Lavoro e diritti in Valle d'Aosta

12 ] U N PROGETTO DA CONTINUARE Due ragioni principali hanno fatto sì che l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta accogliesse con entusiasmo, nell’autunno 2005, l’idea di collaborare con la CGIL Valle d’Aosta ad un progetto di ricostruzione storica delle vicende lavorative e del sindacato valdostani. La prima è che il ventaglio degli interessi dell’Istituto si è allargato alla genesi e allo sviluppo dei processi di trasformazione dell’intero Novecento e quindi anche ai temi relativi al lavoro. La seconda sta nella condivisione con il mondo sindacale dei valori di giustizia, solidarietà e progresso sociale che sono stati le potenti leve della lotta di Liberazione, che ha visto nel mondo operaio l’unione degli obiettivi rivendicativi con quelli antifascisti. Questa raccolta di saggi è quindi il risultato di un progetto culturale che ha visto alcuni appassionati ricercatori vicini alla CGIL e all’Istituto impegnarsi, con il coordinamento di Paolo Momigliano Levi e il gruppo di studi della CGIL coordinato da Enrico Monti, a costruire uno strumento agile ma al tempo stesso scientificamente corretto che potesse, se non colmare la mancanza di ricerca, almeno delineare la genesi e il profilo della storia del sindacato, in particolare della CGIL, in Valle d’Aosta. La varietà dei contributi, articolati su percorsi di ricerca generali su lunghi e medi periodi e su approfondimenti a tema, quali il cooperativismo, le rivendicazioni, le migrazioni, le lotte e le conquiste delle operaie, e il ruolo del sindacato nella ristrutturazione economica del paese ecc., ha suggerito l’idea di dare sistematicità ai diversi aspetti che nei passaggi epocali del XX secolo hanno ridisegnato l’immagine della società valdostana, che tra ritardi e accelerazioni nei processi di modernizzazione arriva, pur con sue specifiche caratteristiche, a sintonizzarsi oggi sulle tendenze generali. Emergono come nuclei forti di questa analisi i momenti in cui la conflittualità di classe e la lotta contro il nazifascismo sono stati tutt’uno nella resistenza dei lavoratori, in particolare nell’ambiente della Cogne tra il ’43 e il ’45; momenti che hanno preparato, grazie ai Pepellin, ai Chabloz, ai Fontan, quella cultura sindacale che, pur tra vicende assai travagliate, costituirà nel dopoguerra la premessa per la ricostruzione. Chi vorrà leggere questi contributi, anche in un modo non lineare, potrà conoscere le caratteristiche della storia dei lavoratori in Valle d’Aosta, i quali, se nei primi anni del secolo – per lo più a causa del basso sviluppo industriale e del loro numero inconsistente – non possono ancora essere un movimento, a partire dagli anni Venti costituiranno invece una realtà in grado di condizionare gli esiti elettorali, e successivamente di costituire una forza politicizzata capace di sfidare l’immobilismo politico del liberalismo e del fascismo. Agli autori dei saggi e ai coordinatori scientifici dell’iniziativa vanno le mie congratulazioni per gli esiti del progetto al quale – va ricordato – hanno tutti collaborato gratuitamente e con passione. Per il loro impegno e per la loro disponibilità li ringrazio quindi vivamente anche a nome dei lettori, augurandomi che questa ricerca possa essere l’avvio per ulteriori studi sul mondo del lavoro della società valdostana contemporanea. SILVANA PRESA Direttore dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta Cento anni di CGIL, cento anni di Italia, cento anni di Valle d’Aosta. Potrebbe sembrare uno slogan, ma non lo è. È invece una grande, lunga storia che si intreccia indissolubilmente con la storia del nostro Paese, con la storia di questa Comunità. Una storia nobile, complessa, talora contraddittoria, che segna profondamente un’originale identità collettiva e che affonda le proprie radici nella peculiarità di un territorio considerato da sempre di confine e quindi, con falsa obiettività, ai “margini”, ma che al contrario subisce un coinvolgimento profondo in tutti gli avvenimenti, anche i più drammatici e sconvolgenti, che hanno contrassegnato la storia dell’Italia contemporanea. È la storia di donne e di uomini che soffrendo e lottando per un mondo migliore, contro le ingiustizie sociali, contro la guerra, contro la dittatura, anche sacrificando la vita, hanno contribuito, condividendone profondamente i valori, all’affermazione della nostra Autonomia. Tutto questo viene testimoniato adeguatamente in questa pubblicazione, ad ulteriore conferma che le battaglie del movimento operaio e del movimento autonomista hanno avuto come aspirazione gli stessi ideali. Il testo rappresenta inoltre uno straordinario profilo storico sui valori del lavoro, sulla sua emancipazione, e sul riscatto attraverso il lavoro di persone che da sudditi senza diritti sono diventati cittadini, sono entrati da protagonisti nella storia, contribuendo alla costruzione dello Stato democratico. È un susseguirsi di avvenimenti lungo CLAUDIO VIALE Segretario regionale CGIL

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