Indagine Sistema Socio-Sanitario Luglio 2021
LE CAUSE DI MORTE 19 Negli ultimi anni dell’era pre-Covid, la Valle d’Aosta aveva una mortalità relativamente alta. Considerando la media del triennio 2016-2018, il quoziente di mortalità , ovvero il rapporto tra i decessi verificatisi nell’anno e la popolazione residente, era di 112,6 per 10.000, più della media nazionale (104,1) ma meno di diverse altre regioni (Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise). La capacità esplicativa di questo indicatore è tuttavia limitata, poiché riflette in primo luogo il grado di invecchiamento della popolazione: come è semplice ipotizzare, la Liguria – regione più anziana in Italia – ha anche il più alto quoziente di mortalità. All’opposto, il valore più basso si rileva a Bolzano e in Campania, dove l’età media è più bassa. Più informativo circa l’effettivo rischio di morte è il tasso di mortalità standardizzato , che restituisce il valore che avrebbe assunto il quoziente di mortalità se tutte le regioni Italiane avessero avuto la medesima struttura demografica (ovvero lo stessa proporzione di persone nelle diverse classi di età). Adottando questo indicatore, che consente di effettuare confronti omogenei tra territori con un diverso grado di invecchiamento, la Valle d’Aosta si rivela una delle regioni italiane (dopo Campania e Sicilia) con la mortalità più alta. Il tasso standardizzato con la popolazione dell’Europa a 28 paesi è di 88,1 per 10.000 abitanti, ed è quindi molto più elevato di quelli di Trento (74,7) e Bolzano (76,5). Grazie alla rilevazione dell’ISTAT sulle cause di morte, condotta grazie all’analisi dei certificati prodotti dai medici, è possibile scomporre questo tasso standardizzato per «grandi categorie di decessi». Questo ci consente di osservare quali patologie in Valle d’Aosta determinano una maggiore o minore mortalità rispetto ad altri territori di riferimento. Considerando le due maggiori cause di morte, nel periodo 2016-2018, il tasso di mortalità standardizzato per malattie del sistema circolatorio nella nostra regione era più basso di quello medio nazionale (27,7 decessi per 10.000 abitanti contro 29), quello per tumore leggermente più alto (25,3 per 10.000 contro 25). Una mortalità inferiore alla media riguardava poi le malattie infettive non influenzali, le malattie endocrine/nutrizionali/metaboliche (principalmente diabete mellito), e le malattie del sistema nervoso (tra cui Parkinson e Alzheimer). Più alta, invece, era la mortalità per patologie dell’apparato digerente e, soprattutto, per patologie del sistema respiratorio (influenza, polmoniti, patologie croniche delle basse vie respiratorie) e per disturbi psichici. Rispetto a queste ultime due cause di morte, la Valle d’Aosta aveva la più alta mortalità in Italia. Il tasso di mortalità per disturbi psichici, in particolare, assume valori anomali nel quadro nazionale: 7,4 per 10.000 residenti a fronte di una media nazionale di 3. In otto regioni è pari o inferiore a 2,5.
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