Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

I documenti più significativi della Fratellanza sono purtroppo scomparsi, è il primo Statuto sociale a fornirci i dati essenziali. La Società di Donnas era quella che si prefiggeva il maggior numero di scopi, i seguenti cinque: sussidio in caso di malattia, sussidio in caso di invalidità, promozione dell’istruzione, somministrazione gratuita delle cure mediche, fornitura di generi di consumo a prezzi contenuti mediante l’apertura di un magazzino di consumo. Potevano far parte dell’associazione non solo gli abitanti di Donnas e frazioni, ma anche quelli di Bard e di Hône. I soci avevano diritto, in caso di malattia, a lire 1 di sussidio giornaliero se non erano dipendenti dei Selve; in caso contrario la somma era dimezzata, e ciò in considerazione del fatto che la fabbrica Selve provvedeva di già a pagare a tutti i suoi operai e alle loro famiglie l’abbonamento annuo per il medico e ad elargire un sussidio giornaliero di lire 1 ai lavoratori colpiti da malattie traumatiche e di lire 0,50 agli altri operai ammalati. I soci divenuti inabili al lavoro, dopo 15 anni di ininterrotto pagamento delle quote sociali, avevano diritto ad un sussidio il cui ammontare il consiglio di amministrazione stabiliva ogni anno in base alle condizioni del fondo speciale per sussidi di vecchiaia ed impotenza al lavoro. Le modalità d’istituzione, di finanziamento e di funzionamento del magazzino cooperativo della Fratellanza, cui lo Statuto dedica 9 articoli, costituiscono un’ulteriore conferma della singolarità della Società di Donnas. Erano soci della cooperativa tutti i soci della Fratellanza. A costituire il fondo speciale destinato alla cooperativa, la Società emise delle azioni di lire 5 e per ciascun socio era obbligatoria la sottoscrizione di almeno una azione. Qualunque fosse il numero delle azioni che il socio possedeva, all’assemblea non aveva che un voto. Il magazzino era gestito da una commissione di previdenza composta da un direttore, quattro consiglieri, un cassiere e due revisori dei conti. Gli amministratori restavano in carica un anno ed era loro compito nominare e controllare un magazziniere tra i soci che ne avevano fatto domanda. Dovevano inoltre occuparsi degli acquisti; prima di introdurre la merce nel magazzino avevano l’obbligo di esaminarla. Il presidente della Società di Mutuo Soccorso presenziava di diritto alle riunioni della commissione. Non soltanto i soci di Donnas, 153 nel 1893, potevano accedere agli acquisti, anche quelli che facevano parte di altre Società ne avevano diritto, dovevano però presentare il loro libretto e dimostrare la loro condizione di “ambulanti”, di essere cioè impegnati in attività lavorative nei comuni di Donnas, Bard, Hône e Pont-Saint-Martin. Le vedove dei soci e gli orfani minori di 16 anni riconosciuti privi di mezzi avevano diritto di accesso al magazzino. Nel 1898, l’esperienza venne bruscamente interrotta quando la Società cedette il magazzino di previdenza alla Unione cooperativa di consumo di Sant’Orso, vicenda sulla quale la mancanza di documenti impedisce di fare luce. Nel 1908 i Selve cedettero i loro stabilimenti, una operazione improvvisa e apparentemente senza spiegazione se si considera che l’anno precedente la fabbrica era giunta ad occupare 450 addetti. A partire dai primi anni del Novecento le notizie sulla vita della Fratellanza si fanno sempre più sporadiche. L’8 settembre del 1922 nei locali della Fratellanza, dove aveva sede un circolo operaio, vi fu l’incursione di un gruppo di squadristi appartenenti al Fascio di Combattimento di Pont-Saint-Martin. Per quanto riguarda il periodo successivo, ogni traccia è andata perduta. Da molti anni ormai la Fratellanza ha cessato la sua attività. La ”Société de Secours Mutuels entre les Ouvriers de Saint-Pierre, Villeneuve et des Communes limitrophes”. A Villeneuve nel 1892 fu fondata la Société de Secours Mutuel entre les Ouvriers de Saint-Pierre, Villeneuve et des Communes limitrophes. Tra i fondatori del sodalizio troviamo i nomi di alcuni dei più famosi componenti il primo nucleo di socialisti valdostani: su tutti emerge il nome di Eloi Bochet, un personaggio di spicco di Saint- Pierre, un artigiano che per alcuni anni era stato sindaco del suo paese. Anche il socio fondatore Antoine Georgy è uno dei primi organizzatori socialisti. Il Georgy era originario di Villeneuve, dove esercitava il mestiere di fabbro ferraio. Proprio a Villeneuve, probabilmente nella casa dello stesso Georgy, si tenne il 1° maggio 1893 la prima festa dei lavoratori in Valle. François Farinet, che socialista non era, si trova nell’elenco dei fondatori della nuova Società e questo fatto non fa che confermare l’esistenza di un profondo intreccio tra la storia delle SOMS valdostane, di cui il Farinet fu l’indiscusso “padre”, e quella del gruppo dei primi organizzatori socialisti. Lo Statuto della Società, unico documento sociale rintracciato, presenta alcuni interessanti e significativi elementi di specificità. Contrariamente a quanto avveniva [ 43

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=