Spazio al Lavoro n. 5 del 2013

| 12 spazi o lavoro a l che sta dimettendo le politiche di sostegno alla vecchiaia e all’han- dicap. Tra le ingiustizie causate dalla Riforma Fornero c’è quella relativa al personale del compar- to scuola, per il quale ai fini del computo del servizio prestato vale l’anno scolastico e non solare. La Riforma invece nella norma di salvaguardia ha bloccato l’esigibi- lità dei vecchi requisiti pensioni- stici anche per il comparto scuo- la al 31 dicembre 2011, quando avrebbe dovuto essere estesa al 31 agosto 2012. La FLC CGIL ha avviato numerosi contenziosi, ol- tre ad aver interloquito più volte con la politica perché rimediasse ad un illecito legislativo, prodotto dall’incuranza con la normativa confliggente. Chiediamo al gover- no Letta di rimediare alla grave ingiustizia inferta al persona- le della scuola. Allo stesso modo chiediamo che venga consentito l’accesso al pensionamento, a coloro che appartenendo a classi di concorso in esubero, hanno i requisiti richiesti dalla spending review della scorsa estate. Gli alti numeri del precariato dei compar- ti della conoscenza, in particolare della scuola, richiedono interventi di stabilizzazione del personale: la revisione della riforma fornero è il primo passo per quel ricambio intergenerazionale che tante volte la politica ha richiesto. Altrimenti è demagogia! $ le il più duro di Europa, al fine di avviare politiche di sviluppo nel nostro Paese, di garantire un fu- turo pensionistico ai giovani, di garantire un’anzianità protetta a chi potrebbe essere in procinto di andare in pensione. La FLC CGIL ritiene: che il siste- ma pubblico delle pensioni deter- mini le pari opportunità rispetto al benessere nell’anzianità; che il ripristino della flessibilità in uscita, sganciata dal meccanismo dell’aspettativa di vita, sia la ga- ranzia del pensionamento come ricambio intergenerazionale e della scelta consapevole di uscita dal lavoro, senza riduzioni della pensione, soprattutto quando con l’avanzare dell’età esso diventa sempre più gravoso; che i coeffi- cienti di trasformazione, previsti dal metodo contributivo vadano rivisti, per far sì che le generazio- ni future abbiano diritto a un as- segno pensionabile degno di una anzianità protetta. Inoltre la FLC CGIL considera che non siano più rinviabili i tempi per un ragionamento sui temi del- la previdenza pubblica che tenga conto della situazione lavorati- va dei giovani e degli interventi previdenziali necessari anche nei periodi di non lavoro. Un ragiona- mento che tenga conto del lavoro di cura delle donne e il conseguen- te riconoscimento previdenziale, necessario soprattutto in un Paese nistico: inasprendo la cosiddetta aspettativa di vita, rende impossi- bile prevedere la data del pensio- namento con pesanti conseguenze sulla vita delle persone; allungan- do l’età pensionabile, rende im- possibile il ricambio generazio- nale e penalizza soprattutto le donne, sempre più impegnate nel lavoro di cura. La FLC CGIL ha da subito denun- ciato come la Riforma Fornero abbia utilizzato le casse previ- denziali dei lavoratori per repe- rire risorse (sono 20 miliardi di euro a regime), evitando invece di prelevare i fondi dai grandi patri- moni. Ora è indispensabile che il governo Letta riveda la Riforma Fornero negli aspetti che rendo- no il nostro sistema previdenzia- L a drammatica crisi finanziaria ed economica che ha colpito anche il nostro Paese ha compor- tato una grave crisi occupazionale che ha reso più incerto il futuro di milioni di giovani e compromes- so il percorso lavorativo di molti 40enni e 50enni. A causa della mancanza di politiche per l’oc- cupazione, i periodi di attività la- vorativa dei giovani sono sempre più frammentari e intervallati da periodi di disoccupazione spesso privi di ammortizzatori sociali, mentre il rientro al lavoro per gli adulti che lo hanno perso è reso difficoltoso anche dalla mancan- za di politiche di formazione. La riforma Fornero sulle pensioni è intervenuta a mano bassa sui cri- teri di accesso all’assegno pensio- flc-cgil scuola spazi o lav r a l Pensioni: il governo deve rivedere la riforma Fornero Flc-Cgil: impedisce il cambio intergenerazionale di cui il nostro paese ha bisogno per andare avanti Come è noto l’intesa per la restituzione degli scatti di anzianità, con- siderata un grande risultato da CISL, SNALS e GILDA, consentirà il recupero dello scatto di anzianità per chi lo aveva maturato nell’an- no 2011 mentre per il 2012, ad oggi , non si ha alcuna certezza su quando e come verranno sbloccate nuove risorse. Sarebbe una conquista importante per il ripristino delle regole e il rispetto di quanto previsto nel Contratto di lavoro, se non si fosse finanziati gli aumenti con i tagli “contestuali” ai Fondi delle Isti- tuzioni scolastiche. L’accordo infatti prevede la decurtazione delle risorse del Fondo destinato al pagamento delle attività aggiunti- ve dei docenti per garantire le risorse necessarie al pagamento degli scatti. Di fatto una norma contrattuale inapplicata e una ulteriore diminuzione delle risorse per la scuole e, alla fine, un abbassamento dell’offerta formativa per l’utenza. Di seguito il riepilogo su come sono state ridotte le risorse dal 2011 ad oggi a livello regionale. ANNO 2011/2012 - Fondo destinato alle istituzioni scolastiche: 2.508.006. ANNO 2012/ 2013 - Fondo destinato alle istituzioni scolastiche: 2. 257.635,92. Dopo l’accordo di marzo con la riduzione rimangono: 1.720.630 euro. Per la tranche da gennaio ad agosto si passa da 1.573.564,25 a 1.206.900,16. Funzioni strumentali al POF: 232.117,38(2011), 217.936 (2012). Dopo l’accordo di marzo la tranche da gennaio ad agosto passa da 151.874,27 a 126.398,09 (senza calcolare il recupero di circa 12.000 euro da 2 scuole che ancora avanzavano fondi). Fondo complementare di educazione fisica: 133.890,55. Dopo l’accordo di marzo la tranche da gennaio ad agosto diminuisce da 89.260,35 a 73.642,27. Il calo delle risorse è evidente e a questo va aggiunto che, a partire dal D.L 6 luglio 2012, anche l’incarico di collaborazione con il Diri- gente scolastico è stato posto a carico del Fondo d’istituto, riducendo ulteriormente le disponibilità per pagare le attività aggiuntive. Scatti di anzianità: quanto perdono le scuole in Valle d’Aosta

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