Il mercato del lavoro in Valle d'Aosta
parte di lavoratori che riceverono una piccola parte delle retribuzione in voucher e il resto il nero. Il voucher in questi casi ha la funzione di copertura nel caso di verifiche da parte dell’ispettorato del lavoro . 8 I dati dell’osservatorio INPS ci dicono che nel 2015 nella sola Regione Valle d’Aosta sono stati venduti 459.640 voucher dal valore nominale di 10 euro. Con i dati a nostra disposizione non è possibile stimare il numero di lavoratori che ha ricevuto almeno una volta un voucher. E’ possibile segnalare però che rispetto al 2014 sono stati venduti 162.219 voucher in più, con un aumento del 54,5 per cento. Interessante anche notare il vero e proprio boom di vendite avvenuto fra 2013 e 2014, quando i voucher sono più che raddoppiati, passando da 141.364 a 297.421, un aumento del 110 per cento che in Italia è stato superato solo dalla Puglia (che ha visto il numero di voucher venduti aumentare del 124,2 nello stesso periodo). Contrariamente a quanto avvenuto con i contratti a tempo indeterminato, la corsa dei voucher non sembra arrestarsi nemmeno nel 2016. I dati pubblicati dall’Osservatorio sul Precariato riferiti a gennaio 2016 mostrano infatti che in regione sono stati venduti 37.657 buoni, un aumento dell’19,3 per cento rispetto a gennaio 2015. Questi dati segnalano potenziali problemi di crescente precarizzazione anche nel caso della Valle d’Aosta. Tabella 5. Voucher (valore nominale 10 euro) venduti nel 2013, 2014 e 2015. Fonte: Rapporto INPS Gennaio-Dicembre 2015 Dal report pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si evince che a livello nazionale i settori 9 in cui si fa più ricorso ai voucher sono quelli di commercio, turismo e servizi, oltre alla non definite “altre attività”. Pur non disponendo di dati regionali, possiamo supporre che ciò sia vero anche per la Valle d’Aosta, in cui peraltro i sopranominati settori hanno un ruolo molto importante in termini occupazionali complessivi. Circa il possibile effetto di sostituzione di precedenti rapporti contrattuali con i buoni lavoro, dal report emerge che nel 2015 in Italia nel 2015 il 7,9 per cento dei lavoratori retribuiti con voucher aveva avuto, nei tre mesi precedenti la prestazione, un rapporto di lavoro con lo stesso datore; la percentuale sale al 10,0 per cento se si prende a riferimento un periodo di sei mesi. Si tratta di più di 100.000 lavoratori (10.000 ex co.co.pro e circa 300.000 ex lavoratori dipendenti). Non sorprendentemente, questi lavoratori si concentrano proprio nei settori che utilizzano i voucher in maniera più intensa, ossia il turismo, i servizi, il commercio (insieme alle “attività non classificate”). È lo stesso report del governo ad evidenziare la necessità di un costante monitoraggio di questo fenomeno, anche tramite la scomposizione territoriale dei dati. La messa a disposizione di INPS di nuovi e più approfonditi dati permetterebbe senza dubbio un’analisi più efficace anche nel caso della Valle d’Aosta. Tabella 6. La corsa dei voucher non si arresta nemmeno a gennaio 2016 Voucher venduF Variazione Assoluta Variazione Percentuale Gen-Dic 2013 Gen-Dic 2014 Gen-Dic 2015 2014/2013 2015/2014 2014/2013 2015/2014 Valle d'Aosta 141.364 297.421 459.640 156.057 162.219 110,4 54,5 TrenFno-Alto Adige 2.876.993 3.613.573 4.789.534 736.580 1.175.961 25,6 32,5 Nord-Ovest 11.628.180 20.105.566 34.705.905 8.477.386 14.600.339 72,9 72,6 Italia 40.816.297 69.172.879 114.921.574 28.356.582 45.748.695 69,5 66,1 Voucher venduF Variazione Assoluta Variazione Percentuale 10 Si veda ad esempio http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/03/04/news/professione-voucher-1.252734 . Per 8 questo motivo il governo sta pensando ad un decreto correttivo del Jobs Act, i cui dettagli però non sono ancora stati definiti. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (2016), L’utilizzo dei voucher per le prestazioni di lavoro accessorio. 9
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