Lavoro e diritti in Valle d'Aosta
espressione collettiva dei lavoratori, con le zone più industrializzate della Bassa Valle sempre più orientate – organizzativamente – verso Ivrea e il Canavese, e l’area attorno al capoluogo aostano troppo fragile e frammentata, produttivamente, per consentire la formazione di forti organismi sindacali. Una realtà che mutò bruscamente e radicalmente, com’è noto, solo con la creazione nel corso della guerra dello stabilimento siderurgico Ansaldo e con la massiccia immigrazione di manodopera extra-regionale, impiegata dapprima nei lavori di edilizia e quindi come forza-lavoro industriale. E fu solo in quelle circostanze che anche ad Aosta si formò davvero un moderno movimento sindacale, protagonista della vita pubblica e portatore delle aspirazioni, dei bisogni, delle rivendicazioni di una classe operaia ormai massificata, così come il partito socialista lo divenne sul piano politico ed elettorale, balzando clamorosamente – alle elezioni politiche del 1919, le prime svolte con il sistema proporzionale – al 36% dei voti. I vecchi equilibri della quieta e tradizionalista società locale erano spezzati per sempre. Bibliografia VITTORIO BECHON , Socialismo e movimento operaio in Valle d’Aosta agli inizi del ’900, in Questioni di storia della Valle d’Aosta contemporanea, n. 1, 1983 MARCO SCAVINO , Il primo movimento socialista in Valle d’Aosta (1892-1906), in Questioni di storia della Valle d’Aosta contemporanea, n. 3, 1990 MARCO CUAZ , Gli anni della svolta: la Valle d’Aosta fra tradizione e modernità (1900-1922), Aosta, Stylos, 2003 ELIO RICCARAND , Storia della Valle d’Aosta contemporanea. 1919-1945, Aosta, Stylos, 2000 48 ]
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=