Analisi Economica della Valle d'Aosta Ottobre 2019

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: LA DISOCCUPAZIONE ✓ Nel 2012 si è aperta una fase di profonda riforma degli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il posto di lavoro. L’indennità di disoccupazione ordinaria e la mobilità sono state abolite e sostituite dall’Aspi e dalla Mini Aspi, che interessavano anche i lavoratori con brevi storie contributive i quali – rispetto a quelli più anziani – presentano un maggiore rischio di incorrere in periodi di disoccupazione. Il Job Act nel 2015 ha unificato le due misure nella Naspi, che ha ulteriormente allentato i requisiti contribuitivi e introdotto il principio della condizionalità alla ricerca attiva del lavoro: i beneficiari, infatti, devono sottoscrivere la disponibilità ad accettare eventuali proposte di lavoro congrue e a partecipare a iniziative di formazione professionale (il funzionamento delle politiche attive è però seriamente compromesso dall’inefficacia delle strutture preposte – ora deputate anche alla realizzazione dei Patti per il Lavoro introdotti dal Reddito di Cittadinanza – e dalla mancata applicazione della norma, da parte di molte regioni, che dispone la creazione di un sistema informativo unitario). Inoltre, l ’importo del sussidio si riduce più velocemente rispetto alle precedenti misure, al fine di incentivare la ricerca attiva del lavoro. ✓ Nel periodo post riforma, i valdostani che hanno beneficiato ogni anno dell’istituto della disoccupazione (compresi i lavoratori agricoli e i «collaboratori») sono stati un numero compreso tra 6.000 a 7.000 (dati fino al 2017): rispetto al 2012 – in un periodo in cui i disoccupati sono cresciuti del 9,2% – i beneficiari sono aumentati del 50,2%. Da un’analisi di Banca d’Italia (2019) emerge che nel triennio 2010-2012 solo il 17,1% dei disoccupati della nostra regione percepiva un sussidio e che tale quota è passata al 36,1% nel 2016-2018. La riforma ha quindi esteso la copertura dell’istituto della disoccupazione (eliminando anche alcune iniquità che colpivano soprattutto i lavoratori più vulnerabili; donne e giovani in primo luogo), seppure in Italia il take-up rate , ovvero la percentuale degli aventi diritto che presentano domanda, si mantenga ancora su livelli molto bassi, intorno al 50% (Banca d’Italia, 2018). ✓ Nel 2017 il 14,9% dei lavoratori dipendenti della Valle d’Aosta ha beneficiato di un sussidio di disoccupazione: è una percentuale più alta di quella di tutte le altre regioni del Centro-Nord ad eccezione di Marche, Emilia- Romagna e Trentino-Alto Adige. Da un’analisi bivariata emerge una forte relazione positiva tra il tasso di percettori e il tasso di flessibilizzazione del mercato del lavoro nelle venti regioni italiane: la percentuale di lavoratori dipendenti a termine è il fattore fondamentale nel determinare il ricorso agli ammortizzatori sociali nelle venti regioni italiane. 40

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=