Nota congiunturale regionale Marzo 2015

1 1. Le dinamiche macroeconomiche generali Nel corso del 2013 la dinamica del sistema economico regionale si è mantenuta debole, sebbene il prodotto regionale aggregato abbia segnato un deciso recupero in termini reali rispetto a quanto rilevato l’anno precedente (Tabella 1). La Valle d’Aosta ha segnato un calo del livello di attività generale in misura pari al -0,5 percento in linea con quanto rilevato in un territorio comparabile quale la provincia autonoma di Bolzano e migliore rispetto al risultato complessivo della ripartizione nord- occidentale del Paese (-0,7%). Come si vede dalle variazioni nazionali, il quadro contestuale indugia ancora nella recessione accompagnata da un’incipiente deflazione (si veda oltre). Verosimilmente l’inversione del ciclo economico coinvolgerà comunque in una prima fase le regioni settentrionali e, tra queste, quelle più pronte ad agganciare la nuova dinamica come potrebbe essere proprio la Valle d’Aosta. In termini puramente nominali infatti nel 2013 il PIL della Valle d’Aosta è aumentato dello 0,3%, quello della Lombardia ha segnato un aumento dell’1,1% e la Liguria ha raggiunto lo 0,1%. In mancanza di dati definitivi, a metà del 2014 si stimava una diminuzione del PIL regionale per il 2013 nella misura dell’1,6% (Banca d’Italia, 2014), mentre per il 2014 si prevede una variazione positiva dello 0,6% (Unioncamere, 2013), una percentuale comunque inferiore a quelle stimate per le altre regioni settentrionali e superiore soltanto a quella calcolata per la Liguria (0,3%). Tabella 1 – Il PIL regionale continua a diminuire in termini reali Variazioni percentuali tendenziali 2013 2012 Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste -0,5 -2,9 Provincia autonoma di Bolzano - Bozen -0,5 -1,0 Nord-Ovest -0,7 -3,5 Piemonte -2,1 -4,3 Lombardia -0,1 -3,1 Liguria -1,4 -3,8 Nord-Est -1,6 -3,4 Italia -1,8 -3,6 I valori nominali sono stati deflazionati usando gli indici dei prezzi NIC di ciascuna area (base 2010=100). Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Conti economici regionali (ottobre 2014). Circa la ragione di questa perdurante stagnazione non vi sono novità rilevanti. La domanda aggregata rimane debole, soprattutto nelle sue componenti interne, più legate alla congiuntura nel mercato del lavoro, alle decisioni di politica fiscale nazionale ed alle aspettative delle persone riguardo i risvolti economici futuri. Nel caso della Valle d’Aosta queste considerazioni ricevono ulteriore supporto da alcune interessanti conclusioni della Banca d’Italia. La banca centrale italiana ha infatti calcolato un indicatore di dipendenza dell’economia regionale valdostana dalle componenti della domanda aggregata, stimando quindi in tal modo anche la sensibilità del sistema economico locale agli shock che dovessero interessare tali componenti ( ibidem , p. 18). Nel 2001 rispetto al risultato nazionale l’economia della Valle d’Aosta risultava più dipendente dagli investimenti e dalla spesa pubblica, mentre la dipendenza dai consumi e soprattutto dalle esportazioni risultava più contenuta. L’aggiornamento al 2011 rivela un ulteriore aumento della dipendenza dalla spesa pubblica ed una

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