Congresso XIX documento 1

diseconomie, investendo nella prevenzione, nella medicina di iniziativa e in una rete capillare di servizi sanitari e socio-sanitari territoriali in un’ottica di forte integrazione, prevedendo anche un piano di assunzioni di medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali alle dirette dipendenze dei SSR. Occorre fermare i processi di esternalizzazione e privatizzazione nelle diverse forme in cui si sono concretizzati e riformare il sistema degli accreditamenti anche al fine di contrastare il dumping contrattuale. È necessario realizzare strutture e presidi territoriali come le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, a gestione pubblica, garantendo la piena operatività con il personale necessario, garantendo una rinnovata centralità anche strategica dei distretti, e va inoltre garantito il sistema pubblico di assistenza domiciliare, riformata l’attività residenziale riequilibrando il rapporto pubblico-privato, così come per l’area della riabilitazione. Occorre sviluppare la telemedicina e l’assistenza da remoto per dare risposte ai bisogni sociosanitari di una parte importante di popolazione, non autosufficiente, con disabilità, con disturbi di salute mentale, con cronicità, con dipendenze e contrastare l’indebolimento del sistema dei consultori rafforzandone la capillarità e garantire la piena applicazione della Legge 194/1978 e la salute di genere. Riteniamo inoltre urgente definire la legge sulla non autosufficienza, con misure a carico della fiscalità generale e promuovere politiche per l’invecchiamento attivo. Sistema di istruzione e formazione La conoscenza diffusa dai primi mesi di vita al più alto grado possibile costituisce il più potente mezzo di emancipazione della persona e di sviluppo delle relazioni sociali. Da ciò deriva la necessità di un maggior investimento pubblico in istruzione innalzando l’attuale livello di almeno l’1% di Pil in scuola, università, ricerca e istituti di alta formazione, al fine di portare il nostro paese in linea con la media di spesa europea. Il diritto sociale all’istruzione deve essere garantito in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale. Inoltre è necessario:  determinare i livelli essenziali delle prestazioni;  rendere gratuiti gli asili nido, rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia;  estendere il tempo pieno nella scuola primaria e il tempo prolungato nella scuola secondaria;  elevare l’obbligo scolastico a 18 anni e cancellare la sperimentazione dei percorsi quadriennali nella secondaria di II grado;  stabilizzare il personale precario;  costituire le classi con non più di 20 alunni e scuole con non più di 900 alunni;  potenziare l’autonomia scolastica che va salvaguardata e sviluppata;  garantire in tutto il Paese lo sviluppo del sistema nazionale universitario superando l’attuale logica competitiva fra atenei, e sostenere il libero accesso alla formazione superiore e il diritto allo studio anche con la drastica riduzione delle tasse di frequenza;  garantire lo sviluppo del sistema pubblico della ricerca, riconducendo nel suo perimetro tutti gli enti e istituti del settore, aumentando, in particolare, l’intervento statale diretto nella ricerca di base e applicata. 3) Sistema previdenziale e riforma delle pensioni È necessaria una riforma strutturale del sistema previdenziale al fine di eliminarne gli aspetti iniqui, e fra i più restrittivi d’Europa, in linea con le richieste indicate da tempo nella piattaforma unitaria. È necessario introdurre flessibilità nell’accesso alla pensione, a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, garantendo strutturalmente condizioni più favorevoli per 27

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=