Bilancio Valle d′Aosta 2025/2027

Sebbene il quadro degli stili di vita della popolazione risulti complessivamente positivo, la speranza di vita alla nascita era pari nel 2023 a 83,1 anni, ovvero più bassa di circa mezz’anno rispetto alla media del Nord ( - 1 anno al confronto con Bolzano, - 1,5 mesi rispetto a Trento). La speranza di vita «senza limitazioni nelle attività» dei 65enni, pari a 11,6 anni nel 2023, è diminuita rispetto al periodo pre Covid (era 11,9 anni nel 2019). E gli indicatori che si riferiscono – direttamente o indirettamente - alla capacità di cura del SSR segnalano criticità. In regione, il tasso annuale delle morti evitabili è pari nel 2021 a 17,6 casi ogni 10.000 residenti con meno di 75 anni (valore in crescita rispetto al 2019), risultando più alto dei valori rilevati in otto regioni italiane (dati ISTAT). Inoltre, la Valle d’Aosta si distingue per un tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso molto alto, pari nel 2021 a 45,4 casi ogni 10mila residenti con 65 anni e più, valore più elevato in assoluto a livello regionale (è 34 casi nel Nord e 33,3 in Italia). Molto alto in VdA è anche il tasso di mortalità per tumori, pari nel 2021 a 8 casi ogni 10.000 residenti con età compresa tra 20 e 64 anni: il più alto in assoluto a livello Nord (7,3) e inferiore soltanto al Lazio (8,1) considerando anche le regioni del Centro (dati ISTAT). Nonostante tali insoddisfacenti risultati, la nostra regione è storicamente tra quelle che mostrano livelli di spesa pubblica e privata per la sanità più alti. Secondo l’ISTAT, infatti, nel 2022 la nostra regione era la terza in Italia per spesa sanitaria pubblica (2.526 euro pro capite a fronte dei 2.212 euro rilevati mediamente a livello Italia) e la seconda per spesa sanitaria privata. Le famiglie valdostane destinano (in questo caso la statistica si riferisce al 2021) infatti ben il 3% del Pil regionale ai consumi sanitari (è il 2,2% a livello nazionale). Non è possibile dunque ignorare la discrepanza tra le cospicue risorse per la sanità veicolate dalla Regione e i modesti traguardi ottenuti dal servizio sanitario regionale in termini di copertura della domanda sociale. E’ un dato che deve far riflettere sulla effettiva capacità del sistema regionale di organizzare le politiche per il welfare e intercettare la domanda di cure della popolazione. 52 Conclusioni/6

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