Osservazioni al Piano regionale per la salute e il benessere sociale SPI CGIL VdA – CGIL VdA pag. 8 Approfondimenti Macroarea 1 Non è dato intendere quali pianificazioni ed azioni verranno attuate per i ritardi sugli screening. Salute e ambiente: poco sviluppato il tema, gli intendimenti e le competenze in capo ad ARPA. Potenziamento organici: richiediamo un confronto attivo tra Azienda e parti sociali per evidenziare i nodi critici e prospettare le soluzioni. Politiche tariffarie, quali indirizzi si intendono intraprendere, fermo restando che sin da subito esprimiamo diffidenza sull'eventuale uso generalizzato dei voucher: Attenzione all'equità ed al contrasto delle diseguaglianze: non viene sviluppato alcun ragionamento sullo “sviluppo di comunità” ed inerenti modelli pedagogici. Contrasto dipendenze patologiche: sarebbe opportuno una più approfondita declinazione dei modelli d'intervento. Occorrerebbe una maggiore esplicitazione dei fabbisogni e delle necessarie implementazioni delle figure professionali, sul personale del Dipartimento di prevenzione. Macroarea 2 Sull'Osservatorio Regionale sulle Liste di Attesa ribadiamo la necessità della presenza costante delle OO.SS. Ribadiamo il no alla riduzione dei consultori ed invitiamo ad esporre tutte le prestazioni inerenti alla LN 194/78, non essendoci alcun riferimento all'interruzione volontaria della gravidanza. Maggior chiarezza sulla valorizzazione delle USCA. Declinazione più chiara sulle strutture anziani, in riferimento alla non autosufficenza ed al fabbisogno sanitario effettivo. Nella bozza del piano non si capisce quanto nel medio/ lungo periodo si intendano erogare prestazioni di tipo prevalentemente sanitario, socio sanitario ed alberghiero. Il timore è un'istituzionalizzazione sanitaria tout court delle prestazioni agli anziani. Non comprendiamo la necessità di affermare il “budget della salute”, essendo il tema ancora del tutto sperimentale. Necessaria riforma degli standard minimi. Quelli in essere sono anacronistici e da superare in aumento delle prestazioni. Macroarea 3 Ribadiamo con fermezza quanto espresso nelle considerazioni generali sull' Ospedale Macroarea 4 Sull'Ente strumentale, sul welfare e le politiche sociali, sulle disabilità, e su tutte le aree del disagio, ribadiamo quanto già espresso nelle considerazioni generali. Riterremmo consono avere delle linee guida utili di riordino del sistema, risolvere “promiscuità” pubblico e privato tracciando linee di demarcazione nette: è fondante l'esperienza del terzo settore sui suoi ambiti di origine (servizi della de-istituzionalizzazione psichiatrica, dei minori a rischio, delle dipendenze, dei sostegni socio educativi), ma è da ribadire il primato pubblico sui servizi essenziali (la figura dell'Assistente Sociale che è preminente nel piano stesso, ma è a gestione fortemente privatistica). Si ritiene opportuna l'entrata a regime dei LEPS, per una riforma più articolata del sistema Macroarea 5 La Governance di sistema diventa tale, ovvero coerente ed articolata nelle linee di indirizzo e di previsione delle risorse necessarie, solo se si crea un corretto quadro d'insieme delle macroaree (pur condivisibili), e non una sommatoria (che il Piano palesa) di competenze (meritorie ed avanzate per molti passaggi) ed ambizioni, che appaiono inanellare troppe discontinuità.
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