Bilancio Valle d′Aosta 2025/2027

Conclusioni/1 I dati sul mercato del lavoro, pur mostrando un più alto tasso di occupazione della nostra regione rispetto alla media nazionale, confermano la presenza e l’acuirsi di alcune criticità strutturali. La quota di addetti nei settori industriali (con esclusione delle Costruzioni) sul totale degli occupati si è ridotta ancora in regione, dal 12,7% del 2019 al 10,5% nel 2023, risultando fortemente sottodimensionata rispetto al Nord (25,1% nel 2023). Nello stesso periodo la quota degli occupati nel “Commercio, alberghi, ristoranti” è cresciuta in regione dal 21,8% al 24,6% (a livello Italia è il 19% nel 2023). Probabilmente la riduzione degli occupati nell’industria (il comparto che in genere garantisce maggiore stabilità del lavoro e paghe più elevate) ha favorito l’acuirsi in regione il peggioramento della qualità del lavoro. In particolare la quota di occupati con contratto a termine da almeno 5 anni rilevata per il 2023 è molto più alta in regione (il 21,5%) che a livello Nord (il 13,7%) e Centro (17,5%). E tra gli uomini tale quota sale fino al 24,6% (in crescita di 4,4 punti percentuali rispetto al 2019), il terzo valore più alto in Italia, dopo Sicilia (31,5%) e Calabria (25,4%). Significa che un occupato valdostano ogni quattro, tra quelli inquadrati con contratto a termine, si trova in questa situazione da almeno cinque anni. Inoltre, sempre secondo l’ISTAT, il livello della retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti in regione (19.509 € nel 2022) è sensibilmente inferiore a quello rilevato per il Nord (22.808 €). E questa volta il gap è più marcato considerando la sola componente femminile dei lavoratori (15.433 a fronte di 20.310 €). Infine, nel 2023 la partecipazione alla formazione continua in regione (11,7% dei lavoratori) è più bassa di quella rilevata mediamente a livello Nord (13%). 47

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