Il mercato del lavoro in Valle d'Aosta

60 per cento. La dinamica positiva della Valle d’Aosta appare più influenzata che nelle altre regioni dalle trasformazioni di rapporti a termine in contratti a tempo indeterminato: l’aumento rispetto al 2014 è del 64,5 per cento, a fronte di un dato inferiore per il Nord-Ovest (50,9 per cento) e per il Trentino (44,6 per cento). E’ utile qui ricordare che a rigore le trasformazioni non costituiscono “nuovi” posti di lavoro (ossia non vanno ad intaccare il numero di coloro che non sono occupati). E’ inoltre interessante notare che il totale delle assunzioni (ossia considerando sia le assunzioni a termine che quelle a tempo indeterminato) rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Secondo i dati INPS, le nuove assunzioni nel 2015 sono 11.889, a fronte delle 11.870 del 2014: un aumento marginale dello 0,2 per cento. Sembra quindi che sia avvenuto un fenomeno di “spiazzamento” delle assunzioni a tempo determinato, un dato anomalo sia rispetto a quello nazionale (che vede aumentare le assunzioni complessive dell’11,1 per cento), sia rispetto a quello del Nord-Ovest e del Trentino (+13,3 e + 10,6 rispettivamente). Tabella 3. L’impatto dell’esonero contributivo è maggiore per la Valle d’Aosta che per il resto d’Italia Fonte: Rapporto INPS Gennaio-Dicembre 2015 È opportuno inoltre rimarcare due fatti. Primo, che la dinamica positiva dei contratti a tempo indeterminato appare estremamente influenzata dall’effetto degli sgravi fiscali. I dati INPS permettono di identificare quante assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato siano state instaurate con la fruizione dell’esonero contributivo. Ebbene, 2.016 delle 3.296 nuove assunzioni e 824 delle 997 trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato hanno fruito degli sgravi contributivi: rispettivamente il 61 e l’82 per cento del totale. In entrambi i casi il dato è più alto sia della media nazionale che di quello delle regioni di comparazione (tabella 3). Questo sembra confermare quanto affermato dalla letteratura scientifica disponibile sugli effetti occupazionali del Jobs Act : sono stati soprattutto gli sgravi fiscali più che la nuova disciplina contrattuale (che 5 rende più facile al datore di lavoro il licenziamento) a favorire la crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Va in secondo luogo ricordato che la sostituzione del vecchio contratto a tempo indeterminato con il nuovo contratto a tutele crescenti fa sì che difficilmente si possa parlare di queste assunzioni e trasformazioni come lavoro “stabile”. Come sottolineano Fana, Guarascio e Cirillo , l’abolizione del diritto al 6 reintegro (che viene sostituito da un rimborso monetario) fa sì che un lavoratore, anche se assunto a tempo indeterminato, possa essere poi liberamente licenziato dal datore di lavoro tramite una compensazione monetaria ed eventualmente riassunto con contratti precari. Queste considerazioni dovrebbero indurre a cautela nel commentare con eccessivo entusiasmo l’aumento occupazionale a tempo indeterminato registrato dai dati INPS. Una dinamica che sia eccessivamente trainata dagli sgravi fiscali e non da un’effettiva crescita economica rischia di portare ad un nuovo calo dell’occupazione a tempo indeterminato fra 3 anni, allo scadere degli sgravi. Alcuni indizi in tal senso vengono dai primi dati disponibili sul 2016, pubblicati nel nuovo report mensile dell’INPS, riferito a Gennaio 2016. Dopo l’aumento dei contratti a tempi indeterminato registrato nel corso del 2015, il saldo di assunzioni, trasformazioni e cessazioni del mese di Gennaio risulta nullo per la Valle d’Aosta. Se ci limitiamo a considerare assunzioni e cessazioni, il Assunzioni a TI Assunzioni con Esonero Trasformazioni contraK TD Trasformazioni con esonero Impa\o esonero su assunzioni (%) Impa\o esonero su trasformazioni (%) Valle d'Aosta 3.296 2.016 997 824 61,17 82,65 TrenFno-Alto Adige 26.074 15.068 11.322 ! 8.499 57,79 75,07 Nord-Ovest 512.286 266.630 169.618 127.812 52,05 75,35 Italia 1.870.959 1.079.070 492.729 363.656 57,67 73,80 8 Si veda ad esempio: Fana, Guarascio e Cirillo (2015), Labour market reforms in Italy: evaluating the effect of the Jobs Act , 5 ISIGrowth working paper, 5/2015; ISTAT (2015), Rapporto sulla competitività dei settori produttivi . Fana, Guarascio e Cirillo (2015), ibidem . 6

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