La condizione abitativa Più netto isolamento dei vulnerabili e dei poveri energetici: il 44% di questi ultimi vive da solo, percentuale che decresce nelle altre classi fino a raggiungere il 17% tra i rispondenti non in condizione di disagio, e maggiormente rispetto agli altri in una posizione isolata dell’abitazione. Alla condizione di povertà energetica si associano più frequentemente degli altri gruppi: l’assenza della casa di proprietà, il vivere in abitazioni monofamiliari o bifamiliari cielo/terra, il vivere in abitazioni di dimensioni ridotte. L’80,7% ed il 77,7% dei poveri e dei vulnerabili energetici vive in un’abitazione costruita prima del 1970, a differenza dei nuclei familiari in condizioni di non disagio (42%), ma anche dei poveri (41,3%) e dei vulnerabili (44,3%) esclusivamente economici. La presenza dei doppi infissi aumenta significativamente muovendosi dai poveri ‘energetici’ ai rispondenti classificati non in condizione di disagio. Spese di efficientamento energetico dell’abitazione sono state affrontate da circa il 65% degli intervistati. Tuttavia, questa percentuale scende drasticamente tra i poveri energetici (25%) e tra i vulnerabili energetici (35%) L’aver affrontato spese di efficientamento energetico è un fatto un po’ più diffuso tra poveri e vulnerabili economici i quali però hanno fatto meno ricorso alle agevolazioni esistenti rispetto alle famiglie non in disagio. Profili dei rispondenti per spesa (si/no) per l’efficientamento abitazione (distribuzione %)
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