Lavoro e diritti in Valle d'Aosta
LA CGIL DALLA RESISTENZA ALLA REPRESSIONE NEGLI ANNI DELLA RICOSTRUZIONE Enrico Monti La ricostituita Camera Confederale del Lavoro di Aosta e Valle celebra, all’indomani della fine della seconda guerra mondiale e della Lotta di Liberazione, il suo primo congresso l’1 e 2 marzo 1947. Le relazioni introduttive al dibattito congressuale furono tenute da Amedeo Pepellin e da Carlo Negro che, dopo una breve parentesi quale segretario della Camera del Lavoro in sostituzione di Pepellin gravemente malato, fu il capofila con Giovanni Marchese nell’agosto dell’anno successivo della costituzione dei Liberi Sindacati della Valle d’Aosta, da cui nacque nel maggio 1950 la locale CISL . I delegati al primo Congresso della Camera del Lavoro di Aosta, in rappresentanza di una forza tutt’altro che trascurabile pari a dodicimila iscritti, elessero l’Esecutivo Camerale formato dalle categorie allora attive e di cui riportiamo la composizione per due ordini di motivi. Innanzitutto, perché esso comprendeva - pur in presenza di un marcato numero di aderenti al PCI - tutte le anime politiche dell’allora CGIL unitaria: quella unionista, naturalmente la cattolica e la socialista più una componente minoritaria che può essere definita apolitica. Inoltre, troviamo dei nomi significativamente ricorrenti nelle cronache sindacali dei successivi anni Cinquanta e Sessanta: • F IOM : Pepellin Amedeo, Ciocchetti Primo, Colombo Mario, Mosca Domenico, Negro Carlo, Bennati Arrigo, Vuillermoz Alberto. • M INIERE : Cheissan Alessio, Bettolini Domenico. • E DILI : Brunet Marcello, Gattoni Agostino. • Elettrici: Paturri Gaetano. • S CUOLA : Willien Aldo. • S TATALI : Zisa Fulvio. • E NTI LOCALI : Signorino Domenico 1 . Furono delegati al 1° Congresso nazionale della CGIL del giugno 1947 a Firenze, a conferma dell’impostazione unitaria del Congresso CGIL della Valle d’Aosta, Pepellin, Negro ed il prof. Carpinello che poi divenne un noto esponente del sindacalismo autonomo della scuola valdostana. La rinascita della CGIL , e più in generale del sindacalismo in Valle, trae le sue origini dalla lotta antifascista e dalla Resistenza che nella nostra Regione ebbe negli stabilimenti Cogne uno dei suoi più importanti capisaldi, nonostante che già nell’ottobre 1943 passasse sotto un completo controllo delle forze d’occupazione naziste, con relativo presidio di truppe tedesche al suo interno, per la rilevanza della sua produzione rispetto alle esigenze dell’industria bellica germanica. Alla vigilia della seconda guerra mondiale sono assunti alla Cogne figure che a breve diventarono centrali nella Resistenza valdostana: Pepellin entra nel 1939, Emile Lexert nel 1940 e sino al 1943, Giovanni Chabloz nel 1941, Claudio Manganoni nel 1936, Sergio Graziola nel 1941, Candido Vacher nel 1935 e Giulio Ourlaz nel 1937. Primo Ciocchetti e Mario Colombo erano già presenti in Cogne rispettivamente dal 1935 e dal 1933. Buona parte di loro svolgeranno il difficile, doppio ruolo di sindacalisti e di uomini della Resistenza accomunati spesso da forti esperienze politiche e sindacali maturate durante l’emigrazione antifascista degli anni ’30 e ’40. Émile Lexert nei primi anni ’30 fu particolarmente attivo in Svizzera nel sindacato dei lavoratori delle costruzioni; Giovanni Chabloz a Parigi svolse un’intensa ed importante attività a sostegno degli antifascisti spagnoli e poi con i primi maquisards nella Francia occupata dai nazisti. L’esperienza sindacale più compiuta fu quella di Pepellin, come la ricorda Adolfo Pollio Salimbeni nella commemorazione dopo la sua morte, avvenuta il 24 settembre 1950. 84 ] 1) L’Indipendente dell’11-3-1947.
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