Osservazioni al Piano regionale per la salute e il benessere sociale SPI CGIL VdA – CGIL VdA pag. 2 SPI CGIL - CGIL 17 dicembre 2021 Piano per la salute e il benessere sociale della regione Valle d’Aosta Osservazioni sul Piano Premessa Prendendo atto delle gravi difficoltà indotte dalla pandemia e delle preesistenti carenze del settore sanitario, la Giunta Regionale si è impegnata, con il DEFR 2021-2023, a predisporre il nuovo «Piano regionale per la salute e il benessere sociale» la cui validità si estenderà fino al 2025. Il Piano, secondo gli indirizzi fissati un anno fa, mira a risolvere alcuni dei nodi strutturali che affliggono questo settore. In particolare, si propone di realizzare un nuovo modello di assistenza territoriale che migliori la presa in carico dei pazienti con patologie croniche; di riorganizzare i servizi territoriali del dipartimento di salute mentale; di sviluppare la telemedicina e l’assistenza domiciliare; di incrementare l’offerta di tipo sociosanitario da parte delle strutture che ospitano anziani, oggi prevalentemente orientate all’accoglienza socio-assistenziale e alberghiera; introdurre meccanismi che incentivino i professionisti della salute a trasferirsi e a permanere in Valle d’Aosta, al fine di colmare le attuali carenze di personale di cui soffre il Servizio Sanitario Regionale. Esso ha assunto anche l’impegno di scegliere una soluzione efficace e di qualità circa l’offerta ospedaliera. A fronte della proposta di piano varata dalla Regione Valle d’Aosta riteniamo che quegli indirizzi non trovino adeguata formulazione nel nuovo documento di programmazione, e che alcune importanti criticità rilevati nel nostro sistema della salute non vengano affatto intaccate. A questo proposito, osserviamo un significativo quanto discutibile tentativo di conseguire economie di scala nell’assistenza territoriale, allontanando ancora di più che in passato i presidi socio-sanitari dalle residenze dei cittadini attraverso l’innalzamento delle soglie dimensionali per la costituzione dei distretti, e un marcato orientamento alla privatizzazione dei servizi sanitari e per il benessere sociale, in controtendenza invece con gli indirizzi fissati a livello nazionale a seguito dell’emergenza pandemica. La situazione del sistema della salute in Valle d’Aosta Il sistema della salute governato dalla regione Valle d’Aosta sembra trovarsi oggi in una fase di crisi, non riuscendo a fornire, in diversi casi, una risposta efficace alle recenti evoluzioni della domanda sociale. Sono in corso nella nostra regione diversi cambiamenti di carattere strutturale che richiederebbero di essere governati con maggiore attenzione. In primo luogo, l’avanzare del processo di senilizzazione - particolarmente pronunciato nella nostra regione anche a causa di un’insufficiente sostituzione migratoria - che determina non soltanto una crescita della domanda di servizi sanitari e di lungoassistenza ma anche un indebolimento dei legami interpersonali e un’atomizzazione degli stili di vita. Questi processi si innestano su un tessuto sociale già particolarmente frammentato (la Valle d’Aosta è la prima regione italiana per incidenza di nuclei abitativi composti da una sola persona) e rappresentano una minaccia alla qualità della vita nella terza e quarta età. Vi sono altri fattori di rischio specifici della popolazione valdostana, relativamente agli stili di vita, che non appaiono sufficientemente considerati all’interno della proposta di Piano per la salute e il benessere sociale elaborata dalla Regione, e che invece imporrebbero un maggiore sforzo delle politiche verso le attività di prevenzione. Ci riferiamo, in particolare, all’elevata incidenza di “forti bevitori” di alcolici che eccedono nel consumo quotidiano o praticano il binge drinking (23%, il tasso più alto in Italia dopo quello di Bolzano), alle dipendenze da sostanze stupefacenti e agli elevati tassi di mortalità per suicidio e
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