Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

seguono Pci-Psi insieme con il 30%, mentre l’Uv si ferma al 29% e, in conseguenza del sistema maggioritario, ottiene un solo seggio in Consiglio regionale. La pesante sconfitta del 1954 induce l’Uv a rompere ogni titubanza e a cercare l’alleanza con Pci e Psi. Nelle elezioni regionali del 1959 si presenta quindi una inedita alleanza fra Uv e la sinistra (Pci-Psi) che ottiene un successo di misura ma che, grazie al sistema maggioritario, ottiene 25 dei 35 seggi in Consiglio regionale. Le “Giunte del Leone” guidano il governo regionale fino al 1966, ma a partire dalla metà degli anni ’60 la formula entra in crisi e si arriverà ad una conclusione traumatica. Determinanti nel porre fine all’asse Uv-Pci-Psi saranno due fattori: 1) La modificazione del sistema di elezione del Consiglio regionale; 2) La nascita, a livello nazionale, del centro-sinistra con l’alleanza fra Dc e Psi. L’introduzione del sistema proporzionale al posto di quello maggioritario era stato, fin dal 1948, un cavallo di battaglia dell’Uv e del Pci. Il primo atto parlamentare di Severino Caveri, appena eletto deputato, era stato quello di presentare una proposta di legge per introdurre il sistema proporzionale per le elezioni regionali in Valle d’Aosta. Proposta che tuttavia non aveva avuto seguito perché la Dc riteneva più conveniente conservare il sistema maggioritario. Lo scenario era cambiato radicalmente dopo la sconfitta rimediata dalla Dc nelle regionali del 1959. Dopo tale sconfitta e costretta all’opposizione, formalmente la Dc valdostana continua a sostenere il maggioritario, ma in realtà sono sempre più numerosi gli esponenti democristiani che cominciano a ritenere che l’introduzione del sistema proporzionale, alla fine, si ritorcerà contro l’alleanza tra Union Valdôtaine e Sinistre. La Proposta di legge Caveri può così, infine, iniziare il suo iter parlamentare. Nel febbraio 1961 la prima Commissione della Camera dei Deputati approva all’unanimità l’introduzione del sistema proporzionale nell’elezione del Consiglio della Valle d’Aosta. E nel luglio 1962 arriva la definitiva approvazione parlamentare del nuovo sistema. In tempo per applicarlo al rinnovo del Consiglio della Valle d’Aosta previsto per il 1963. Il primo effetto sortito dal nuovo sistema elettorale è la proliferazione delle liste e, di conseguenza, dei candidati alla carica di consigliere regionale. Per le elezioni dell’ottobre 1963 vengono presentate 9 liste, contro le due del 1959; i candidati sono 270, contro i 50 del 1959. Si è messa in moto una dinamica che probabilmente neppure i fautori del sistema proporzionale avevano previsto e che, con il passare degli anni, si accentuerà fino a portare, alle elezioni del 1978, alla presentazione di ben 17 liste ( e 490 candidati). Il voto dell’ottobre 1963 permette di misurare il peso elettorale reale di ogni partito. Primo partito in Valle è la Dc, con un brillante 37%. Secondo è il Pci, con il 24%. Terza è l’Uv con il 20%. Seguono, ad una notevole distanza il Psi (5%), il Pli (4%) ed il Psdi (2%). Il risultato delle regionali dell’ottobre 1963 indebolisce notevolmente l’asse Uv-Pci-Psi, viene nuovamente eletta una Giunta del Leone, ma la maggioranza è risicata e, soprattutto, sono determinanti i voti dei due consiglieri socialisti. Nell’ottobre 1965 il Congresso regionale del Psi si pronuncia a stragrande maggioranza per una alleanza di centro-sinistra. I consiglieri del Psi ritirano il loro appoggio a Pci e Uv sia al Comune di Aosta sia in Regione, mettendo in crisi le due Giunte. Il Sindaco di Aosta Giulio Dolchi (Pci) ed il Presidente della giunta regionale, Severino Caveri, cercano in tutti i modi di evitare di rassegnare le dimissioni. Si determina una fase molto concitata della lotta politica fino all’intervento, nel maggio 1966, di un Commissario nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri, Aldo Moro, con il compito di procedere alla convocazione del Consiglio regionale ed alla nomina di un nuovo Presidente e di un nuovo governo della Regione. L’asse Dc-Psi sorto traumaticamente nel maggio 1966 supera positivamente la scadenza elettorale del 1968, in cui il centro-sinistra consolida le sue posizioni mentre sia il Pci sia l’Uv perdono circa il 4% dei loro voti. La rivincita democristiana è però di breve durata. La Dc valdostana è profondamente divisa al proprio interno. Gli appetiti scatenati dal ritorno al potere in Regione ed al Comune di Aosta; la scomparsa di Cesare Bionaz ; il fermento nella Chiesa cattolica e nel mondo studentesco, sono tutti fenomeni che accentuano le divaricazioni interne al partito di maggioranza relativa, fino a determinarne l’esplosione. Nel maggio del 1970 la corrente di sinistra della Dc esce dal partito e fonda i Democratici Popolari. Il suo principale esponente, Cesare Dujany viene nominato Presidente della Regione con l’appoggio di socialisti ed unionisti. La Dc valdostana, a soli 4 anni dalla rivincita ottenuta nel 1966 si trova nuovamente relegata all’opposizione, e questa volta non per merito degli avversari, ma per l’esplosione delle divergenze interne. Anche la Giunta demopopolare guidata da Cesare Dujany non avrà tuttavia lunga durata. In scarsa sintonia con il 82 ]

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