 2675,9 3376,6 11,1% 4,1% 12,1% 10,5% 9,6% Veneto 454,4 1425,6 1380,4 13278,3 16538,7 15,4% 4,6% 18,8% 14,6% 12,5% Friuli 96,5 256,8 303,0 2882,0 3538,2 15,7% 3,6% 21,4% 12,7% 11,1% Emilia 396,6 1215,1 1424,1 12563,4 15599,1 11,0% 4,0% 18,5% 14,3% 12,0% Toscana 262,2 1258,9 1169,4 11447,7 14138,1 11,9% 6,7% 22,0% 16,0% 14,5% Umbria 110,0 215,0 242,4 2405,7 2973,1 20,0% 5,8% 21,3% 16,7% 15,0% Marche 189,8 533,4 446,3 4436,8 5606,2 26,4% 6,6% 23,6% 18,2% 16,0% Lazio 282,3 813,6 1480,9 17679,0 20255,9 15,2% 5,1% 21,4% 12,5% 12,2% Abruzzo 181,4 332,2 382,0 3758,6 4654,2 22,5% 6,3% 20,0% 19,2% 16,9% Molise 66,5 60,1 79,7 784,0 990,3 21,4% 7,7% 24,4% 19,9% 18,5% Campania 406,2 1056,7 1173,9 16811,1 19448,0 15,9% 9,5% 31,1% 23,4% 21,8% Puglia 508,7 735,8 826,9 9865,8 11937,2 17,6% 9,6% 25,7% 21,1% 19,7% Basilicata 116,3 108,0 129,1 1297,0 1650,4 20,1% 5,0% 21,0% 20,4% 17,0% Calabria 196,0 331,7 395,2 5061,9 5984,8 12,6% 15,8% 30,0% 22,7% 22,0% Sicilia 527,7 777,2 889,2 11623,1 13817,1 15,8% 11,5% 25,5% 19,0% 18,4% Sardegna 219,3 287,6 421,9 4176,4 5105,2 15,7% 8,9% 24,8% 19,3% 18,2% Italia 4953,8 13656,2 15812,7 166950,6 201038,8 14,7% 5,2% 20,7% 15,4% 13,8% Fonte: elaborazioni IRES Lucia Morosini du dati ISTAT Istat il sommerso economico a livello regionale - I settori economici a rischio

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