Analisi Economica della Valle d'Aosta Ottobre 2019

IL QUADRO MACRO-ECONOMICO 4 ✓ Nel 2019, a livello internazionale, vige un clima di maggiore incertezza rispetto ai due anni precedenti motivato dal rallentamento nell’ultima parte del 2018 dei paesi europei, della Cina e della Turchia, dalle attese sugli esiti e gli effetti dell’irrisolta “vicenda Brexit” e dall’escalation della “guerra dei dazi” . Su scala mondiale le previsioni per il 2019 confermano uno scenario espansivo ma anticipano un rallentamento per l’area UE. Il “rischio Italia” sottolineato dal FMI è uno dei fattori che possono ulteriormente complicare lo stato dell’economia europea emondiale. ✓ Nel nostro Paese a destare preoccupazione è, in particolare, la previsione di una contrazione degli investimenti che ha indotto i principali osservatori a rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2019: secondo l’ultima Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, il PIL crescerà dello 0,1%; la Commissione Europea fornisce una proiezione analoga; l’OCSE prevede un anno di stagnazione. ✓ L’accordo raggiunto a fine 2018 tra il primo Governo Conte e l’UE per mantenere nel 2019 il deficit nei margini accettabili dalla Commissione Europea ha tranquillizzato i mercati ma ha anche sollevato dubbi sull’utilità e la sostenibilità delle misure previste nella manovra. Un’ulteriore preoccupazione riguarda l’aumento netto della pressione fiscale, che secondo la CGIA di Mestre salirà dal 42,2% al 42,3% su base annua, con un aggravio di 1,8 miliardi per le banche e le assicurazioni e 2,5 miliardi per le grandi imprese. La principale sfida del secondo Governo Conte sarà il reperimento dei 23 miliardi per disinnescare l’aumento dell’IVA nel 2020, i cui effetti sui consumi potrebbero esseremolto pesanti. ✓ In questo quadro a tinte fosche, non possono che aumentare le preoccupazioni per la capacità di crescita dell’economia valdostana già messa a dura prova dall’onda lunga della Grande Recessione, durante la quale ha perso diverse posizioni di vantaggio rispetto alle altre regioni. Mentre l’economia nazionale mostrava già nel 2015 alcuni (seppure deboli) segnali di ripresa, la nostra regione ha visto una luce in fondo al tunnel soltanto nel 2017, quando si è verificato un «rimbalzo» dopo sei lunghi anni di contrazione della produzione. Secondo le stime preliminari della Banca d’Italia e dell’Istituto Prometeia, il recupero dell’attività economica è proseguito durante il 2018, ma i primi segnali per il 2019 (in primo luogo il peggioramento del «sentiment» degli imprenditori rilevato da Confindustria) non sono confortanti.

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