Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

ulteriore dalla motorizzazione di massa che diventa un elemento trainante dello sviluppo economico degli anni Cinquanta. La Valle d’Aosta viene fortemente coinvolta dai progetti di realizzazione di grandi infrastrutture viarie di rilevanza nazionale ed internazionale, in cui è determinante il ruolo di stimolo della Fiat di Torino. Nell’aprile 1954 la giunta provinciale di Torino promuove la costituzione di una Società per azioni per costruire l’Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta. Il 1° settembre 1956 viene firmata a Torino la Convenzione internazionale per la costruzione del Traforo stradale del Gran San Bernardo. Il 1° settembre 1957 viene costituita la Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco. Tali decisioni producono, in tempi relativamente rapidi, importanti realizzazioni. Fra il 1958 ed il 1964 viene costruito il Traforo del Gran San Bernardo, una galleria di 5.800 metri. Nel 1958 iniziano i lavori di costruzione del Tunnel del Monte Bianco, una galleria di ben 11.600 metri. I lavori si concludono nel 1965 e l’inaugurazione avviene il 16 luglio, presenti il generale Charles De Gaulle, Presidente della Repubblica francese e l’on Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica italiana. Il 2 luglio 1967 viene inaugurato il tronco autostradale Quincinetto-Verrès e, nel maggio 1970, l’Autostrada arriva fino ad Aosta. L’impatto dell’Autostrada e dei due Trafori alpini sull’economia e sull’ambiente valdostano è enorme. Per molti anni verranno sottolineati solo gli aspetti positivi del modello di sviluppo autostradale. In particolare si insisterà sulle agevolazioni all’afflusso turistico, sulla riduzione dei tempi per gli spostamenti, sull’occupazione di lavoratori nella realizzazione delle opere e nella loro gestione. Poi si incominceranno a notare anche gli aspetti negativi: danni irrimediabili al paesaggio; inquinamento atmosferico ed acustico; abbandono della ferrovia; incremento preoccupante del traffico di camion in transito internazionale. Gli impianti idroelettrici e le grandi dighe Gli anni Quaranta e Cinquanta sono caratterizzati da un eccezionale dinamismo nel settore idroelettrico. Si completa la fabbricazione di centrali la cui costruzione era stata avviata prima della guerra ed interrotta nel periodo bellico (le centrali sotterranee di Hône e di Signayes); si edificano nuovi impianti e si decide la realizzazione di grandi serbatoi e di canali derivatori; si costruiscono lunghi e potenti elettrodotti: opere che trasformano radicalmente la fisionomia di alcune vallate valdostane. Fra il 1954 ed il 1957 viene costruita la diga di Valgrisenche che si staglia imponente sulla vallata con i suoi 132 metri di altezza ed i 408 metri di larghezza. Fra il 1959 ed il 1964 viene realizzata la grande diga di Place Moulin: 155 metri di altezza e 663 metri di larghezza. Ed insieme alle due dighe vengono costruite le nuove centrali idroelettriche di Avise e di Valpelline e due nuovi grandi elettrodotti per il trasporto dell’energia. Gli impianti a fune Fin dai primi anni della sua operatività, l’Amministrazione regionale promuove lo sviluppo dei collegamenti funiviari sia partecipando con quote azionarie alle società che operano nel settore, sia realizzando direttamente alcuni impianti, come nel caso della funivia Buisson-Chamois inaugurata nel 1955. La “funivia più ardita del mondo” è tuttavia opera di privati, ed è il collegamento internazionale fra Punta Helbronner (Italia) e l’Aiguille du Midi (Francia). L’impianto, ideato dall’ing. Lora Totino, attraverso 5 km di cavi sospesi sopra i ghiacciai del Monte Bianco, realizza un sistema funiviario unico al mondo che consente di collegare Courmayeur a Chamonix e viceversa. L’opera viene ultimata nel 1957, dopo aver superato, invero piuttosto agevolmente, le perplessità e le critiche mosse ad un progetto di così significativo impatto ambientale. Negli anni ’60 e ’70 è poi lo sviluppo della pratica sportiva dello sci da discesa a determinare un impressionante sviluppo degli impianti a fune, in particolare nei comprensori di Cervinia,Courmayeur, La Thuile, Pila e Gressoney. L E I STITUZIONI Archiviata, con la partenza delle truppe francesi, la prospettiva dell’annessione della Valle d’Aosta alla Francia, nell’estate 1945 prende corpo, da parte del Governo presieduto da Ferruccio Parri, la definizione dei provvedimenti per l’autonoma valdostana. Il 7 settembre 1945 vengono promulgati da Umberto di Savoia, luogotenente generale del Regno, il DLL n. 545 “Ordinamento amministrativo della Valle d’Aosta” ed il DLL n. 546 “ Agevolazioni di ordine economico e tributario a favore della Valle d’Aosta”. Il DLL n. 545 sopprime la Provincia di Aosta e delinea un originale e speciale ordinamento per la Valle d’Aosta che diventa una circoscrizione autonoma con un Consiglio [ 79

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