Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

della nascente Società troviamo dei nomi illustri e ricorrenti negli elenchi dei sostenitori del mutualismo in Bassa Valle d’Aosta, primo fra tutti quello di Balthazard Mongenet. Tra le poche carte sociali rinvenute, non è possibile trovare altre informazioni su questo sodalizio, che nel 1898 verrà sciolto per dar luogo alla nascita di una nuova Società. Si trattò in realtà di una procedura piuttosto insolita per ottenere il riconoscimento giuridico: nel 1891 la Prefettura di Aosta invita la SOMS di Verrès a farsi riconoscere quale ente morale, secondo quanto dispone la legge, l’assemblea dei soci incarica il consiglio di amministrazione di iniziare le pratiche e di procedere alle necessarie modificazioni statutarie, ma il riconoscimento giuridico non viene concesso. Nel 1897 la Società riceve un legato di lire 2.000. Per poterlo incamerare è indispensabile che l’associazione abbia esistenza giuridica, onde poter agire legalmente contro l’erede che si oppone al pagamento della somma. Della questione si occupa gratuitamente l’avvocato della SOMS di Aosta ed infine si sceglie la modalità più rapida fondando una nuova Società operaia, in cui confluiscono i capitali e i soci dell’associazione originaria. Nasce così la Unione operaia. I 14 fondatori appartengono alla prima SOMS , il presidente, Matteo Bertetti, è lo stesso. La laconicità delle informazioni contenute nei verbali della Società di Verrès ci impediscono di fornire un quadro dettagliato delle sue attività. Sappiamo che la Unione operaia celebrava ogni anno a Carnevale la festa sociale, che nel 1908 il presidente Giovanni Tonino donò alla Società, con atto notarile, le due camere dove fin dalla sua costituzione essa aveva avuto la sua sede. Nel corso della prima guerra mondiale l’attività sociale venne sospesa. Il 9 settembre 1922 la Società fu vittima delle violenze di un gruppo di squadristi. Il resoconto dell’episodio compare sulle pagine del giornale Ordine Nuovo: “A Verrès i fascisti hanno distrutto i mobili della Casa del Popolo. Gli stessi, su due camion hanno distrutto il buffet del Circolo familiare, dandosi alla fuga prima che gli operai avessero avuto il tempo di uscire dagli stabilimenti…” Dell’esistenza di un Circolo familiare a Verrès, la “Fratellanza”, si hanno sporadiche notizie nei primi decenni del secolo scorso. Con l’avvento del fascismo il Circolo fu costretto a cambiare la propria denominazione: la “Fratellanza” divenne “Bella Italia”. Durante gli anni della seconda guerra mondiale le riunioni dell’assemblea generale si tennero regolarmente, ma dal 1946 al 1954, anno in cui i soci diminuirono fino a rimanere in 22, non si tennero più le riunioni. Nel 1976 i sei soci rimasti, considerato che gli organi direttivi non esistevano più da molti anni e che il numero degli iscritti era sceso al di sotto del minimo statutario, deliberarono lo scioglimento della Società. La Casa sociale in via Martorey, di cui la Unione operaia era legittima proprietaria, passò all’ente Comunale di Assistenza ( ECA ). La Fratellanza Operaia di Donnas Furono gli imprenditori fratelli Selve a dare avvio all’esperienza valdostana più avanzata in ambito previdenziale e mutualistico. La Fratellanza operaia di Donnas, costituita nel 1890, presentava in effetti caratteristiche uniche nel panorama delle SOMS valdostane. Augusto e Federico Selve portarono a Donnas, insieme ai loro stabilimenti metallurgici, una nuova concezione della previdenza e, forti dell’esperienza maturata in Germania, dove nell’ultimo ventennio dell’Ottocento avevano dato vita ad una serie di organizzazioni sociali e ricreative, crearono una società operaia all’avanguardia. Con spirito filantropico idearono per Donnas un progetto di intervento sul territorio certamente paragonabile al grande disegno che cinquant’anni più tardi Adriano Olivetti concepì per Ivrea e il Canavese. L’intelligente e capillare presenza della potente famiglia Selve nel tessuto sociale di Donnas e dintorni si concretizzò, oltre che nella fondazione della Società operaia e dell’annesso magazzino di previdenza, nell’iniziativa per l’istruzione popolare con la costruzione della scuola elementare e dell’asilo infantile, due edifici esemplari, rispondenti ai più moderni criteri di funzionalità ed igiene. La nascita della SOMS di Donnas creò un duplice imbarazzo negli ambienti clericali: alla tradizionale motivazione ideologica secondo cui le Società operaie erano covi di massoni e di “senza Dio”, si aggiunse il fatto che la famiglia Selve era di religione protestante. Le reazioni negli stessi ambienti liberali furono di estrema cautela. François Farinet si mantenne nell’ombra. Fu César Martinet, il giovane leader emergente socialista, ad introdurre con un appassionato discorso ufficiale le cerimonie per l’inaugurazione “civile” della bandiera, avvenuta nel 1893 dopo che le ripetute richieste alle autorità religiose per ottenere la benedizione del vessillo, avevano avuto esito negativo. 42 ]

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