Lavoro e diritti in Valle d'Aosta
La Société ouvrière de Secours Mutuel et d’Instruction de Châtillon A tre anni dalla nascita della Société ouvrière di Aosta, nel 1876, una nuova SOMS venne costituita in Valle, precisamente a Châtillon, Giuseppe Corona, un funzionario statale di origine piemontese, ricevitore del registro a Châtillon, noto per le sue iniziative filantropiche e per l’attività letteraria, nonché abile alpinista ne fu il principale promotore. Anche questo sodalizio non nacque senza conflitti: tensioni con il parroco che negò la benedizione religiosa alla bandiera dell’associazione, considerata (non a torto) un pericoloso covo di massoni, contrasti tra i notabili fondatori in occasione della colletta per l’acquisto della bandiera sociale. Le modalità per la creazione della nuova Società furono identiche a quelle seguite a suo tempo dalla Société di Aosta, l’identità sociale del gruppo fondatore la stessa. La festa di inaugurazione ebbe vasta eco sui giornali locali e i testi dei discorsi furono riportati integralmente. Il rituale che accompagnava invariabilmente la nascita di una SOMS , le imponenti cerimonie ufficiali cui essa dava puntualmente luogo, il significato ideologico che l’avvenimento assumeva e che i discorsi dei promotori diffondevano, appartenevano al patrimonio culturale del movimento mutualistico ed obbedivano ad un preciso cerimoniale. I primi dodici anni di vita della Société ouvrière di Châtillon furono caratterizzati da una massiccia presenza all’interno del consiglio d’amministrazione di rappresentanti della classe dirigente liberale, sostenitori di una concezione paternalistica e filantropica del mutualismo. Nel 1888 però avvenne una svolta, una rottura ufficiale che portò alla revisione di alcuni articoli dello Statuto e all’elezione di una nuova amministrazione. I verbali non danno conto dei motivi che determinarono tali decisioni, ma l’esame delle modificazioni apportate agli articoli statutari consente di stabilire che si trattò di una vera e propria appropriazione del potere decisionale della componente “operaia”, di una conquista di autonomia e di emancipazione da parte della classe lavoratrice. Da questa sorta di rivoluzione interna emerse una nuova amministrazione guidata dal capo-stazione Giacomo Rissolio, a cui successe nel 1889 il tintore Alessandro Alliod, che rimarrà in carica per 17 anni. La Società di Châtillon svolse un’attività assai diffusa presso le Associazioni mutue: la concessione di prestiti in denaro. Chi desiderava avere un prestito aveva l’obbligo di presentare due avallanti la cui attendibilità era vagliata dal consiglio direttivo, che poteva respingere la domanda se gli avallanti non venivano riconosciuti sufficientemente solvibili oppure se il fondo sociale non era ritenuto adeguato. I prestiti venivano concessi non solo ai soci ed erano regolati da precise norme statutarie. Nel 1891, in seguito alle pressioni esercitate dalla Società operaia, fu istituita a Châtillon una scuola serale d’arti e mestieri. Le lezioni si tenevano nella sala delle riunioni della Società; il socio Charles Pession, geometra, vi insegnò gratuitamente per molti anni. Anche a Châtillon era usanza celebrare la festa annuale con un “goûter champêtre”. Le merende si svolsero per lo più nel parco del castello dei conti Passerin d’Entrèves. Durante gli anni della Grande Guerra i registri sociali sono ricchi di riferimenti ai soci richiamati sotto le armi. Essi furono oggetto di attenzioni particolari e ricevettero concreti segni di solidarietà: durante tutto il periodo di guerra fu devoluto un sussidio per ciascuno dei soci richiamati, nel 1917 si decise di non procedere alla sostituzione dei richiamati che avevano degli incarichi sociali e si riconfermò l’amministrazione uscente. Durante il Ventennio vennero pesantemente esercitati sulla Società di Châtillon il controllo e l’ingerenza del potere fascista. I verbali fanno costantemente riferimento alle richieste e ai provvedimenti governativi che penalizzarono la Società, a cui tuttavia l’associazione non poté sottrarsi. Nel 1931 l’assemblea dei soci discusse una nuova norma governativa che minacciava di provocare la dissoluzione della Società e il conseguente passaggio dei fondi ad un’altra associazione. Il pericolo fu momentaneamente scampato, ma nel 1939, una data fatidica nella storia delle SOMS, la circolare Starace n. 1355, decretando la fine di migliaia di Associazioni mutue, diede anche avvio al processo che portò nel dopoguerra alla definitiva scomparsa della Società di Châtillon. Tre Società operaie di Mutuo Soccorso a Pont-Saint-Martin A Pont-Saint-Martin, vivace centro industriale all’entrata in Valle d’Aosta, di società operaie ne furono fondate ben tre. I soci della prima, nata nel 1882, costituivano il 30% della popolazione maschile di Pont-Saint-Martin, formata in buona parte dai lavoratori delle officine operanti nella cittadina. Non a caso in bassa valle furono gli stessi industriali a promuovere e a sostenere la creazione delle mutue operaie: in assenza di qualsiasi iniziativa istituzionale, un imprenditore intelligente era ben più [ 39
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