Il Monastero - Il restauro

Si tratta di forma di lunghissima a durata poco dia- gnostiche che un minuscolo frammento di ceramica d’impa- sto nerastro piuttosto depurato può indirizzare a collocare nell’avanzata età del ferro, forse in epoca arcaica o post arcai- ca. A questo inquadramento ostano però l’esile spessore del- l’olla e l’uso di grossa breccia a spigoli vivi come smagrante, finora non riscontrata nei complessi sicuramente databili. La produzione in ceramiche non depurate e anzi intenzio- nalmente addizionate di paglia, ghiaino, sabbia o coccio pestato con funzione di smagrante dell’argilla per evitare la rottura dei vasi durante la cottura – che si verifica soprattut- to nell’uso delle fornaci più semplici in cui la diffusione del calore è meno controllata – è in genere caratteristica di tutta l’età preromana, ma le produzioni di ceramiche grossolane da cucina o magazzino realizzate direttamente presso impianti rustici o altri complessi produttivi si riaffermano in epoca tardo antica e semplici fornaci a riverbero sono utiliz- zate almeno fino alle soglie del rinascimento per la produ- zione delle ceramiche acrome. La mancanza di altri elemen- ti protostorici nelle immediate vicinanze induce dunque a sospendere il giudizio. Stratigraficamente non collegabili alla sequenza delle strutture sono poi due fosse fusorie US 362 e 358 rinvenute nella navata in prossimità dell’ingresso, al di fuori dell’esten- sione dell’impianto di cui sono state rinvenute le fondamen- ta. Si tratta di due fornaci tangenti e parallele apparentemen- te in fase. Delle fornaci, lunghe circa 2,5 m ognuna, restano solo il fornello a canale – quest’ultimo caratterizzato in entrambe da un concotto spesso 8/10 cm. – e la fossa di alimentazione. Nella sola Us. 262 (larghezza max 1,20 m.) è mal visibile un’impronta arrossata anulare che la rende immediatamente riconoscibile come fornace per campane, completamente smantellata tranne per il fornello in argilla su cui si leggono appena le tracce del manufatto fuso. 143 Us 264 Maniglia in impasto grossolano sotto Fornaci da campane

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