La speranza di vita e indicatori che si riferiscono alla capacità di cura del SSR 21 Nonostante il quadro degli stili di vita della popolazione sia complessivamente positivo, la speranza di vita alla nascita nel 2023 era pari a 83,1 anni, ovvero più bassa di circa mezz’anno rispetto alla media del Nord ( - 1 anno al confronto con Bolzano, - 1,5 mesi rispetto a Trento) e in linea con il parametro nazionale. La speranza di vita «senza limitazioni nelle attività» dei 65enni, pari a 11,6 anni, è diminuita rispetto al periodo pre Covid (era 11,9 anni nel 2019). Il dato sull’attesa di vita relativamente bassa dei valdostani appare incoerente rispetto agli importanti traguardi raggiunti nelle condizioni di salute (slide precedente). A tale proposito, alcuni indicatori che si riferiscono – direttamente o indirettamente - alla capacità di cura del SSR segnalano criticità. Un dato poco soddisfacente che impatta negativamente sulla speranza di vita riguarda la frequenza delle morti che si verificano ogni anno, ma che sarebbero state «evitabili» se si fossero attuati trattamenti tempestivi ed efficaci, azioni di prevenzione e interventi di salute pubblica. Il tasso annuale delle morti riconducibili a questa categoria di cause è pari nel 2021 a 17,6 casi ogni 10.000 residenti con meno di 75 anni in regione (valore in crescita rispetto al 2019), risultando più alto dei valori rilevati in otto regioni italiane (dati ISTAT). Inoltre, la Valle d’Aosta si distingue per un tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso molto alto, pari nel 2021 a 45,4 casi ogni 10mila residenti con 65 anni e più, valore più elevato in assoluto a livello regionale (è 34 casi nel Nord e 33,3 in Italia). Molto elevato in regione è anche il tasso di mortalità per tumori, pari nel 2021 a 8 casi ogni 10.000 residenti con età compresa tra 20 e 64 anni: il più alto in assoluto a livello Nord (7,3) e inferiore soltanto al Lazio (8,1) considerando anche le regioni del Centro (dati ISTAT).
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