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economia e società
40 case nel villaggio per 40 famiglie, prima
“alloggiate” in capanne. Una “brigata me-
dica”, presente nel villaggio di Sucuso per
due volte al mese, che offre servizi sanitari
e di prevenzione in 5 aree diverse: gineco-
logia-ostetricia, chirurgia minore, pediatria,
medicina interna ed emergenza medica. Un
asilo nido e il trasporto scolastico. Grazie al
contributo dei sostenitori tanto è stato fat-
to. Tanto c’è ancora da fare.
Il termine cooperazione deriva dal latino “co-
operari” (operare insieme, operare con) ed in-
dica l’azione dell’operare insieme ad altri per il
raggiungimento di un fine comune.
La Cooperazione Internazionale è il tentativo
degli Stati e delle società con maggiori risorse
di costruire rapporti basati sullo scambio reci-
proco, sulla collaborazione e sulla solidarietà
con i paesi più svantaggiati. Questi valori si
concretizzano nel sostegno e nel finanziamen-
to di progetti di sviluppo volti a migliorare le
condizioni di vita delle popolazioni.
Il progetto, iniziato nel 2001, è dedicato a Iqbal
Masih, un bambino pakistano ucciso all’età di
soli 12 anni per essersi ribellato ad una con-
dizione di semi-schiavitù come tessitore di
tappeti ed aver denunciato i suoi sfruttatori
e mira a contrastare le condizioni di sottosvi-
luppo ed emarginazione che colpiscono molti
bambini e famiglie dell’Ecuador. L’obiettivo del
progetto è quello di prevenire il verificarsi dello
spopolamento dalle campagne, fenomeno che
interessa soprattutto la popolazione maschile,
con gravi conseguenze a livello sociale. Fon-
damentale per lo sviluppo del progetto è stato
l’incontro con Padre Jaime, sacerdote colom-
biano che da oltre venti anni dedica la sua vita
ai poveri dell’Ecuador e fondatore di Cebycam,
un centro medico e di formazione ai piedi del
vulcano Tunghuraua.
L‘Ecuador è uno degli Stati più piccoli del Su-
damerica.
Il territorio è interessato da un’inten-
sa attività vulcanica e spesso soggetto ad ura-
gani ad alluvioni devastanti sia per le colture
che per le vie di comunicazione. E‘ un Paese
“giovane”: oltre il 30% degli abitanti ha meno
di 15 anni, ma il tasso di mortalità infantile è
molto elevato. Muoiono circa 40 bambini ogni
1000 a causa di denutrizione, dissenteria e
malattie respiratorie acute. Il tasso di mortalità
materna è uno dei più alti dell’America Latina.
La nostra cooperativa è particolarmente im-
pegnata nel dare un supporto concreto alla
comunità di Sucuso, piccolo villaggio rurale
costituito a seguito dell’eruzione del Vulcano
Tungurahua (ottobre 1999) ed attualmente abi-
tato da 167 persone.
40 case nel villaggio per 40 famiglie, prima
“alloggiate” in capanne. Una “Brigata medi-
ca”, presente nel villaggio di Sucuso per due
volte al mese, che offre servizi sanitari e di
prevenzione in 5 aree diverse: ginecologia-o-
stetricia, chirurgia minore, pediatria, medicina
interna ed emergenza medica. Un asilo nido
ed il trasporto scolastico. Una scuola primaria,
l’acquisto di materiale scolastico e la contrat-
tualizzazione di un insegnante per le materie
non finanziate dallo Stato. Il trasporto scolasti-
co per i ragazzi che da Sucuso si spostano per
frequentare la scuola superiore.
L’ultimo viaggio della “delegazione” Ama-A-
quilone, composto da Sara, Paula e Carla,
referenti del progetto, è stato fatto il marzo
scorso.
“Siamo atterrate a Quito, nel nuovo aeroporto
alle 15:30 di martedì 18 marzo. Il martedì più
lungo della nostra vita. Siamo salite a bordo
alle 10:15 e siamo atterrate alle 15:30, ma sono
passate 12 ore intanto”. 10 giorni alle pendici
del vulcano per verificare e soprattutto com-
prendere le necessità
degli abitanti di Sucuso che proprio ad aprile
sono stati nuovamente investiti da un’impo-
nente eruzione del vulcano Tungurahua, con
colonne di cenere e lapilli che hanno raggiunto
i 10.000 metri.
I progetti futuri?
Puoi scoprirli su
altromondo.ama.coop
.
Ama Terra della Cooperativa Sociale Ama-
Aquilone è il progetto dedicato al mondo
dell’agricoltura biologica sociale.
L’agricoltura sociale, caratterizzata da valori
come il mutuo aiuto, la collaborazione, l’in-
clusione, la formazione, l’inserimento e la
riabilitazione, afferma i valori forti del dialogo,
del confronto e dell’accoglienza. Favorisce
nuove relazioni tra agricoltori e associazioni,
tra volontariato e soggetti pubblici, tra i con-
sumatori e gli stessi produttori.
L’agricoltura sociale genera vantaggi collettivi:
per gli uomini e donne impegnati nella col-
tivazione, per i consumatori che riscoprono
nuove logiche e motivazioni di acquisto, per i
produttori che costruiscono una nuova etica di
produrre e di stare insieme nelle aree rurali e
nella società locale.
Con le buone pratiche di agricoltura sociale la
campagna diviene luogo di concretezza, una
miscela di risorse materiali e ambientali, fisiche
e immateriali.
Un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, che
contribuisce ad un consumo cosciente, alla
salvaguardia del territorio rurale, dell’econo-
mia locale e del benessere della società. Un
circolo virtuoso fra natura, lavoro, territorio ed
etica sociale.
Ama Terra offre un servizio di vera filiera corta,
con consegna a domicilio efficiente e gratuita.
È attenta all’ambiente, ricicla le sostanze orga-
niche e gli elementi nutritivi, evita gli sprechi
anche negli imballaggi.
Su richiesta fornisce anche altri prodotti pro-
venienti da aziende che ha selezionato, biolo-
giche e certificate.
Per ordinare i prodotti Ama Terra biologici cer-
tificati, chiama Valentina, la responsabile del
progetto, al 331192055, tutti i giorni dal lunedì
al venerdì. “Non fare il broccolo: mangialo!”.
Ama Terra:
non fare il broccolo mangialo
Il Mondo di
Masih:
“siamo atterrate a Quito,
nel nuovo aeroporto alle
15.30 di martedì 18 marzo”