Bilancio Valle d′Aosta 2025/2027

La debolezza dei saldi migratori: diminuisce la capacità attrattiva della V.d.A 4 * Il tasso è calcolato come rapporto tra il saldo migratorio (differenza tra iscritti e cancellati per trasferimento di residenza) e i residenti con titolo di studio terziario (laurea, AFAM, dottorato) della stessa classe di età. Nel 2012/2024 (1° gennaio) la popolazione valdostana è diminuita da 127.305 a 123.018 unità, con variazione negativa pari a -3,4%. Le ragioni di questo fenomeno, che investe ormai la maggior parte delle aree italiane, sono rintracciabili nel peggioramento della dinamica naturale (il forte calo delle nascite e il tasso di mortalità in continuo aumento per effetto dell’invecchiamento) e nella debolezza della dinamica migratoria. Nel 2022 e 2023 la Valle d’Aosta registra saldi migratori interni positivi ma tra i più contenuti nel Centro-Nord, mostrandosi poco attrattiva verso gli abitanti delle altre regioni. In base alle elaborazioni di Banca d’Italia, il saldo migratorio interno è pressoché nullo nella media del periodo 2007/2022, con i trasferimenti verso le altre regioni che, almeno fino al 2019, hanno privilegiato il Nord (in particolare Piemonte ed Emilia Romagna), a fronte di afflussi netti dalle regioni del Mezzogiorno (principalmente Campania, Calabria e Sicilia). Il tasso di migrazione estero è in discreto recupero sia nel 2022 che nel 2023, comunque con valori più contenuti rispetto alla media nazionale e del Nord. Al 1° gennaio 2024 gli stranieri costituiscono il 7% dei residenti, in lieve crescita rispetto al precedente anno: percentuali più contenute si rilevano soltanto nelle regioni meridionali. La bassa presenza straniera può essere spiegata, almeno in parte, con l’assenza di grandi insediamenti urbani e produttivi, la scarsa disponibilità di abitazioni e un più elevato costo della vita. I trasferimenti di residenza dei cittadini italiani verso l’estero risultano sostenuti.

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