Il Monastero - Il restauro
Luco, moglie di Vannino di ser Marino di Quintodecimo dispose un lascito di dieci scudi d’oro per la realizzazione di una croce d’argento 62 . Nei bastardelli dei notai acquasantani, l’elenco dei legati generici e specifici in favore della chiesa di San Benedetto è infi- nito, per cui è impossibile menzionarli tutti. Ad ogni modo è opportuno ricordarne quattro, perché hanno qualche relazione con la storia dell’edificio prepositurale: 1. l’11 ottobre 1498, Sante di Giuliano di ‘Villa Vallis Aquarum’ legò la somma di un ducato per l’acquisto di cup- pelle (= coppi, tegole) per il tetto della chiesa. Questo lascito è un’ulteriore e valida conferma dell’ipotesi formulata sopra: nell’ultimo scorcio del Quattrocento, la prepositura fu inte- ressata da interventi di notevole entità 63 ; 2. nel 1459 e nel 1460, i sindaci della chiesa riscossero alcuni legati per il “campanile da farsi” 64 ; 3. il 30 luglio 1520, il rettore della prepositura, il mila- nese don Lorenzo di Giovanni Ambrogio, nominò erede uni- versale dei suoi beni l’immagine ‘beatae mariae virginis’, che campeggiava nell'altare maggiore della chiesa, alla quale legò pure una somma per l’erezione di una cappella 65 ; 4. il 12 agosto 1526, il calzolaio veneziano Giovanni di Bartolomeo 66 , che aveva lasciato Ascoli per paura della peste e giaceva ‘infermo e malato’ a Villa Valle d’Acqua nella casa di Domenico Giuliani, dispose alcuni ricchi legati in favore delle chiese ascolane dell’Annunziata per la fusione di una campana, di San Pietro martire per la costruzione del porta- le sull’attuale piazza Ventidio Basso 67 , di San Francesco per la sistemazione della zona presbiteriale 68 , di Santa Maria di Solestà per il restauro di un’antica icona esistente ‘extra eccle- siam’. Alla chiesa di San Benedetto di Villa Valle d’Acqua, dove voleva (e venne) sepolto, legò venticinque fiorini per la lavorazione di una croce ed altri ventidue per la realizzazione di una ‘cappella cum altari ad remissionem peccatorum et memoriam ipsius testatoris’ 69 . Oltre a fornire una ricca mole di notizie sul sentimento religioso e sulle pratiche di pietà della popolazione di Villa Valle d’Acqua, i testamenti consentono di cogliere la struttu- ra sociale, la condizione delle donne, la composizione e i livel- li di ricchezza delle famiglie, la mentalità, il grado di cultura, le attività economiche, le professioni esercitate dagli abitanti di questo lembo di terra acquasantana. 25 sotto Cola dell’Amatrice, portale laterale della chiesa di S. Pietro Martire di Ascoli Piceno, finanziato a Valledacqua da Giovanni di Bartolomeo nel 1526
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