Considerazioni sul DEFR 2021/2023
Opportunità Minacce • Agganciare il post Covid al riordino di settori cruciali per l’economia professionale: sostenibilità ambientale (migliore uso delle risorse idrico-forestali per la crescita dello sviluppo economico, piano dei Trasporti), piano regionale per la salute e il benessere sociale, piano della cronicità, piano delle liste di attesa, piano per il lavoro (fino ad ora il giudizio della Corte dei Conti formulato a febbraio 2021 non è soddisfacente, anche per quanto riguarda l’efficacia e la copertura dell’intervento), strategia regionale di adattamento al cambiamento climatico. • Maggiore integrazione delle politiche regionali. • Sviluppo della filiera agro-turistica e delle attività industriali sostenibili • Strategie per il riequilibrio territoriale (aree interne, servizi innovativi). - La crescita delle diseguaglianze sociali. L’occupazione è qualitativamente debole: la Vda è la regione del Centro Nord con la più alta % di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni, (21,8% nel 2019). - Il rischio di depauperamento demografico nelle campagne urbanizzate e nei piccoli comuni a bassa vocazione turistica. - Il rischio che la dotazione di capitale umano diventi sempre meno adeguata rispetto alle sfide dell’economia e dell’innovazione tecnologica e sociale. La % di giovani Neet è molto alta (12,5% nel 2019) - Il declino delle aree rurali poco turistiche. - La concreta possibilità che i Piani e le Strategie regionali contemplate dal Defr non arrivino a compimento. - Alcune indagini evidenziano come l’opinione pubblica non appaia molto scossa dai fenomeni corruttivi che interessano la p.a., pur risultando essi evidenti e persistenti. C’è il rischio che la legalità e la «buona amministrazione» fatichino a riposizionarsi tra le priorità del ceto politico e del governo locale. 3 I PRINCIPALI RISULTATI
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