Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

materiale ai soci in caso di malattia. L’istruzione e la creazione di un magazzino di previdenza non rientrano tra gli obiettivi de “L’Union”. Il capitale iniziale fu costituito in massima parte attraverso la raccolta di fondi devoluti dai soci onorari. Questi ultimi non avevano diritto ad alcun tipo di sussidio in caso di malattia, ciononostante nel 1911 essi erano 114 mentre i soci effettivi erano 68. L’alto numero di soci onorari, se da un lato è indice di un buon rapporto tra la Società e il contesto esterno, dall’altro rivela l’atteggiamento non del tutto disinteressato di uomini politici intenzionati ad assicurarsi i consensi attraverso generose oblazioni, come nel caso del deputato della circoscrizione Giorgio Rattone, il cui nome compare sul libretto dello Statuto con il titolo di “alto protettore”. Le attività prevalentemente esercitate dalla Società di Saint-Pierre furono i servizi di accompagnamento funebre e i prestiti ai soci. Un verbale del 1927 ci dice che era l’assemblea a fissare l’ammontare del compenso per l’accompagnamento ai funerali: 50 lire per un servizio normale, 100 lire “avec les porteurs”. Dal 1953 i soci onorari non sono più menzionati, al loro posto compare sul libro mastro l’ammontare delle somme ricavate dai funerali. Sul finire degli anni Venti i verbali esprimono la ricorrente preoccupazione di garantire la sicurezza dei fondi sociali: a tale scopo nel 1928 viene ritirato il conto depositato presso la banca Réan e l’anno seguente anche i fondi custoditi presso la banca Bérard passano alla Cassa di Risparmio di Torino. Una parte dei capitali viene investito in prestiti ai soci. Un esempio tratto dai verbali: nel 1930 l’assemblea delibera di prestare ad un socio 500 lire al tasso d’interesse del 4%. Il 6 agosto 1939, per effetto della circolare Starace, l’assemblea decreta lo scioglimento della Società. Sette anni dopo, nel marzo del 1946, L’Union si ricostituisce. Negli anni Novanta la Società contava più di 100 soci, da anni non forniva più il servizio di pagamento dei sussidi di malattia, ma continuava a svolgere l’attività di assistenza assegnando un sussidio ai soci ricoverati all’ospedale. [ 45

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