Lavoro e diritti in Valle d'Aosta
“Muratore di mestiere, Amedeo Pepellin seguì da vicino nelle lotte e nelle agitazioni continue che sempre l’hanno travagliata la categoria degli edili. Era stato in Francia ove ancora giovane si era battuto a corpo morto nelle lotte politiche e sindacali dell’epoca. Lo troviamo poi in Germania, nella Saar, ed anche in Lussemburgo.Ma più di tutto, egli lavorò e lottò per difendere gli interessi e i diritti dei lavoratori nella Saar, ove fu membro del Direttivo del sindacato edili della sua zona. Una volta venne persino licenziato dal cantiere ove lavorava per aver mancato una giornata di lavoro: era andato a discutere una vertenza in un paese lontano da quello ove risiedeva” 2 . Fu nella sera dell’8 settembre 1943 che a casa di Lexert ad Aosta si riunirono per discutere con lui sul come organizzare la Resistenza in Valle d’Aosta Amedeo Pepellin, Angelo Fontan, anche lui operaio Cogne, Giovanni Chabloz e l’ingegnere Lino Binel. Il cuore della Resistenza alla Cogne è costituito, già all’inizio del 1943, da Pepellin, Chabloz e Graziola animatori del Comitato segreto d’Agitazione che organizzò la rete clandestina interna allo stabilimento e che riuscì a mobilitare gli operai nei due grandi scioperi della Cogne del luglio 1944 e del febbraio1945 che sancirono la ripresa della lotta politica e sindacale nella più grande industria valdostana. L’azione rivendicativa diventò così parte della lotta al fascismo, anche agli occhi degli operai meno politicizzati, se non altro perché il fascismo era colpevole di aver portato il paese in guerra e la guerra significava fame e miseria. La mobilitazione operaia nel biennio 1944-45, sintesi tra il crescente malcontento per una situazione economica sempre più difficile e la coraggiosa iniziativa politico- organizzativa dei resistenti, smentì i rassicuranti rapporti della Questura a “Sua Eccellenza il Capo della Provincia di Aosta” secondo cui “i maggiori opifici di questa Provincia lavorano regolarmente (rapporto del 3-2-1944)” ed ancora “ Circa la prospettata minaccia di sciopero da parte delle maestranze operaie, nulla da segnalare di anormale in questo Capoluogo ed in particolare, presso questo stabilimento Siderurgico Cogne ove il lavoro procede regolarmente (rapporto del 1-3-1944)” 3 . Gli scioperi ottennero un importante risultato politico con l’eliminazione, in particolare alla Cogne ed alla Brambilla di Verrès, delle equivoche Commissioni Interne nominate in ossequio alla mistificante logica “sociale” della Repubblica di Salò. Nel 1944 rivive per la prima volta dopo tanti anni la Festa del 1° Maggio, abrogata dal fascismo, grazie ad una azione partigiana che porta all’occupazione manu militari di Verrès sino al 2 maggio. Per tutto il periodo dell’occupazione partigiana di Verrès la bandiera rossa sventolò sul campanile della chiesa. Sempre a Verrès, nel gennaio dello stesso anno si verificò una manifestazione “di popolane intese a evitare il trasporto fuori del Comune di un certo quantitativo di burro e formaggi depositati nel centro di raccolta” 4 che ben rappresenta le tensioni sociali di allora. Già nell’anno precedente si erano verificati in occasione del 1° Maggio due episodi significativi. Sulla croce del Monte Châtelair, tra Villeneuve e St-Pierre, fu appesa una bandiera rossa con falce-martello e la scritta “Viva Stalin”; mentre in un ristorante di Verrès un ritratto di Mussolini venne capovolto per apporvi la scritta “Viva Stalin” 5 . Con la liberazione di Aosta da parte delle forze partigiane il 28 aprile 1945, la Camera del Lavoro riprende la sua attività, di cui restano purtroppo tracce parziali. La prima manifestazione sindacale si svolse il 17 maggio in segno “di giubilo per la fine della guerra nel mondo” [ 85 2) Adolfo Pollio Salimbeni, “È morto un amico dei lavoratori”, Giornale della Cogne, Anno VI n. 19, 1.10.1950. 3) Archivio RAVA , Fondo ex Prefettura, Cat. 6, Ordine Pubblico. 4) Archivio RAVA , Fondo ex Prefettura, Relazione Questura Aosta, Gennaio 1944, Archivio ex Prefettura. 5) Archivio RAVA ex Prefettura Cat. 6, Ordine Pubblico, Segnalazione Sez. Valdigna Carabinieri 2.5.43, Segnalazione tenenza Carabinieri Aosta 4.5.43. Enrico Monti, segretario regionale CGIL dal 1996 al 2004.
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