Spazio al Lavoro n. 5 del 2013

| 15 spazi o lavoro a l filt-cgil trasporti spazi o lav r a l Un sistema di trasporti integrato per far ripartire la Valle d’Aosta Intervista ad Antonio Fuggetta, segretario della Filt-Cgil Valle d’Aosta D avide A vati A lla Valle d’Aosta serve con ur- genza “un sistema di traspor- ti moderno, efficiente e integrato”, da costruire anche attraverso “un tavolo permanente di confronto tra Regione, utenti e attori del tra- sporto pubblico locale”. È questa la posizione della Filt-Cgil Valle d’Aosta, espressa dal segretario regionale Antonio Fuggetta. “È necessaria una ‘conferenza dei servizi’ del trasporto collettivo – aggiunge -, per creare un quadro di sistema che realizzi un vero servizio integrato e aiuti a supe- rare le tante emergenze trasporti oggi sul tappeto in Valle d’Aosta”. Segretario, la prima di queste emergenze ha un identikit preci- so: è la ferrovia Aosta-Ivrea-Tori- no. Che cosa serve per poter avere nella nostra regione un servizio di trasporto su rotaia normale? “Faccio una premessa: per una regione come la nostra, avere un sistema di trasporti moderno è in- derogabile. Il trasporto collettivo deve diventare il volano dell’eco- nomia regionale. I problemi della ferrovia valdostana nascono da lontano: il sistema ferroviario è sempre stato considerato un ‘in- truso’, e le amministrazioni re- gionali non hanno mai inciso sul sistema, lasciandolo al suo lento degrado, fino al disastro dell’al- luvione del 2000. È quella la data spartiacque: la scelta di rifare tut- to com’era, niente di più e nien- te di meno, è stata sbagliata. Si poteva sfruttare la ricostruzione della linea per ammodernare la ferrovia, a partire dai nuovi trac- ciati e dall’elettrificazione. Adesso occorre un progetto di sviluppo compatibile con il territorio valdo- stano. Serve una efficiente ferro- via di montagna, attraverso inter- venti a medio e lungo termine che garantiscano il pieno inserimento della linea ferroviaria Aosta-Ivrea nel sistema del trasporto su ro- taia nazionale. Sono quattro le linee di intervento da mettere in campo con urgenza: 1) elettrifica- zione della tratta Aosta-Ivrea, per superare la rottura di carico, che limita la fruibilità del servizio; 2) l’implementazione e l’ammoder- namento del materiale rotabile; 3) l’ammodernamento della linea e il raddoppio selettivo dei binari; 4) l’ammodernamento delle stazioni, che devono diventare punti di in- terscambio con le vallate laterali. Per realizzare questi interventi occorrono forti investimenti, che sono necessari. Si potrebbe co- minciare con l’utilizzare i soldi già stanziati dall’allora governo Prodi nel 2007 per l’elettrificazione e l’ammodernamento della linea”. E per quanto riguarda invece il collegamento con Pré-Saint- Didier? “L’Aosta-Pré-Saint-Didier deve diventare un moderno sistema ferroviario di tipo metropolitano. Deve essere mantenuta la linea ferroviaria, individuando nuove fermate in prossimità di istituti scolastici e frazioni abitate, e ad- dirittura – a nostro avviso – va se- riamente valutata l’ipotesi di pro- secuzione della linea ferroviaria sino a Courmayeur, in un progetto di collegamenti di interscambio con la funivia e la gomma da e verso la Francia. Occorre subito aprire un tavolo di confronto con le parti e, per abbattere i tempi di percorrenza, individuare i pas- saggi a livello inutili e iniziare ad eliminarli”. Il secondo fronte di emergenza del sistema valdostano riguar- da il trasporto su gomma. Qual è la situazione? “Il punto fondamentale è che oc- corre una vera sinergia tra le di- verse modalità di trasporto collet- tivo. La concorrenza non serve. Il nuovo piano regionale dei bacini di traffico non ha risolto i proble- mi sul tappeto, a partire dalla so- vrapposizione di orari e di tratte tra autobus e treno. La visione di insieme su questo argomento è necessaria. Secondo la Filt-Cgil, il sistema del trasporto collettivo (anche su gomma) deve essere po- tenziato negli orari di punta, per disincentivare l’utilizzo dell’auto privata, ma servono anche altri interventi: 1) forti incentivi eco- nomici all’utilizzo dei trasporti pubblici per pendolari e utenti, e blocco di ogni ipotesi di aumen- to delle tariffe; 2) nelle ore non di punta, pianificare l’alternanza ferrovia-gomma, con un sistema di trasporti integrato e ad orari più ravvicinati; 3) potenziamento dei collegamenti su gomma con le vallate laterali”. Da oltre cinque anni l’aeroporto Corrado Gex è uno scalo fanta- sma. Fermi i lavori della nuova aerostazione, continui contenzio- si tra Regione e società di gestio- ne, e di collegamenti aerei nean- che l’ombra. Come se ne esce? “In questi anni abbiamo sempre sostenuto la necessità di uno svi- luppo equilibrato dell’aeroporto, per la forte valenza turistica della Valle d’Aosta. Il modo di fare tu- rismo è cambiato e dobbiamo at- trarre utenza anche nei periodi di ‘bassa stagione’. Un aeroporto effi- ciente e dimensionato alle reali esi- genze della Valle d’Aosta potrebbe aiutare ad attrarre nuove fasce di turismo di nicchia. Dall’altro lato, resta la necessità che la Valle d’A- osta abbia un collegamento aereo con il territorio nazionale. Non ci serve uno scalo internazionale, ma un aeroporto di montagna: basta con i maxi-progetti, sì ad un aero- porto sostenibile”. Sempre legato al tema dell’offer- ta turistica è la situazione del si- stema delle funivie valdostane. “Le politiche pubbliche hanno portato, in questo settore, ad una forte innovazione degli impianti a fune valdostani: ora non bisogna rallentare questo percorso di am- modernamento, perché l’impian- to a fune è la carta di identità di una regione a vocazione turistica e sciistica come la nostra. Quello che manca è un migliore utilizzo degli impianti anche oltre la sta- gione invernale, per incentivare altri ‘turismi’ in sinergia con set- tori quali la cultura e lo sport”. E veniamo al nodo delle auto- strade valdostane, diventate negli ultimi tre anni le più care d’Italia. Dove si può intervenire? “Le tariffe di un’autostrada devo- no essere proporzionali al servizio offerto. È chiaro che se un’infra- struttura ha diversi cantieri, le ta- riffe devono essere abbattute per i disagi legati ai rallentamenti. Più in generale, serve una politica di sconti sull’utilizzo del telepass e di maggiori investimenti in termini di sicurezza ed efficienza”. Da un punto di vista della forza lavoro, qual è la situazione del settore trasporti in Valle d’Aosta? “Il settore degli impianti a fune occupa circa 900 addetti tra per- sonale stabile e stagionale (i due terzi del totale); in questo settore, lo sviluppo del sistema funiviario può e deve garantire la stabilità del lavoro. Per quanto riguarda le ferrovie, attualmente vi lavorano in Valle circa 80 addetti: si trat- ta di posti di lavoro che devono essere mantenuti, nonostante le automatizzazioni dei passaggi a livello. Il trasporto su gomma dà lavoro a circa 320 persone in Val- le: le aziende dei trasporti colletti- vi hanno recentemente effettuato nuove assunzioni anche per ef- fetto del nuovo piano di bacino di traffico. Anche per questo, i tagli della spesa pubblica non possono incidere sul sistema del trasporto collettivo. Infine, le autostrade oc- cupano circa 300 lavoratori. In to- tale, escludendo le piccole e picco- lissime aziende di trasporto merci (i ‘padroncini’), il settore trasporti occupa in Valle circa 1.600 lavo- ratori. È un numero consisten- te, che deve essere garantito nei prossimi anni”. Qual è la situazione dei contrat- ti di questi lavoratori? “È stato rinnovato il contratto dei ferrovieri, mentre è ancora aperta la vertenza dei lavoratori delle au- tolinee: dopo cinque anni di scio- peri e lotte, i contratti non sono stati ancora rinnovati. Prosegue la trattativa per il contratto dei lavoratori delle autostrade e tra- fori ed abbiamo appena inviato la piattaforma unitaria per il rinno- vo del CCNL degli impianti a fune. È questa attualmente la priorità della Filt-Cgil” Un’ultima domanda: qual è la priorità per rilanciare il sistema dei trasporti in Valle d’Aosta? “Aprire con urgenza un tavolo permanente di confronto tra tut- ti: Regione, Ferrovie, aziende di trasporto su gomma, utenti, sin- dacati e associazioni pendolari, con l’obiettivo di individuare i problemi e di proporre soluzio- ni alle istituzioni per creare un quadro di sistema. La potremmo chiamare una sorta di ‘conferenza dei servizi del trasporto pubblico collettivo’, ed è l’unica strada per andare verso un sistema integra- to, moderno, efficiente, in grado di trainare lo sviluppo e la ripresa economica in Valle d’Aosta”. $

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