Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

annunciò la vendita di alcune industrie del gruppo ritenute non più necessarie. In Valle la scelta cadde sugli stabilimenti Ferro-Leghe di Pont Saint Martin, con 200 dipendenti, convertito durante la guerra alla produzione di carburo di calcio, e la SAMIS che produceva magnesio. Continuavano intanto i licenziamenti del personale anziano con indennizzi non ritenuti sufficienti né dalle CI né dalla Camera del Lavoro, provocando la parallela reazione della Commissione Giovanile FIOM che per denunciare il blocco quadriennale delle assunzioni dalla Scuola Cogne organizzò il primo maggio ’51 una riuscita protesta contro il Presidente Guglielmone davanti allo stabilimento. Sempre nello stesso mese si verificò un episodio sintomatico dei rapporti sempre più tesi tra CGIL e Cogne. Al divieto della Direzione opposto al Segretario CGIL Ciocchetti e della FIOM Colombo di entrare in azienda, gli operai risposero con due ore di sciopero, scortando i due sindacalisti dentro la fabbrica nonostante il rischio di provvedimenti disciplinari. Il rinnovo annuale della CI della SIDER Cogne vide nell’estate ’51 un grande successo della CGIL che aumentò il suo livello di rappresentanza tra gli operai, oltre il 70%, e tra gli impiegati pari al 57%, nonostante l’intenso impegno organizzativo della CISL. Furono eletti per la FIOM : Comin Guido, Barrel Antonio, Graziola Sergio, Lillaz Luciano, Ourlaz Giulio, Michon Michele e per gli impiegati Ghignone Pierino e Moreschini Dino. L’Union Valdôtaine ebbe tre eletti ancora formalmente iscritti alla CGIL , mentre la CISL ottenne due rappresentanti in tutto. Anche nelle aziende della Bassa Valle la crisi produttiva si fa sentire, nell’autunno gli operai della Brambilla Filatura di Verrès sono in agitazione contro la riduzione del cinquanta per cento dell’orario settimanale e la sospensione a tempo indeterminato di cento operaie. Nel tentativo di contrastare le scelte che la Cogne stava maturando, la CGIL promuove a Morgex nell’ottobre una Conferenza di produzione volta a dimostrare la convenienza della “integrale valorizzazione del patrimonio minerario” e per indurre la Cogne “a portare a termine i lavori già iniziati ( e ora sospesi) di collegamento dei cantieri di La Thuile a quota 1.400 con i cantieri di Morgex attraverso il pozzo verticale di 500 metri” 59 . La proposta della CGIL cadde nel vuoto e all’inizio del 1952 la Cogne dichiarò definitivamente chiusi i lavori tra i cantieri di La Thuile e Morgex, segno di una prima smobilitazione nel settore minerario. Alla fine del 1951, i sindacati del pubblico impiego e della scuola si mobilitarono anche in Valle contro il disegno di Legge del Ministro del Lavoro, il democristiano Rubinacci, che mirava a regolamentare in senso restrittivo il diritto di sciopero, contenuto nell’art. 40 della Costituzione. La logica era semplice, s’invocava una disciplina limitatrice per i dipendenti statali al fine di introdurre vincoli nell’esercizio dello sciopero anche per i lavoratori del settore privato. Poiché i dipendenti pubblici erano un punto di forza dei sindacati sorti dalla scissione della CGIL , questi non potevano che essere contrari ad un iniziativa parlamentare che li avrebbe indeboliti. “La trincea degli statali resistette così agli assalti portati al sindacato nel nome dell’art. 40 e garantì la copertura all’intero movimento” 60 . Lo scontro sindacale alla Nazionale Cogne nel ’52 si focalizzò attorno a due problemi: il licenziamento di cento operai delle miniere di Morgex e La Thuile per la loro “parziale o totale inabilità” e la decisione della Direzione Aziendale di rivedere il sistema dei cottimi. Sul primo nodo dopo una serie di scioperi fu raggiunto nel luglio ’52 un’accordo, con il beneplacito del Presidente della Regione Severino Caveri, che prevedeva non più il licenziamento ma il trasferimento dei cento operai nello stabilimento di Aosta. L’accordo ebbe, però, concreta applicazione un mese dopo ed a seguito di uno sciopero generale degli 8.000 dipendenti della Cogne, accompagnato da comizi di esponenti CGIL, CISL, SAVT ad Aosta, Morgex, La Thuile e Cogne. Sulla questione dei cottimi iniziò un lungo e complesso braccio di ferro tra la Direzione e la CI contraria ad “un’accordo che prevede il cottimo in Lire anziché in percentuali come in atto attualmente e ciò con chiara premessa di mantenere inalterate le tariffe anche in caso di futuri aumenti delle paghe e stipendi” 61 . Il calcolo dei cottimi rivestiva una rilevante importanza sotto il profilo salariale dato che le paghe avevano conosciuto una lunga stasi, nonostante la crescita del costo della vita. Quindi, la discussione su come e quanto cottimo erogare era un elemento importante nella scarna contrattazione salariale all’interno delle aziende. Il 1952 è un anno significativo nella storia della CGIL valdostana. [ 97 59) P. Ciocchetti, “Uniti in difesa della miniera”, Le Travail , n. 14, ottobre 1951. 60) S. Turone, Storia del sindacato in Italia 1943-1980 , Laterza 1981, pag. 196. 61) “Difendiamo uniti le miniere e i nostri salari”, Le Travail , n. 1 del 17. 1. 52.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=