Il mercato del lavoro in Valle d'Aosta

il 40,7 per cento del campione, nel 2015 questa percentuale arriva a toccare il 66,2 per cento, a testimonianza del significativo impatto della recessione sul tessuto produttivo valdostano. ! Tabella 1: Occupati e forza lavoro (variazioni percentuali sul periodo corrispondente e valori percentuali) Fonte: Elaborazione su dati Ifl ISTAT A conferma del sostanziale ristagno del mercato del lavoro, il tasso di occupazione in regione è rimasto invariato rispetto al 2014, fermandosi al 66,2 per cento. Lo stesso vale per il tasso di attività (che si definisce come il rapporto tra la forza lavoro e la popolazione in età attiva), che è rimasto invariato al 72,8 per cento. Il trend negativo dell’occupazione è influenzato dall’andamento del lavoro autonomo, che segna un calo del 2,9 per cento rispetto al 2014, dopo il significativo aumento dell’anno precedente dove era cresciuto del 5 per cento. Il lavoro dipendente (che costituisce poco meno dei tre quarti del totale dell’occupazione valdostana) segna un leggero aumento dello 0,3 per cento rispetto all’anno precedente. Rispetto all’anno 2011 il numero degli occupati alle dipendenze risulta comunque in calo del 1,67 per cento. Disaggregando l’analisi per genere si nota come prosegua anche nel 2015 il trend negativo che ha caratterizzato la componente maschile, trend che ha caratterizzato l’economia valdostana per tutto il periodo della crisi economica. Infatti il numero degli occupati uomini rispetto al 2014 diminuisce dell’1,4 per cento, mentre il numero delle donne occupate aumenta dello 0,5 per cento. Anche i dati sulla disoccupazione mostrano un peggioramento relativo della posizione degli uomini: mentre il tasso di disoccupazione femminile scende dall’8,4 all’8,1 per cento, quello maschile sale dal 9,1 al 9,3 per cento. Questi dati hanno molto a che vedere con le dinamiche settoriali (di cui ci occuperemo nel dettaglio nel prosieguo del lavoro), dato che la crisi ha colpito con particolare durezza settori tipicamente maschili come le costruzioni e l’industria. Un altro trend di medio periodo, osservato sia su scala locale che su scala nazionale, è la crescita dell’occupazione a tempo parziale. Questo trend è proseguito anche fra 2014 e 2015: gli occupati a tempo pieno si sono ridotti approssimativamente del 2 per cento, a fronte di un aumento del 6,4 per cento di quelli a tempo parziale. In generale, rispetto al 2007 l’occupazione part-time è aumentata in maniera esponenziale del 40,7 per cento, mentre rispetto al 2011 è cresciuta del 36,3 per cento. Viceversa, il lavoro a tempo pieno mostra un andamento negativo rispetto ad entrambi i periodi presi in considerazione. Questo ha ovvie conseguenze in termini di minor aumento reddituale a fronte di un aumento occupazionale di questo tipo e pone alcuni dubbi sulla qualità delle dinamiche occupazionali all’opera in regione. Coerentemente con quanto osservato sul piano nazionale, fra 2007 e 2015 la crescita del part-time è stata superiore per gli uomini rispetto alle donne, anche se lavorare in part-time rimane ancora una prerogativa femminile, dato che nel 2015 tre quarti degli occupati part-time sono donne. OccupaF Partecipazione Tasso di disoccupazione (1) Tasso di occupazione (1) (2) Tasso di aKvità (1) (2) Valle d'Aosta -0,5 -0,6 8,9 66,2 72,8 Provincia autonoma di Bolzano 0,4 -0,2 3,8 71,4 71,0 Provincia autonoma di Trento 0,2 0,0 6,8 66,1 74,3 Nord-Ovest 0,8 0,1 8,6 64,5 70,7 Italia 0,8 -0,1 11,9 56,3 64,0 (1) Valori percentuali (2) Si riferisce alla popolazione di età compresa fra i 15-64 anni 4

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