Spazio al Lavoro n. 3 del 2015

| 12 SPI - cgil pensionati spazi o lavoro a l Acqua, Ferro, Carbone Racconti di operai in Valle d’Aosta “L’ 8 gennaio del 1934 sono entrato in Cogne. Ero fat- torino in diversi reparti, poi sono passato in officina meccanica come allievo tornitore. All’epoca c’era una differenza viscerale tra la classe operaia e la classe im- piegatizia. Gli impiegati avevano dei privilegi che noi non avevamo: non erano perquisiti, non timbra- vano, avevano un’entrata privile- giata nello stabilimento, mentre noi avevamo una portineria “co- mincia con queste parole di Giu- seppe Bennani il libro intervista dello Spi Cgil della Valle d’Aosta, curato da Alessandro Bortot e Stefano Viaggio , “Acqua Ferro Carbone - Ricordi di Operai in Valle d’Aosta”. Giuseppe è la prima di ventiquat- tro interviste che raccontano la storia di un lavoro che oramai non esiste più, che ci proietta- no in una realtà industriale della nostra regione che è scomparsa. Un viaggio affascinante che per molti giovani di oggi è totalmente sconosciuto e che aiuta a capire l’evoluzione del mondo del lavoro in Italia, dalle lotte alle sofferen- ze, alle gioie delle piccole e delle grandi conquiste. Come sottolinea Stefano Viaggio “La storia della Valle d’Aosta del XX° secolo è stata contrassegnata da un profondo mutamento che abbiamo voluto ricordare intervi- stando operaie, operai e sindaca- listi” un mutamento che ha visto la chiusura di molte fabbriche come l’ILSSA Viola, la Guinzio e Rossi, la Morgexcarbo, la Bram- billa di Verrès... I racconti contenuti nel volume si svolgono in un arco di tem- po che è stato denso di eventi e trasformazioni importanti, in un economia dove agricoltura e al- levamento costituivano da sem- pre gli elementi forti, agli inizi del novecento furono gettate le basi strutturali per lo sviluppo turistico, e, con l’interessamen- to dell’Ansaldo, per lo sviluppo industriale . Mutamenti che costi- tuirono le premesse per un pro- fondo rinnovamento della società locale, nella quale la Camera del Lavoro prima e la Cgil poi ebbe un ruolo di primo piano. Un ruolo che accrebbe ancora di più nel se- condo dopoguerra con la crisi in- dustriale degli anni ‘60 che portò significativi riflessi sulla lotta e la rappresentanza sindacale. “Il valore della memoria consiste nel ritrovare oggi le ragioni della difesa della libertà o della lotta per l’egualianza e la ricerca della solidarietà. Se non ne rimotivo i valori, la spreco, la sciupo, la tra- sformo in un oggetto e non in un processo”queste erano parole di Vittorio Foa, ed è proprio questo valore che lo Spi Cgil della Valle d’Aosta con questa pubblicazione ha voluto trasmettere, una memo- ria reale di lotte per il raggiun- gimento di salari dignitosi, di un posto di lavoro dove essere rispet- tati, battaglie che hanno costrui- to il sindacato in Italia e in Valle d’Aosta, storie di vita vissuta che hanno permesso a molti di vivere il proprio lavoro in modo umano. “Questo libro intervista - scrive il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone nella Prefazione - accende abilmente i riflettori su uno spaccato del nostro Paese agli inizi del secolo scorso: le lotte sin- dacali, i primi scioperi, il valore e l’autorevolezza delle commissioni interne nelle fabbriche e le tante rivendicazioni che negli anni del dopoguerra avevano un sapore e un valore straordinari perchè frut- to di battaglie anche molto dure, per la difesa del posto di lavoro, per la chiusura o la riconversione delle stesse fabbriche. Dalle testi- monianze delle compagne e dei compagni emerge proprio questo: la forte volontà che attraversa i lavoratori, gli operai, i cittadini di uscire dalla devastazione mate- riale e psicologica del fascismo”. Guardando all’oggi, quell’epoca di grande industrializzazione, di forte occupazione, di grandi tra- sformazioni è passata. Oggi af- frontiamo lotte diverse, non più per il diritto ad un orario di lavoro non massacrante, non più per il rispetto della dignità sul posto di lavoro, oggi la battaglia si è spo- stata sul diritto al lavoro. La lotta che il sindacato sta per- seguendo è per l’affermazione di diritti universali di tutti coloro che lavorano indipendentemente dal contratto. Il problema vero, oggi, è la creazione di posti di lavoro re- ali capaci di dare stabilità alle fa- miglie e ad un giovane di crearne una sua. È una vera legge univer- sale che riconosca a tutti gli stessi diritti che la Cgil chiede da tempo e le tante battaglie che hanno vis- suto i 24 protagonisti del libro ri- schiano di essere cancellate da un economia sempre più aggressiva. Bisogna realmente guardare al domani, non è più tempo di scelte che rispondono ad esigenze imme- diate, è tempo di scelte che costru- iscano una nuova speranza per le generazioni del futuro, che garan- tiscano quel diritto al lavoro che è sempre stato il pilastro fondamen- tale della nostra costituzione. “Partendo dagli insegnamen- ti che noi ricaviamo da tutta la storia del movimento sindacale, noi non ci limitiamo ad esprime- re la nostra fierezza per il con- tributo validissimo portato dal popolo lavoratore al progresso generale del Paese. Noi voglia- mo utilizzare l’esperienza che deriva da questo movimento per fare di nuovi e più grandi passi avanti” - Giuseppe Di Vittorio . $

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